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Mazzarri:"Una grande vittoria!"

Posted by napolipersempre 20:51, under | No comments


“Una grande vittoria”. Walter Mazzarri sente il peso specifico di questo successo esaltante del Napoli a Torino. Una rimonta da squadra vera, una serata di emozioni magnifiche…
“Sì, è stato un successo importante. Ci siamo complicati la vita da soli con errori che ci stavano compromettendo la buona prestazione, ma alla fine siamo riusciti a mettere a rimontare con grande autorità”
“A volte ci facciamo male da soli e certi gol sono certamente evitabili. Ci sono state incertezze difensive che dobbiamo assolutamente evitare. Però la squadra ha carattere e lo ha dimostrato ancora”
“Il primo gol di Dzemaili era uno schema studiato e Blerim poi è stato molto bravo a trovare tre reti bellissime. E poi l’ingresso di Cavani ci ha dato lo sprint. Edi non stava al massimo per il viaggio spossante e lungo. Gli ho parlato ed ho prferito farlo entrare a partita in corso in modo che potesse sfruttare la sua forza quando la partita era più bloccata. Mi sono giocato la carta nella ripresa ed Edi ha risposto nella maniera che mi attendevo”
Una battuta sul futuro…”Con il Presidente c’è grande intesa, ne riparleremo con serenità più avanti. Adesso pensiamo a questo finale di campionato. La squadra è in salute, sta giocando bene, abbiamo fatto undici punti in più rispetto all’anno scorso e vogliamo proseguire così”
CDN

Dzemaili e Cavani calano il full a Torino.Partita pazza finisce 5-3 per gli azzurri

Posted by napolipersempre 20:48, under | No comments


Torino. C’è solo lui quando sale su in cielo, sempre più in alto, mentre i capelli volano e la palla si avvicina cronometrata con una precisione millimetrica: colpo di testa e l’urlo del Matador, delle migliaia a Torino, dei milioni incollati dietro gli schermi.

Nella partita più pazza dell’anno c’è solo Cavani unico signore dell’area di rigore, il Napoli cala il full sbarazza-Toro, tra la doppietta dell’attaccante e la tripletta di Dzemaili.

La colpa è tutta Pasqua che distrae uomini e panze. Alla mezz’ora del primo tempo, in vantaggio di un gol, dopo una serie di azioni non clamorose ma comunque continue, è Britos a distrarsi con capretto e pastiera: dovrebbe solo appoggiare la palla, la butta al vento per Santana. Fermato in angolo. Il Toro batte, la palla rimbalza, tutti i giocatori del Napoli si avventano sul pallone che beffardo rimbalza, finisce a Barreto che tira sbilenco ma supera Rosati e segna. E’ il suicidio su cui si sacrifica, dopo lo scudetto, anche il secondo posto in classifica. Un gioco, quello degli azzurri, completato dopo una decina di minuti da Hamsik: Marekiaro riesce prima a servire Maggio che in velocità si avventa in area, viene abbattuto per il sacrosanto rigore. L’uomo della cresta parlotta con Pandev, poi decide di battere lui dagli undici metri: tiro loffio loffio, né forte né angolato. Parata facile facile per Gillet e nulla di fatto.

Cavani arriva all’ultimo momento in Italia e va in panchina, ko anche De Sanctis e Campagnaro. Il Napoli operaio, con Hamsik come unica mente pensante, subisce all’inizio il Toro. Poi prende coraggio. Zuniga e Dzemaili aiutano l’unica cresta alzata in mezzo al campo, Superlorenzino si smarca e prende palla. Arrivano gli angoli. E finalmente uno schema: è il 10’ tutti dentro l’area, palla fuori proprio per Dzemaili che fa partire un siluro preciso e forte che attraversa alla velocità della luce l’area avversaria mentre tutti guardano a bocca aperta. Palla radente al palo e vantaggio del Napoli. Poi per 20’ è un monologo azzurro fino alla pausa-Pasqua.

La ripresa comincia con la pazzaria straordinariamente pratica di Zuniga. Juan Camillo scende sulla fascia e comincia il suo balletto sul limite dell’area finché non viene raddoppiato. A quel punto libera Hamsik che scarica dietro per il rimorchio di Dzemaili che spinto da Vives resta in piedi e infila preciso ancora alla destra di Gillet.

Cavani continua a scaldarsi a bordo campo, ma il Napoli per dieci minuti gioca di gran classe. Anche in modo pratico con Dzemaili, Insigne e una rovesciata di Cannavaro in area. E’ il 20’ entrano Cavani nel Napoli e Jonathas per il Torino. Subito il Matador protagonista: tocca con la mano in area, rigore che il nuovo entrato dei granata mette dentro. Passa un minuto e l’incubo peggiore si materializza in Meggiorini che sbuca alle spalle di uno sbadato Britos (che poi esce in lacrime) e insacca il vantaggio dei piemontesi.

Questa volta il Napoli non ci sta. La reazione ancora sull’asse Hamsik-Zuniga-Dzemaili che infila l’incredibile tripletta. Poi, poi c’è solo lui. Il Matador è deciso a vendicare il rigore che ha causato. Al 33’ decide di battere la punizione procurata dal solito Dzemaili dalla distanza: il tiro è un capolavoro, la palla gira intorno alla barriera e si insacca per il 4-3. Finita? Manco per niente. Il Toro reagisce, il Napoli regge all’urto. Hamsik sradica una palla dagli avversari, passa a Pandev che vede Armero infilarsi sulla fascia, cross millimetrico per Cavani che vola e segna il definitivo 5-3.
Fonte:Mattino.it

VIDEO-Torino Napoli 3-5 ampia sintesi Auriemma

Posted by napolipersempre 13:30, under | No comments




Mazzarri conferma Cavani dal primo minuto,insigne in vantaggio su pandev.Inler seconda panchina.

Posted by napolipersempre 12:38, under | No comments

TORINO - Cavani si, Cavani no? Il giocatore ha raggiunto la squadra di Mazzarri a Torino, stasera (ore 21) affronterà quella di Ventura allo stadio Olimpico granata. Il Napoli è partito senza De Sanctis e Campagnaro. Mentre il Matador è arrivato a Torino dopo un lungo e travagliato ritorno aereo dal Cile.  Mazzarri lo ha visto direttamente ieri sera in albergo ma come non affidargli le chiavi dell'attacco in un momento così delicato della stagione? Dovrebbe dunque scendere titolare con Insigne al fianco, favorito su Pandev. In porta va Rosati, mentre in difesa ci sono Gamberini, Britos e Cannavaro. Dzemaili regista di centrocampo.
Fonte:CDS

De Laurentiis:"Cavani? Fosse per me resterebbe per sempre, ma se uno decide di andarsene...."

Posted by napolipersempre 12:32, under | No comments



Interessante confronto via Twitter tra un tifoso e il presidente del Napoli a proposito del futuro di Cavani. Al patron azzurro viene chiesto sul suo profilo ufficiale: "Caro Presidente, fare un contratto a Cavani tipo Messi? Così da legarlo a noi nel tempo? Una bandiera tipo Zanetti, perchè no?". Ecco la replica di De Laurentiis: "Se un giocatore decide di andarsene non c'è contratto che tenga. Io spero che Cavani resti per sempre, ma dipenderà da lui".

Cavani:"A Napoli sto bene,ma non si sa mai dove ti può portare questo sport.Il calcio è un affare"

Posted by napolipersempre 23:46, under | No comments



ROMA - Dice di "aver ritrovato il sorriso insieme col gol". Ma rischia di farlo perdere ai tifosi napoletani. Edinson Cavani, dal ritiro dell'Uruguay dove è impegnato nelle partite di qualificazione ai Mondiali, torna a parlare del suo futuro. E pur sottolineando l'amore che lo lega a Napoli, non esclude di poter andar via. "Se penso di rimanere nel Napoli? Il calcio è un affare. A Napoli sto bene e la gente mi dimostra molto affetto, però non si sa mai dove ti può portare il nostro sport. E poi sono decisioni che dipendono anche dai presidenti". Intervistato dai 'media' del suo paese nel ritiro dell'Uruguay, Cavani parla del suo momento, del 'digiunò di gol interrotto da poco e del futuro, che potrebbe essere lontano da Napoli anche se nel suo contratto c'è una clausola rescissoria di 63 milioni di euro). Cavani, secondo quanto riporta il giornale uruguayano 'El Observador', sia nell'edizione in edicola che su quella online, si dice anche "molto orgoglioso di ciò che ha detto Maradona". L'ex Pibe de Oro, durante il suo recente soggiorno a Napoli, aveva rivelato di stimare molto l'attuale idolo dei tifosi partenopei, e che gli sarebbe piaciuto giocare con lui. "Mi inorgoglisce pensare che Maradona - dice Cavani -, ovvero un fuoriclasse storico in tutto il mondo, e specialmente a Napoli, abbia detto questo di me. Tutti sanno cosa è stato Diego nel calcio, ed è chiaro che anche a me sarebbe piaciuto molto giocare con lui".

IL SORRISO - Come è stato il periodo senza segnare? Cosa passava per la sua testa? "Sinceramente ero tranquillo - ha risposto Cavani -, per il fatto che sapevo che è un momento che tocca a tutti gli attaccanti. Stavo segnando tanto, poi a un certo punto mi sono fermato, però può capitare. Ciò che mi preoccupava e mi rendeva triste era che la squadra non faceva punti. Ma adesso che abbiamo ricominciato a vincere è tornato il sorriso, in tutti noi. Ma non perchè Cavani ha ricominciato a fare gol ma perchè la squadra ha ottenuto ciò che era importante". Intanto con la nazionale è partito dalla panchina nella sfida contro il Paraguay: ci è rimasto male? "Uno vorrebbe giocare sempre - ha spiegato Cavani -, però come non ho mai chiesto spiegazioni al Maestro (il ct Tabarez ndr) o ad altri tecnici quando mi hanno schierato titolare, allo stesso modo non l'ho fatto adesso che mi hanno fatto partire dalla panchina. Se il tecnico (sempre Tabarez ndr) decide di giocare non più con tre punte ma con due, io lo rispetto. L'importante è rimanere concentrati sull'obiettivo di classificarci e di dare un contributo da dove ti trovi a stare, quindi in questo caso partendo dalla panchina. E comunque ero certo che i miei compagni avrebbero dato il massimo. L'Uruguay non vince da cinque partite? Anche questi sono momenti, pur se complicati. Dopo la Coppa America abbiamo avuto una caduta di rendimento, ora si tratta di resistere e, con molto lavoro, cercare di venire fuori da questa situazione".
CDS

Ecco gli undici"Intoccabili"di De laurentiis

Posted by napolipersempre 23:41, under | No comments



Ieri, però anche oggi e sicuramente domani: il progetto, si chiama così, ha basi solide, ed è fondato su un principio chiarissimo, cerchiato d’azzurro, una filosofia di vita che sa di marchio di fabbrica. Volendo, e divagando, potreste definirlo «patto di stabilità»: perché lo dicono i numeri - del passato - e la conferma la tendenza - verso il futuro - che il «nuovo» Napoli avanzerà attraverso il «vecchio» e indistruttibile profilo tecnico, costruito in (circa) un decennio. Quelli che un giorno erano i titolarissimi, c’è da scommetterci, resteranno sicuramente come gli «intoccabili»: poi le gerarchie le farà il campo, ovviamente, e però si ripartirà da chi già sa cosa chiede Napoli e cosa vuole il Napoli, cosa significhi giocare nel Napoli e quale peso comporti. Undici uomini e una maglia (a meno di clamorose sorprese).

EL MATAD'OR... - La volontà è espressa da quel contratto, dalla imponenza dell’ingaggio, dalla stima smisurata che è giusto avere per un uomo capace di arrivare a novantacinque reti in meno di tre anni: «Però se arriva un pazzo, con un’offerta di 70 milioni lordi di euro, la decisione spetterà a Cavani, che qui è amato e stimato da chiunque». Così parlò De Laurentiis, a più riprese: ma poi verrà giugno e bisognerà misurarsi con il mercato, con gli sceicchi e con le sterline: il Napoli sogna di rinascere intorno al re del gol; e poi con Marek Hamsik, il figlioccio di De Laurentiis («un ragazzo straordinario»), il leader silenzioso che da sei anni s'è preso il Napoli sulle spalle e se lo è portato in giro con il suo talento.

...E LO ZOCCOLO D’ORO - La spina dorsale d’una volta (portiere, centrale, regista, centravanti) c’è: alle spalle di Cavani, nella zona nevralgica, dondola Inler, napoletano da due stagioni e garantito da accordo da altri tre; e poi, indietreggiando, la bandiera - e il simbolo della longevità all’interno d’un club - è Paolo Cannavaro; e con lui, a condividere l’armonia del settore ma anche quello del gruppo, De Sanctis, fresco di rinnovo fino al 2015, la cui statura internazionale è ribadita dalle convocazioni in Nazionale.

DESTRA, SINISTRA - In teoria, per il momento, c’è una formazione di «inavvicinabili», intorno ai quali continuare a dare spessore alla linea tecnico-tattica: Maggio può andare su e giù sulla fascia destra per almeno un biennio ancora; semmai, tra un po’, verrà il momento di discutere del rinnovo di Zuniga, che tra un anno e tre mesi, altrimenti, si svincolerebbe e che rappresenta ormai un fedelissimo di Mazzarri e garantisce la copertura tanto su una corsia quanto sull’altra. E a Behrami è bastato un paio di mesi per inserirsi con autorevolezza (e agonismo) nel mosaico.

GIOVENTU' BACIATA - Ma alle spalle delle «firme storiche» delle ultime annate, utili per conquistarsi la qualificazione in Champions e per vincere la coppa Italia, ci sono altre certezze: lo è, ad esempio, Migel Angelo Britos, che superati gli acciacchi ha ribadito la propria versatilità - da centrale o come difensore mancino - e poi (soprattutto) ci sono Insigne e Radosevic, le due testimonianze dirette delle intuizioni d’un club che osserva con cura i giovani (propri ed altrui), che ha nello scugnizzo di Frattamaggiore uno degli indiscutibili elementi della meglio gioventù nostrana e che nel mediano croato ha scommesso senza indugi ed ora aspetta di coglierne l'esplosione. Quelli che un giorno erano i titolarissimi, c’è da scommetterci, resteranno sicuramente come gli «intoccabili»: poi le gerarchie le farà il campo, ovviamente, e però si ripartirà da chi già sa cosa chiede Napoli e cosa vuole il Napoli, cosa significhi giocare nel Napoli e quale peso comporti. Undici uomini e una maglia (a meno di clamorose sorprese).


Chissà? Il destino è una palla di cuoio e scrutarla è impossibile: ma in quel macrouniverso in cui Napoli ha bandierine che sventolano ovunque, qualcosa sta accadendo: dall'Italia alla Spagna, dalla Germania sino al Brasile, c'è il made in Italy - Castelvolturno, please - che resta in esposizione e per quei giovanotti di belle speranze, il futuro non è ancora stato decodificato. Si gioca e però con se stessi, con la loro carriera, con gli investimenti (anche massicci) del passato; e poi si scruta ciò che suggerisce il campo, ciò che emerge dalle prove delle verità sottoposte a se stessi.

MISTER 12 MILIONI - E' quella la zavorra che pesa sulle spalle di Eduardo Vargas, la stellina del Sud America pagato a peso d'oro, dopo essersi consumati nel braccio di ferro con mezzo mondo, e però rimasto schiacciato dalle responsabilità, dalle difficoltà e dal tandem Lavezzi-Cavani: ma al Gremio è rinato, così dicono, ed ha mercato ovunque. Però poi, più o meno, tanto il Napoli spese per Luca Cigarini, da Prandelli definito il professore e da Pirlo, proprio l'altro giorno, l'erede alla regia: con Mazzarri non s'è preso, all'Atalanta è un leader, e pure quello è un tormento - economicamente parlando, ma anche tecnicamente - e dunque una tentazione per un giorno che verrà.

OH SUD AMERICA - Il paradosso in assoluto è Federico Fernandez, titolare della Nazionale argentina e invece interrogativo a Napoli: da quando è arrivato, il Getafe ha cambiato vita; e pure lui, che s'è messo anche a segnare (cosa già fatta pure in azzurro: doppietta al Bayern Monaco) e ne ha riconquistato in autostima. Ha dovuto fare le valigie Fideleff, che a Parma non è riuscito a imporsi e s'è trasferito al Maccabi Tel Aviv, aspettando magari una chiamata dall'Argentina per l'anno prossimo.

GIRO DI WALTER - Gargano all'Inter ha un domani, almeno questo si sussurra: l'impatto è stato bruciante e la personalità non gli è venuta meno; il contratto - chiaramente - contiene la voce riscatto, che, a quanto pare, dovrebbe essere esercitato. Uvini a Siena è ai margini e starà rimpiangendo la scelta di venirsene in Italia, lui che in Brasile aveva guadagnano una elevata considerazione: zero presenze pure là, dopo aver visto il san Paolo solo in occasione dell'Europa League (e, coincidenza, nella sfortunata prestazione con il Psv, a qualificazione ormai raggiunta). In serie B, s'è scatenato Luigi Vitale, non più un ragazzino ma persino un bomber: rigorista e goleador, sette reti e belle soddisfazioni, come Maiello e Ciano che con il Crotone inseguono la salvezza.

CRESCERANNO - C'è un'onda verde napoletana in Prima Divisione: nell'Avellino che si sta giocando la promozione in serie B, ha una sua centralità Izzo, difensore che il Napoli monitora, e che sta condividendo questa stagione assai speciale d'alta classifica con Dezi; nel Pisa, tra i pali, s'erge Sepe, che è riuscito pure a debuttare in serie A. Donnarumma sta maturando nel Como e Bariti, invece, è a Barletta. C'è tanto Napoli in quella palla di cuoio da interrogare.
CDS

Ecco la lista di De Laurentiis:5 colpi per fare grande il Napoli

Posted by napolipersempre 14:49, under | No comments



Give me five: però prima, in quel bimestre da consumare lasciandosi cullare dalla colonna sonora della propria esistenza - «the Champions» - sarà indispensabile raschiare il fondo dell’anima (e del mercato), svelare l’identikit autentico dell’allenatore, scrutare le intenzioni (e i portafogli) altrui per studiare il Napoli e poi costruirselo, con o senza Mazzarri, con o senza Cavani. C’è un’estate davanti e in quell’orizzonte non ancora decifrabile, per mille e una ragione, Aurelio De Laurentiis ha già tracciato il personalissimo piano d’intervento, una revisione parziale eppure rilevante, affinché non muti la scena e restino inalterate le ambizioni: «Servono cinque innesti ed è previsto uno stanziamento considerevole». Give me five: una verniciata di novità tra difesa, centrocampo e attacco, una rinfrescata gattopardesca per fare in modo che cambi (quasi) tutto e non si modifichi nulla. Non l’anima, men che meno il processo di crescita d’un decennio da raccontare. Dammi il cinque: perché l’oro di Napoli continui a brillare.

DIAKITÈ - Fatta, è quasi fatta: e fino a prova contraria, cioé fino alla stesura del contratto, fino agli autografi delle parti, non ci saranno comunicazioni né annunci ufficiali. Fatta, da un bel po’ con Mobido Diakitè (26) è virtualmente fatta: però restano alcuni dettagli da rifinire, soluzioni a piccoli problemi da trovare, valutazioni finali da formalizzare. Però Diakitè è la risposta, la prima, all’addio di Hugo Campagnaro il parametro zero (della Lazio) che entra e va prendere il posto dello svincolato in partenza (direzione Inter), restando nei parametri del monte-ingaggio e abbassando un pochino anche la media dell’età d’una retroguardia che improvvisamente ha scoperto di avere qualche anno di troppo. Mobido Diakitè era stata l’idea dell’ultimo mercato di riparazione, la svolta a destra da imprimere alla propria restaurazione lenta: a bloccare l’operazione fu un infortunio, che però ha semplicemente rinviato il discorso, aggiornandolo a tempi migliori. Le chiacchiere le porta via il vento e però tra Bigon e il manager del francese gli appuntamenti si sono sommati e serve soltanto rimuovere qualche piccolo impedimento per riuscire a cancellare le resistenze e le perplessità: il Napoli è in vantaggio su russi e inglesi e prima ancora che si (ri)apra il mercato estivo, sarà possibile ufficializzare il nuovo incarico per l’ormai ex laziale.

NOCERINO - Eppure tornano: perché il calcio non butta via, men che meno i ricordi. C’era una volta la tentazione Nocerino (28), lo scugnizzo di santa Lucia divenuto una star, una vita da mediano a girar l’Italia tra l’Avellino, il Genoa, il Catanzaro, il Crotone, il Messina, il Piacenza, la Juventus, il Palermo e infine il Milan. ma certo che tornano: perché, estate del 2007, la domanda sorse spontanea, perfettamente in linea con il progetto societario: ma Nocerino? Ne parlarono, stavano per concludere, poi spuntò la Fiorentina, infine la Juventus ci ripensò e non se ne fece nulla. Gennaio 2013, perché il tempo è un galantuomo e fa riemergere le sensazioni piacevoli del passato: mentre big ben sta per ordinare lo stop, Napoli e Milan si appartano, è l’ultima domenica di un frenetico week-end, e cominciano a verificare i rispettivi interessi. Dzemaili è scontento, almeno quanto Nocerino, e si lavora sugli scambi di prestito: sembra deciso, quando ci sono conversioni a «U» su una formula che non convince del tutto. Però Nocerino rimane nel data base di Bigon, con il suo carico d’esperienza e la sua napoletanità, con la facilità a segnare - consegnatagli da Allegri - e una certa autorevolezza che lo spinge a volare alto. Magari a tornare nella sua Napoli, per entrare a far parte d’un centrocampo d’uomini solidi. Altrimenti, attenzione: Nainggolan (25) non è mai tramontato, semmai va verificata la richiesta di Cellino. Se resta aggrappato ai quindici milioni di euro, diventa più impossibile che difficile. E però prima c’è Nocerino.

OBIANG - Confessino: quante volte? Cinque, dieci: perché dove c’è la Sampdoria c’è (spesso) un osservatore del Napoli. Ci sono occhi che scrutano i margini di miglioramento di Pedro Obiang (centrocampista spagnolo della Guinea Equatoriale, 21 anni tra qualche giorno, il 27 marzo), una forza della natura che s’è ritrovato sui taccuini degli 007 azzurri sin dai suoi primi passi e che poi ha scoperto in diretta tv che piaceva a Mazzarri: «Gran giocatore». L’ammissione avviene in tempi non sospetti, nel settembre del 2012, e non alimenta eccessivi «gossip»: ma il mercato non brucia le impressioni più o meno recenti e, soprattutto, la presenza attiva del club partenopeo non va mai scemando. Vero è che nella Samp c’è molto altro: piaceva anche il talento argentino Mauro Icardi, prima che l’Inter allungasse le mani, e non ha smesso di stuzzicare la fantasia Nenad Krsticic, serbo, 22 anni; però Obiang, come dire?, s’è portato avanti con il lavoro, ha fisico possente, capacità in fase di interdizione e poi è versatile. Rientra a tutti gli effetti tra i parametri seguiti dal club, che gradisce acquistare calciatori in prospettiva, è un muscolare con senso tattico e con padronanza tecnica, direbbe Mazzarri che è da «bosco e da riviera». E dunque ha quanto basta per essere inserito nell’elenco di quelli che, dovesse restare il tecnico livornese, si ritroverebbe quasi automaticamente, a sua insaputa, in una corsia preferenziale per arrivare al San Paolo. Quante volte andranno a vederlo

DAMIAO - Il bomber: come prenderlo, già istruito al calcio europeo (soprattutto a quello italiano) oppure da strappare in Brasile, dove è nato e cresciuto e si sta affermando Leandro Damiao? Il dubbio è inevitabile, coinvolge indiscutibilmente il destino di Edinson Cavani, perché poi la scelta dovrà ricadere su un centravanti con caratteristiche da combinare con el matador, oppure con una personalità dirompente, capace di sostituire quell’extraterrestre, caricandosi sulle spalle il bottino di reti assicurato nel triennio da un uomo al di là di ogni logica previsione. Leandro Damiao è l’ultima stella brasiliana, che all’Internacional sta brillando di suo: ha un prezzo da top player e però anche appena ventiquattro anni. E’ - nel ruolo - un «leader», un goleador di caratura internazionale, ha una serie di corteggiatori sparsi per l’intero universo calcistico ed essendo stato monitorato a più riprese ha già fornito le proprie indicazioni tecniche ad uno staff che in Sud America va spesso e volentieri. Leandro Damiao ha il fisico, la stazza e quindi i connotati giusti per riuscire - eventualmente - ad assumersi la nobile responsabilità d’una star, d’un personaggio sul quale puntare ad occhi chiusi: serve una vagonata di euro, ben oltre i venti, un investimento che ha bisogno di certezze granitiche e che (innanzitutto) va collegata a Cavani.

MURIEL - Il giovin signore del gol sta crescendo e bene: e tra il bastone e la carota di Francesco Guidolin, è venuto fuori un Muriel da coccolare. Il Napoli ne rimase incantato nella passata stagione, a Lecce: e cominciò a prendere informazioni tecniche. Poi il ragazzo è tornato alla casa-madre, a Udine, ed i rapporti amicali, fraterni, tra Aurelio De Laurentiis e Giampaolo Pozzo possono favorire il viaggio sulla tratta con il Friuli. Va rivisto, va atteso, va lasciato crescere, va domato nel suo istinto ancora fanciullesco: però, stavolta, pur tra mille peripezie, un infortunio che lo ha fermato e un uso controllato, è arrivato a quota sei. Ha dimostrato, in assenza di Totò Di Natale, di poter fare anche reparto da solo; e poi ha confermato, in presenza di Totò Di Natale, di saperne essere degna spalla. E’ colombiano e quindi avrebbe Zuniga e Armero pronti ad accoglierlo per inserirlo; ha una stazza imponente almeno quanto il talento; ha ventidue anni appena; ha comunque un costo significativo, ma con i Pozzo gli affari, in passato (anche recente) hanno prodotto comunque risultati: in quel caso, non ci sarebbe neanche da accomodarsi per dare ufficialmente il via ad una trattativa. Basterebbe una telefonata, la manifestazione di interesse e una chiacchierata tra due presidenti che si stimano a prescindere. Muriel è nel «movimento delle cinque stelle» da tener presente: il nuovo che avanza, insomma.

Fonte:CDS

"The Sun": Manchester City, pronti 70 milioni di euro per Cavani

Posted by napolipersempre 14:44, under | No comments



Edinson Cavani è tornato al gol domenica contro l'Atalanta dopo un digiuno di quasi due mesi e subito il 'Matador' è tornato ad essere al centro di numerose voci di mercato. Come scrive oggi 'The Sun', il Manchester City è pronto a mettere sul piatto 60 milioni di sterline per il 26enne attaccante uruguayano, che è il grande obiettivo di Roberto Mancini insieme a Radamel Falcao. Il City ha in programma une vera e propria rivoluzione estiva, con le partenze di Carlos Tevez, Edin Dzeko e Samir Nasri.

Fonte:Calciomercato.it

Mazzarri potrebbe restare:Ecco le condizioni per un Napoli da scudetto

Posted by napolipersempre 14:38, under | No comments



Se Mazzarri dovesse restare in azzurro sarebbe certa anche la conferma o l'eventuale rinnovo contrattuale di Juan Camilo Zuniga.Il tecnico punterebbe su calciatori già affermati o che abbiano già fatto faville in Serie A. In caso di partenza di Cavani ci sarebbe Damiao ma non va sottovalutata la pista Matri. Gli altri elementi sarebbero Nocerino, Nainggolan e Diakitè, già bloccato dalla dirigenza azzurra. Potrebbero tornare d'attualità le piste Melo e Meireles che il tecnico avrebbe voluto con se già in passato. Con loro, secondo il noto giornale sportivo, il Napoli avrebbe fatto il salto di qualità già la scorsa estate.
Fonte:GDS

De Laurentiis:"Cavani? Se si presenta un folle con 70 mln...Il programma è di fare investimenti importanti"

Posted by napolipersempre 14:04, under | No comments

Prima dell'inizio della quinta Edizione del Premio Andrea Fortunato - "lo sport è vita" -  che si è svolto a Roma nella Sala Giulio Cesare in Campidoglio, Aurelio De Laurentiis ha scambiato battute e risposto a domande tecniche dei giornalisti analizzando il momento del Napoli ed il futuro azzurro.
Si comincia dal successo sull'Atalanta e dalla visita del Presidente in settimana alla squadra..."Ieri gioivo non solo della vittoria ma anche nel rivedere le immagini della gara. Sono contento per il ritorno al gol di Cavani così come per Pandev. Mi ha colpito molto la sua esplosione di gioia irrefrenabile. Io sono molto rispettoso e non intervengo quasi mai nello spogliatoio, però venivamo da cinque gare stregate ed era doveroso per me parlare con la squadra. Ho voluto dare a tutti il mio contributo in modo da far sentire la presenza ed il sostegno della Società e schierarmi con tutti loro, dalla squadra, al tecnico e all'intero staff".
Capitolo Cavani, il Presidente è molto eloquente sul futuro del Matador..."Ho fissato una asticella molto alta con la clausola al contratto, proprio per la volontà di trattenere Cavani in azzurro. Ma c'è anche da dire che non pongo limiti agli altri. E' chiaro che se un attaccante di 25 anni è seguito da uno dei Club più importanti del mondo è comprensibile esserne attratto. Cavani sa che a Napoli è amato e rispettatissimo, vivere nella nostra città è un atto di fede e coscienza. Poi se c'è la richiesta folle di 70 milioni lordi noi l'ascolteremo, ma sia chiaro che l'ultima parola spetterà al giocatore".
Su Mazzarri ed i programmi futuri..."Con Mazzarri c'è un rapporto leale e amicale, il mio proposito è quello di migliorare sempre il gruppo anno dopo anno con innesti mirati. Ci sono interventi da compiere e molto da lavorare per chiudere bene questa stagione e preparare al meglio la prossima. Il mio programma è quello di porre basi importanti per il futuro e mettere a disposizione di Mazzarri, o di un altro eventuale tecnico, una rosa competitiva"
SSC Napoli

VIDEO-Napoli-Atalanta 3 2 ampia sintesi Auriemma

Posted by napolipersempre 23:18, under | No comments


Mazzarri:"Vittoria di un grande gruppo"

Posted by napolipersempre 22:41, under | No comments



Walter Mazzarri,ha parlato del ritorno al successo degli azzurri dopo il 3-2 rifilato all'Atalanta. "Il ritorno al successo è meritato, c'è stata sia la prestazione che il risultato. Abbiamo sofferto molto, l'Atalanta è una delle nostre bestie nere come Chievo e Bologna; inoltre è difficile per tutti affrontare i bergamaschi".

"SEMPRE VICINI A CAVANI" - Cavani è tornato al gol. "Siamo stati molto vicini al ragazzo - ha commentato il tecnico azzurro -, gli ho parlato anche io di quelle voci sulla sua vita privata. Gli ho detto di stare tranquillo, Edi si è sempre allenato bene; è sempre concentrato, poi quello che accade a casa sono problemi personali che non devono riguardare altre persone". Sui gol subiti, Mazzarri ha spiegato: "Noi non facciamo il fuorigioco, i ragazzi dovevano essere posizionati meglio. L'Atalanta ha superato la metà campo solo due volte, è un momento in cui ogni errore lo paghiamo a caro prezzo. I ragazzi si sono impauriti, all'intervallo li ho spronati a giocare senza pensare a nulla. Con la grande forza di questo gruppo, siamo finalmente riusciti a tornare alla vittoria".

"GRANDE GARA DI PANDEV" - Felicità anche per il ritorno al gol di Pandev. "Ha disputato una grande gara, ha bisogno di campi in cui la palla gira benissimo. In inverno avevamo il problema del terreno di gioco, Goran sta bene da un po' di tempo ma oggi sono felice del suo ritorno alla rete".

"ESPULSIONE? PER UNA PUNIZIONE DUBBIA" - Ora in classifica la sfida per il secondo posto è con il Milan e Mazzarri lo sa: "Siamo due grandi squadre, non puntiamo alla gara con i rossoneri. Abbiamo fatto lo stesso discorso contro la Juve e abbiamo lasciato punti per strada, ora bisogna concentrarsi per la sfida del prossimo week-end contro il Torino". Due parole in conclusione sull'espulsione: "Non è arrivata per la protesta in merito al recupero - ha detto il tecnico -. Ho avuto da ridire per una punizione dubbia, l'arbitro ha pensato di mandarmi negli spogliatoi. E' successo, ora guardiamo avanti".
Fonte:Repubblica

Il Napoli ritrova Cavani e la vittoria.Battuta 3-2 l'Atalanta al San Paolo

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NAPOLI - Cavani si sblocca, Pandev lo imita e il Napoli riparte. Gli attaccanti ritrovano il gol e gli azzurri battono l'Atalanta per 3-2, conservando il secondo posto e respingendo per ora l'assalto del Milan. Il Napoli sfonda alla prima azione offensiva. Zuniga va giù dopo un contatto con Giorgi, per l'arbitro Valeri è rigore. Cavani, a digiuno da 6 partite, ne approfitta per sbloccarsi e per firmare l'1-0 dopo appena 4 minuti di gioco. Il match somiglia ad un monologo partenopeo: Pandev va vicino al raddoppio al 16', quando spara alle stelle da ottima posizione. Un minuto dopo è Cavani a sprecare un'occasione colossale: solo davanti a Consigli, manda il pallone sul fondo con un morbido tocco sotto. Al 20' fa peggio Hamsik: basterebbe appoggiare il pallone in rete da 4 metri, ma il colpo di testa è incredibilmente impreciso. Gli errori costano cari e il Napoli paga dazio al 31'. Bonaventura manca goffamente il tap-in davanti alla porta di De Sanctis, il pallone carambola sul petto di Cannavaro e rotola in rete: una beffa e l'1-1 è cosa fatta. Il San Paolo è ammutolito e rischia di vivere un altro choc al 33': Carmona pennella una punizione da 25 metri, traversa. I padroni di casa riescono a scuotersi prima dell'intervallo, ma Consigli è attento sul rasoterra di Hamsik. Il forcing azzurro riprende all'inizio della ripresa. Denis deve trasformarsi da centravanti in difensore per salvare la porta atalantina, prima che Cavani sfiori il palo con una deviazione acrobatica.

EMOZIONI NEL SECONDO TEMPO Si gioca soprattutto nell'area nerazzurra e al 57', con un'uscita disperata, Consigli evita il raddoppio di Cavani. L'uruguayano insiste e fa centro al 65': dribbling nel cuore dell'area, palla all'angolino e 2-1. Il Napoli sembra padrone del campo e del match. Invece, riesce di nuovo a complicarsi la vita. Al 73' la difesa si fa sorprendere da un lancio chilometrico che Denis addomestica con un controllo perfetto, De Sanctis esce in maniera inopportuna e l'attaccante bergamasco deposita in rete il pallone del 2-2. I partenopei si riversano in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio e raggiungono l'obiettivo all'81'. Insigne innesca Armero, sul cross basso è puntuale Pandev: tocco comodo del macedone, che non segnava addirittura da ottobre, e 3-2. Il Napoli resta senza allenatore per l'ennesima espulsione di Mazzarri. L'Atalanta ha la chance per raddrizzare la situazione al 92', quando Lucchini ha sul piede il pallone del 3-3. Il suo destro è troppo 'soft', Cannavaro può salvare porta e vittoria.

CAVANI SI GODE I 3 PUNTI Il Napoli ha vinto soffrendo contro l'Atalanta, tre punti importanti per la corsa al secondo posto. «Quello che contava di più, al di là dei gol, era il risultato - dice Cavani a Sky, tornato al gol con una doppietta dopo otto partite di digiuno - Aspettavamo questa vittoria, dobbiamo godercela e lavorare serenamente per la ripresa dopo le nazionali. Il secondo posto? Noi punteremo il più alto possibile, la squadra sta lavorando bene, al di là che, magari, domenica scorsa non si è visto un grande Napoli». Negli ultimi giorni si è parlato molto di presunti problemi extracalcistici per Cavani. «Il problema era la mancanza di risultati - risponde l'attaccante - Dopo, della mia vita privata, credo che farò sempre quello che ho fatto, andrò avanti, perchè se devo dimostrare qualcosa è solo in campo e basta».

IL TABELLINO NAPOLI - (3-4-1-2) - De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini (17' st Armero); Maggio (34' st Insigne), Behrami, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Pandev (45' st Rolando), Cavani. A disp: Rosati, Grava, Mesto, Donadel, Inler, El Khaddouri, Calaiò. All: Mazzarri ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Del Grosso; Giorgi (14' st Canini), Carmona, Biondini (32' st Cazzola), Bonaventura; Moralez (22' st Livaja); Denis. A disp: Frezzolini, Contini, Ferri, Brivio, Cigarini, Radovanovic, Brienza, Troisi. All: Colantuono. Arbitro: Valeri. Marcatori: 4' pt e 20' st Cavani (N), 31' pt aut. Cannavaro (N), 28' st Denis (A), 36' st Pandev (N). Ammoniti: Giorgi (A), Lucchini (A), Behrami (N), Insigne (N).

Mazzarri."Visita del Presidente molto importante,dico alla nostra gente di sostenerci fino alla fine.Siamo vicini a Cavani,non deve avere frennesia"

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Il tecnico del Napoli Walter Mazzarri ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa a Castelvolturno alla vigilia della gara con l'Atalanta. "Quando le cose non vanno al meglio, le componenti nel calcio sono tante. Discorso psicologico, ma anche fisico, a volte gli episodi sono negativi. Siamo abituati, abbiamo toccato tutte le corde giuste per superare questo momento delicato, sperando di dare una risposta importante già domani. De Laurentiis? Io e lui abbiamo avuto un confronto sereno ancora più bello del solito, è stato giusto che abbia visitato la squadra, ha dato il suo contributo pure l'anno scorso. La fiducia della proprietà fu decisiva, credo che questo sia uno dei nostri segreti. Inizia un nuovo torneo: abbiamo nove punti di distacco dalla prima e due di vantaggio sulla terza. Diamo il massimo e vediamo cosa succede. Lo dico alla nostra gente che deve sostenerci fino alla fine, poi faremo le considerazioni del caso. Facciamo questo patto anche con la città. Contribuiamo a fare queste dieci finali senza problemi. I momenti difficili ci sono sempre e si superano solo se siamo uniti. Rientra in questo contesto anche la situazione Cavani: gli siamo vicini, non deve avere frenesia. Come squadra dobbiamo aiutarlo, ma lui deve aiutare noi a superare l'ostacolo Atalanta. E' una di quelle volte in cui dico che mi interessa solo il risultato. Sarà una gara difficile e ben organizzata: è quasi salva, quindi giocherà con tranquillità. Non dobbiamo spaccare il mondo, memore di quello che è successo l'anno scorso, quando siamo stati penalizzati dal loro contropiede. L'approccio è sempre importante, lo è in tutte le partite. Dobbiamo essere squadra nei momenti difficili.Ricordo la gara con il Palermo: siamo stati bravi e fortunati a non prendere gol e poi vincemmo. Mi aspetto il mio Napoli che aggredisce l'avversario e non sbaglia l'approccio. A livello di corsa generica, non abbiamo problemi: a volte capita che tre o quattro giocatori importanti perdano brillantezza. Può darsi che qualcuno abbia attraversato questa fase, stiamo lavorando per metterli a posto. Pandev domenica non ha giocato con il Chievo, Zuniga si era salvato nel primo tempo, Maggio non ha fatto malissimo. Questo non mi preoccupa, la loro condizione è buona: dipende da tanti fattori. La prestazione è un mosaico e tutto deve funzionare. Come si risolve il mal di gol? Basta pure la puntata e rompiamo quest'incantesimo negativo. L'importante è che si ritorni a giocare. Pandev e Insigne magari hanno segnato di meno, i dati dicono che hanno fatto meglio quando subentrano: credo che loro due siano due grandi assistman. Abbiamo sei punti in più, Inler ne ha fatti cinque, Maggio tre, Hamsik è arrivato a nove. E' la squadra ad avere un momento complicato. Zuniga e Armero in sieme? A dire il vero, abbiamo anche Mesto a destra. Chi starà meglio, giocherà. Zuniga può giocare pure su questa fascia, ma dovrei vedere che stia meglio di Maggio e di Mesto. Zuniga a sinistra mi fa due cose: riesce anche a convergere sul destro nelle partite bloccate. E' stata una mia visione, al momento preferisco tenerlo a sinistra, ma può anche cambiare. Questa situazione è molto simile a quella di Siena: l'ideale sarebbe giocare bene, ma adesso il risultato è importante. Non so quanto potrò incidere, già mi dicono che io sia presuntuoso. Posso dire che ho tanta esperienza e ho vissuto momenti difficili da altre parti. L'anno scorso perdemmo quattro partite consecutive e ne siamo venuti fuori. E' una situazione meno grave di quelle che ho affrontato. Il Milan? Mi ha sempre dato noia, l'ho sempre rispettato anche quando era più lontano. Intanto noi siamo davanti e se noi cominciamo a fare risultati, loro dovranno superarci. Ma ci sono anche Lazio, Fiorentina, Inter e la Roma. Io rispetto tutti, torniamo a camminare in maniera forte. Non c'è un solo fattore a questo momento: Cavani ha subito la flessione di tre o quattro elementi, magari lui non è brillantissimo. E' una concatenazione di eventi. Poi le scelte toccano a me e se vedo che qualcuno non è al top, posso fare qualche cambio. Nella mia gestione, il miglior risultato è stato il terzo posto. Se finissimo ora, saremmo secondi e sarebbe il miglior piazzamento, già questo dice che stiamo facendo bene e siamo cresciuti. Tireremo le somme alla fine. Rolando? E' sfortunato, ha giocato nelle partite in cui abbiamo perso. Personalmente è uno dei pochi che avrei salvato. Ha commesso qualche erroruccio, ma il bilancio è positivo. Si vede che è di un certo livello".
Radio Marte

Mazzarri porta a cena la squadra,sceglie il menù e la scritta sulla torta!

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Dopo l'incontro con il presidente, a testimonianza dell'armonia che regna nel gruppo, Mazzarri, con Santoro e Bigon, ha deciso di portare la squadra intera a cena. Tutti insieme. L'appuntamento verso le 20 alla Tenuta Convivium di Arco Felice Vecchio, a Cuma: il proprietario è Procolo Lubrano, il titolare anche del ristorante Europa, sul porto di Pozzuoli, dove il tecnico si regala i suoi momenti di distensione. Il menu è stato scelto direttamente, portata dopo portata, da Mazzarri: insalata di mare con gambero rosso, fiori di zucca ripieni di ricotta e gamberetti, alici in pastella e spaghetti alle vongole, assaggino di risotto alla pescatora, filetto di branzino. E il tecnico si è messo a capo della lunga tavolata. Mazzarri ha commissionato al suo pasticciere di fiducia e amico, Mimmo Palumbo, proprietario di Dolci Momenti, una torta millefoglie con le fragoline. Il suo dolce preferito. E la scritta sulla torta l'ha decisa proprio Mazzarri: "Forza Napoli".
Fonte:IL Mattino

De Laurentiis,blitz a Castelvolturno.Fare chiarezza sul futuro del Napoli e sul nuovo ciclo

Posted by napolipersempre 21:05, under | No comments



Tocca a lui mettere ordine, per evitare che le voci sul futuro prendano ancora il sopravvento sul presente. La sconfitta di Verona ha fatto traboccare il vaso della crisi, mettendo a serio rischio anche il ritorno del Napoli in Champions League, più indispensabile di uno scudetto per il progetto di Aurelio De Laurentiis. La squadra è in panne e ha smarrito i suoi punti di riferimento: Mazzarri in panchina, Cavani in campo. E l presidente si è deciso a entrare in azione. Lo aspettano a Castel Volturno da un momento all'altro: forse già oggi pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti. De Laurentiis parlerà ai calciatori e chiederà ad ognuno di dare il massimo per non fallire il traguardo del secondo posto, concentrandosi solo sul presente ed evitando di pensare al futuro: quanto mai incerto. Ci sono infatti tutti i segnali di un ciclo ormai agli sgoccioli: dalla palese insofferenza di Mazzarri, che ha i bagagli già fatti, al tunnel finora senza uscita in cui s'è infilato Cavani, mentre le voci sulla sua partenza alla fine della stagione si fanno sempre più insistenti. Ma prima dei saluti restano dieci giornate, decisive per la permanenza del Napoli ai massimi livelli. Nulla è più importante per il club del ritorno in Champions, che deve dunque avere la priorità assoluta perfino sulla sorte del tecnico toscano e dell'amato Matador. Per questo il presidente s'è convinto a rompere gli indugi e a scendere in campo in prima persona. Mazzarri ha giustificato il ko di Verona col presunto disfattismo intorno alla squadra, negando ancora una volta l'evidenza della crisi: chiara anche agli occhi dei giocatori. Nessuna autocritica invece per il black-out (tattico, fisico e mentale) del Napoli e per il caos alimentato dalle voci sul suo contratto, molto più destabilizzanti delle critiche.L'allenatore ripete dall'inizio del campionato lo stesso ritornello. "Parleremo del mio futuro a fine stagione, non ci vedo niente di anormale...". Ma è risaputo che i progetti si fanno in primavera, non in estate.Ed è impensabile che De Laurentiis rimanga con le mani in mano fino a giugno, senza preoccuparsi di trovare delle soluzioni diverse. La panchina azzurra non resterà senza padrone e di nomi ne circolano infatti già un paio. Non è un mistero la cotta di vecchia data del presidente per Luciano Spalletti: la prima opzione del Napoli per il dopo Mazzarri. Ma è altrettanto autorevole anche la candidatura di Stefano Pioli, che De Laurentiis ha aprezzato parecchio da avversario nelle recenti sfide contro il Bologna in campionato e Coppa Italia. Il presidente, però, non uscirà allo scoperto fino alla fine della stagione, per non compromettere la volata Champions. Lo spogliatoio è già abbastanza turbato dall'incertezza attuale ed è il momento di fare quadrato, non di alimentare ulteriori voci sul futuro della squadra. Servono piuttosto garanzie. E De Laurentiis piomberà a Castel Volturno proprio col preciso intento di rassicurare tutti sulla serietà del progetto Napoli, che continuerà ad essere ambizioso. Nessuno è insostituibile, secondo il presidente. Nemmeno Cavani, perchè con i 63 milioni della sua eventuale cessione il club azzurro avrebbe le risorse per costruire comunque una grande squadra. Farebbe invece danni gravi la rinuncia a un posto in Champions, da scongiurare a ogni costo. L'unico modo per non mancare il traguardo è dunque remare nella stessa direzione, nell'interesse di tutti. Vale anche per il Matador e Mazzarri, che dovranno fare il massimo fino alla fine per congedarsi - se addio sarà - da vincitori e non da sconfitti. Il San Paolo, domenica, s'aspetta una prova d'orgoglio dall'allenatore e dai giocatori. Il futuro è adesso: contro l'Atalanta.
Fonte:Repubblica

Il Napoli pensa al dopo Mazzarri,piace Pioli

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NAPOLI - Ma lui ce l’ha le phisique du role? La domanda che sorge quotidiana è un ponte che conduce spedito verso il futuro, un’incognita per modo di dire, perché pur nella penombra e nel silenzio le riflessioni sono inevitabili: vabbé gli schemi, vabbé il profilo tecnico-tattico, vabbé qualsiasi implicazione professionale, ma l’eventuale dopo-Mazzarri ha pure la necessità di contemplare una figura autorevole e di spessore caratteriale, un personaggio ignifugo a qualsiasi rischio (contemplabile). L’identikit dei giorni nostri è tracciato e Stefano Pioli s’è già sistemato in competizione con Rolando Maran, affiancandolo in quella corsa della quale entrambi sono (consapevolmente) ignari, ma che va sviluppandosi necessariamente perché un giorno, nel caso in cui Mazzarri decida di separarsi, serviranno scelte immediate. Stefano Pioli, certo: cinque vittorie negli ultimi sei scontri diretti con il collega-rivale di San Vincenzo; due break addirittura al San Paolo, a dicembre; e a maggio scorso, il 2-0 che costò al Napoli la qualificazione in Champions; e due stagioni, la capacità di vincere sia a Fuorigrotta che al Bentegodi con il suo fatal Chievo. Stefano Pioli: che ha con Mazzarri un’analogia nello studiare gli avversari in maniera maniacale, applicandosi sui propri difetti. Stefano Pioli che ha il basso profilo mediatico, un gentiluomo di poche e però sempre appropriate parole: difende a tre - ma cominciò a farlo a quattro - e poi due punte e un rifinitore alla Diamanti. Stefano Pioli e però anche Rolando Maran, lasciando che in un cassetto restino però segnati i nomi di Vincenzino Montella, di Massimiliano Allegri, di Francesco Guidolin e di Delio Rossi.
Fonte:CDS

Napoli,che fine hai fatto!

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VERONA - Cercasi il Napoli disperatamente: e in quella nube che ormai l'avvolge dal 2 febbraio, lo spartiacque tra due dimensioni (tecniche, tattiche, atletiche, mentali), c'è la nuda e cruda verità che il campo ha amplificato, trasformandola in eco insopportabile. I numeri hanno una loro espressione che raffigura l'identità reale: ma da quel 2-0 sul Catania al 2-0 di Verona, nel segmento d'una stagione vibrante, s'è infilato qualche granellino che ha mandato in tilt l'apparato, svuotatosi d'incanto. Lo scudetto è un'utopia, ormai, ma la Champions, quell'affare a scatola chiusa da una ventina di milioni di euro, la cassaforte dei propri sogni (mica solo economici) ora è sottoposto alla fiamma ossidrica d'un diavolo che se ne sta alle spalle.



CAUSE - La metamorfosi (sarà un caso e non lo è) si compie nell'istante in cui l'ispirazione di Edinson Cavani evapora nel nulla, in quel vuoto pneumatico che rinchiude non solo el matador ma il Napoli tutto, incapace di produrre azioni in maniera massiccia come pure ha dimostrato di saper fare, salvato all'Olimpico di Roma (a due minuti dalla fine) da una geniale torsione da circo di Campagnaro, poi contro la Juventus rimesso in carreggiata da una «padellata» da trenta metri di Inler: fine delle trasgressioni e la sintesi di queste otto puntate precedenti al tonfo con il Chievo e nelle due reti d'un difensore e d'un centrocampista, nella «latitanza» dei tre tenori.




EFFETTI - L'umore ha smesso d'essere indistruttibile e alla vena malinconica di Cavani, vanno sommate le difficoltà (quasi «storiche») di Hamsik d'ergersi a protagonista nei suoi inverni glaciali consumati in letargo, alla prolissità d'una manovra che appare involuta, eccessivamente susseguiosa del palleggio, priva di accelerazioni, affidata al sentimento e non più al ragionamento, con gli esterni che viaggiano in solitudine (e male), gli interni che non accompagnano e la percezione che qualcosa si sia incrinato nei meccanismi. Ma c'è dell'altro: Pandev è ormai l'ombra del top player inseguito e poi acquistato, versando sette milioni di euro per farselo concedere e non più in prestito dall'Inter; e Insigne, che in teoria ne è l'alternativa, vaga senza sorrisi (quando c'è da coprire) in quella terra di nessuno ch'è la mediana, investito dell'urgenza di assecondare le diagonali, di sostenere la fase passiva, di restare nel limbo e dunque di perdersi poi quando c'è da ripartire ferocemente.
Fonte:CDS

VIDEO-Chievo Napoli 2-0 ampia sintesi Auriemma 10/03/13

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Chievo Napoli 2-0 ampia sintesi Auriemma


Mazzarri:"Brucia aver perso,non abbiamo alibi.Momento poco fortunato dobbiamo reagire"

Posted by napolipersempre 19:58, under | No comments


Walter Mazzarri ha parlato del ko azzurro maturato al Bentegodi ai microfoni di Mediaset Premium: “Addio allo scudetto? Ci siamo sempre concentrati su noi stessi, ci brucia aver perso. In estate abbiamo parlato di un certo tipo di obiettivi, non abbiamo mai cambiato strategia; è un momento che non ci va nulla bene, siamo ancora secondi e stiamo crescendo rispetto alle ultime stagioni. Brucia però aver perso col Chievo”.
Napoli regala il primo tempo? “Non cerco alibi, anche se la difesa è cambiata molto rispetto alla gara con la Juve. Quando veniamo al Bentegodi il risultato sembra scritto, è un momento poco fortunato ma dobbiamo reagire già dal prossimo week-end”.
Il futuro di Mazzarri? “Ho già detto tutto, non vedo cosa ci sia di strano ad essere in scadenza. Questa è la negatività che porta qualche persona, si prova a destabilizzare l’ambiente ma assicuro che c’è unità d’intenti con la squadra e il presidente. Incontrerò la società a fine anno, non vedo perché bisogna sempre parlare del mio futuro”.
Il rigore fallito da Cavani? “Era scritto, Puggioni ha fatto un intervento da grande portiere. È un momento negativo, ci serve solo un gol o una vittoria per ripartire”.
Gli errori di De Sanctis? “Ci sta che possa attraversare un momento negativo. È tra migliori portieri italiani e va lasciato tranquillo; è un ragazzo positivo, va difeso e tutelato”.

Il Napoli fa una figuraccia al Bentegodi,(2-0) col Chievo.A rischio anche il secondo posto

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VERONA - Fine della corsa, almeno per il sogno scudetto del Napoli. Ma il ko contro il Chievo (2-0) mette a rischio anche il secondo posto della squadra di Mazzarri, in crisi e ormai braccata da vicino dal Milan. Disastrosa la prova degli azzurri, traditi dal portiere De Sanctis e soprattutto da Cavani, che si è fatto parare perfino un rigore nella ripresa dal bravissimo Puggioni: il migliore in campo. Di Dramè e Tehreau le reti decisive.

Il nervosismo della vigilia ha condizionato il Napoli fin dalle prime fasi della partita, in cui è stato il Chievo a impadronirsi subito dell'iniziativa e a passare senza troppa difficoltà in vantaggio, praticamente al primo vero assalto. Il gol l'ha firmato con un bel tiro dalla distanza il senegalese Boukary Dramè (12'), ma ci ha messo del suo pure il portiere De Sanctis, apparso nella circostanza distratto e poco reattivo, come del resto parecchi dei suoi compagni. Gli azzurri hanno dato subito la sensazione di subire la maggiore aggressività degli avversari, che hanno sfiorato pure il raddoppio con un colpo di testa ravvicinato di Paloschi, che ha scheggiato la traversa.

Minima l'opposizione del reparto arretrato di Mazzari, in emergenza per le assenze di Paolo Cannavaro e Britos e guidato per la prima volta in campionato da Rolando, di cui si è notato lo scarso affiatamento con gli altri difensori. Il portoghese non ha commesso errori clamorosi e ha provato perfino qualche sortita palla al piede, mostrando almeno personalità. Poco o nulla da
salvare, invece, nelle prestazioni sotto tono di Maggio, Gamberini, Hamsik, Behrami e Inler, che si è fatto notare solamente in attacco con un tiro deviato in angolo da Puggioni. Buona la prova del portiere dei veneti, attento anche su un paio di conclusioni non irresistibili dello spento Cavani e fortunato su un bolide da lontano di Insigne, finito a lato dopo aver sfiorato il palo.

Tutta qui la reazione del Napoli, troppo lento nell'impostazione nella manovra e incapace di trovare varchi nella difesa del Chievo, molto compatta. Non ha invece trovato opposizione dall'altra parte Thereau, che sul finire del primo tempo (43') è scattato sul filo del fuorigioco e ha firmato il raddoppio di nuovo con la complicità di un paio di azzurri: Gamberini e De Sanctis, in pessima giornata.
Ai gravi errori del portiere si sono sommati però quelli di Mazzarri, che ha aspettato fino all'intervallo per intervenire e quando l'ha fatto è apparso a sua volta in giornata no: rivoluzionando la sua squadra. Gli ingressi in campo in rapida successione di Dzemaili, Armero e Pandev hanno infatti confuso ancora di più le idee di Cavani e compagni, fino al naufragio finale. Il colpo di grazia è stato l'errore dal dischetto dell'irriconoscibile Matador, che si è fatto respingere dal bravissimo Puggioni (12' st) il calcio di rigore dell'ultima speranza. I portieri hanno fatto la differenza, ma il Napoli non c'è più.

Chievo-Napoli 2-0 (2-0)
CHIEVO (5-3-2): Puggioni 7.5; Frey 6, Dainelli 6, Andreolli 6.5, Cesar 6, Dramè 7 (28' st Jokic sv); Cofie 6.5, Rigoni 6.5, Hetemaj 6.5; Thereau 6.5 (12' st Luciano 6), Paloschi 6.5 (37' st Pellissier sv). (18 Squizzi, 88 Ujkani, 5 Guana, 7 Seymour, 11 Samassa, 17 Sampirisi, 27 Gabriel Hauche, 33 Papp, 39 Stojan). All.: Corini 7.
NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 5; Campagnaro 5, Rolando 5, Gamberini 5 (1' st Dzemaili 5); Maggio 5, Behrami 5, Inler 5 (12' st Armero 5.5), Zuniga 5 (18' st Pandev 5.5); Hamsik 5; Insigne 5.5, Cavani 5. (22 Rosati, 15 Colombo, 2 Grava, 16 Mesto, 4 Donadel, 13 El Kaddouri, 9 Calaio'). All.: Mazzarri 5.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.5.
Reti: nel pt 12' Dramè (C), 43' Thereau (C).
Ammoniti: Andreolli (C) e Dainelli (C) per gioco falloso; Dzemaili (N) per condotta antiregolamentare.
Angoli: 13-3 per il Napoli.
Recupero: 0' e 4'.
Note: al 13' st Puggioni ha parato un penalty calciato da Cavani. Spettatori 12 mila circa.
Fonte Repubblica.it

Cavani di nuovo papà: è nato Lucas

Posted by napolipersempre 13:33, under | No comments


APOLI - Edinson Cavani è di nuovo papà. E' nato Lucas il secondogenito del Matador, venuto alla luce in Uruguay con il peso di 3 chili e 200. Felicissimo il Matador che festeggia il suo secondo figlio "napoletano" dopo Bautista. Il Napoli ha inviato i suoi auguri all'attaccante e alla signora Soledad attraverso un comunicato apparso sul suo sito ufficiale.

LA GIOIA DI CAVANI - «Voglio condividere con tutti voi la gran felicità per l'arrivo di Lucas, mio secondo Figlio. Ringrazio a Dio per questa nuova benedizione», ha scritto Cavani su Twitter.
Fonte:CDS

VIDEO-Napoli Juventus 1-1 Ampia sintesi Auriemma 1/03/13

Posted by napolipersempre 14:45, under | No comments

Mazzarri:"Meritavamo noi,ringrazio Maradona per le sue parole.Futuro?Penso solo al Napoli"

Posted by napolipersempre 14:31, under | No comments



Walter Mazzarri ha rilasciato alcune dichiarazioni nel post partita di Napoli Juventus (1-1) a Premium Calcio. "Sapevo che la Juve è fortissima, per di più con Chiellini. Ci hanno messo in difficoltà, ma anche noi abbiamo avuto delle occasioni. Nella ripresa ho cambiato modulo ed avremmo meritato la vittoria. Classifica? Noi non si guarda nessuno, non s'è mai guardato ne' avanti ne' dietro. Lavoreremo per fare un filotto di vittorie nelle altre undici partite, ma non abbiamo mai sbandierato obiettivi. Dove può arrivare il Napoli? Io faccio l'allenatore, questi giochini li lascio a voi che fate questo mestiere. Dopo due giorni di tregua ai ragazzi, inizieremo a concentrarci sul Chievo. Episodio Chiellini-Cavani? Se l'arbitro non ha visto la tirata di capelli ci potrebbe anche essere la prova televisiva; poi Cavani ha reagito, ma chi l'ha fatta prima sarebbe giusto che venga punito. Rigore su Lichtsteiner? Per me è simulazione, da ammonire come Armero, ma lasciamo perdere. Rigore su Cavani e Pandev nel giro di un secondo nel primo tempo? Lasciamo perdere, e lasciamo perdere gli arbitri che possono sbagliare. Avremmo potuto vincere se Dzemaili avesse segnato nel secondo tempo, voglio pensare solo a questo come episodio. Trarre vantaggi dal fatto che non abbiamo impegni infrasettimanali? Quando avevamo ancora le coppe abbiamo fatto cinque vittorie ed un pareggio in sei partite, dico solo questo. Le parole di Maradona? Lo ringrazio per come ha parlato, è stato gentile e rispettoso, il resto sono chiacchiere da giornali. Altre panchine? Penso solo al Napoli, vediamo se riusciamo a migliorare rispetto alla scorsa stagione", ha concluso Mazzarri.

Napoli Juventus finisce 1-1 tra colpi proibiti e occasioni sprecate

Posted by napolipersempre 14:25, under | No comments



NAPOLI - Finisce nel modo più scontato. La Juventus pareggia a Napoli (1-1) e riesce a mantenere invariato il vantaggio sulla seconda in classifica. Un bel balzo avanti per i bianconeri verso lo scudetto perchè i sei punti non vengono rosicchiati dal Napoli e la conclusione del torneo si avvicina sempre di più. La gara è meno bella di quanto ci si sarebbe potuto attendere.

COLPI PROIBITI È una gara nervosa, in alcuni momenti dura nel corso della quali i protagonisti arrivano in alcuni momenti perfino a scambiarsi colpi proibiti, come fanno nel primo tempo Cavani e Chiellini in area di rigore bianconera. La gomitata dell'attaccante azzurro è violenta, da prova tv, ma a termini di regolamento l'intervento dell'arbitro di porta che ha visto l'episodio (e che porta al cartellino giallo per Cavani) di fatto la esclude tecnicamente. Complessivamente la Juventus dimostra una maggiore compattezza rispetto agli avversari. La squadra di Conte è messa meglio in campo, copre gli spazi con geometrica precisione ed inoltre ha la grande capacità di muoversi armonicamente, privando sempre il Napoli della profondità necessaria per dispiegare le proprie azioni. La differenza tra le due squadre sta in un piccolo grande dettaglio: i bianconeri quando attaccano lo fanno con passaggi verticali ed in un attimo sono in condizione di creare pericoli per la difesa avversaria; la manovra del Napoli è invece involuta ed elaborata, anche perchè la Juve con grande velocità riesce costantemente a mettere dieci uomini dietro la linea della palla.

JUVE, DIFESA DI FERRO La squadra di Mazzarri trova così tutti i varchi chiusi e questa è la peggiore situazione tattica nella quale si possa trovare. La Juventus ha anche il merito di trovare quasi subito il gol del vantaggio con un colpo di testa perfetto del rientrante Chiellini e ciò le consente di incanalare la gara nel verso giusto. Il Napoli, soprattutto nel primo tempo, è arruffone e pasticcione, i difensori hanno difficoltà nel far ripartire l'azione non tanto e non solo per il pressing alto degli attaccanti e dei centrocampisti avversari, ma anche e soprattutto per la loro imprecisione anche nei passaggi più semplici e scontati. Quando i padroni di casa sia pure con qualche affanno riescono ad entrare nella metà campo bianconera, si trovano con gli spazi chiusi e per loro comincia un vero e proprio calvario tattico. Le giocate degli uomini di Mazzarri sono inevitabilmente lente, scontate e ripetitive mentre per mettere in difficoltà la solidissima difesa avversaria ci vorrebbe velocità e profondità. In queste condizioni alla squadra di Mazzarri non resta che tentare la sorte con conclusioni dalla distanza e proprio grazie ad una bordata di Inler, sul finire del primo tempo, riesce a trovare il pareggio.

CONTE SODDISFATTO. Unico rammarico di Conte l'incapacita' dei suoi di raddoppiare e mettere al sicuro il risultato: "Finche' la partita rimane in bilico, dai linfa all'avversario. Altre volte siamo stati bravi ad assestare il colpo. Oggi non siamo stati precisi. Fossimo andati sul 2-0 sarebbe stata piu' dura per il Napoli e anche lo stadio avrebbe avuto delle titubanze. Sono stati encomiabili cosi' come lo sono stati i nostri tifosi". E il fallo di Cavani? "Giorgio sta vedendo se Cavani ha del gel nei capelli... - ha detto Conte riguardando le immagini di Chiellini che tira i capelli a Cavani -. Giudicate voi, io non entro in merito - ha aggiunto sull'arbitraggio -. Ci sono delle immagini, e' giusto che ognuno dia un proprio giudizio. Oggi non era facile, si erano create delle tensioni importanti".

MAZZARRI: MERITAVAMO NOI. "Sono contento di come ha giocato la squadra soprattutto nel scondo temopo. Non era facile contro una squadra così forte. Non sono contento per il risultato, nella ripresa avremmo meritato di vincere perchè abbiamo creato qualche occasione in più della Juventus". Così Walter Mazzarri commenta ai microfoni di Sky Sport il pareggio interno del Napoli contro la Juventus. "Stiamo facendo qualcosa di straordinario, dobbiamo sempre puntare a vincere e poi vedremo cosa succede alla fine", aggiunge il tecnico azzurro. Napoli che non vince da troppo tempo. "Stiamo perdendo punti come contro la Sampdoria, anche oggi nel secondo tempo abbiamo creato tante occasion. E' un periodo che non ci gira bene - prosegue Mazzarri - è embleamtica l'occasione di Dzemaili. Oggi meritavamo di vincere e non abbiamo vinto".

Ecco quanto vuole Mazzarri per restare in azzurro

Posted by napolipersempre 19:46, under | No comments



Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport Walter Mazzarri ha preso tempo, deciderà sul suo futuro più avanti e alla presenza del suo avvocato, Giuseppe Bozzo. Sul tavolo il rinnovo del contratto (che scade a giugno) col Napoli. Ora il tecnico percepisce uno stipendio da 2,5 milioni di euro netti più bonus, ma per vincolarsi al nuovo progetto Mazzarri s'aspetta un ingaggio d'almeno 3,5 milioni di euro a stagione.

Mazzarri:"Juve in forma,Pandev stà bene.Per noi arbitri tutti uguali"

Posted by napolipersempre 15:03, under | No comments



Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida contro la Juventus: "Mi sembra facile non dire partita scudetto, mancherebbero ancora undici partite e può succedere di tutto. E' normale che i napoletani la sentono in maniera particolare e da questo punto di vista lo sappiamo. E' andata bene a noi, a volte a loro. Qualche soddisfazione ce la siamo tolta".

"Orsato? Designazione gradita, per noi sono tutti uguali, devono applicare il regolamento. Orsato è un grande arbitro".

"Ci siamo allenati qui per provare il terreno di gioco, mi sembra molto bello, peccato che non ci sia stato in passato. Noi sfruttiamo i tempi di gioco, ma domani affronteremo una squadra che avrà valori tecnici importanti".

"Le parole di Behrami? Se le valutazioni fossero fatte con equilibrio, ci sarebbero pochi dubbi. Sono 23 anni che il Napoli non arriva nelle primissime posizioni, tranne il terzo posto della mia gestione. Stiamo competendo con le migliori e questo è già un successo. Sensazioni? Se essere sfavoriti, porta bene, è così. Loro sono molto in forma, noi meno. Il Napoli quando può fa la partita e attacca, l'abbiamo visto contro la Sampdoria e l'Udinese. Poi ovviamente ci sono gli avversari, l'importante è dare il massimo, tireremo le somme alla fine. Non è la gara più importante della mia carriera, ho vinto una finale di Coppa Italia, abbiamo giocato la Champions. Siamo a livelli altissimi e dobbiamo essere felici tutti. Il Napoli fa paura a tutti e compete sempre al top. Questo deve essere motivo d'orgoglio. Per me comunque vada, sarà un successo. Mi piacerebbe che tutti la pensassero così. Il ritorno al San Paolo è sicuramente un vantaggio, come lo è stato per loro allo Juventus Stadium. Aspettiamo la partita di domani, mi voglio giocare questa chance in casa mia".

"Devo precisare una cosa su Calaiò: probabilmente ho sbagliato a dare troppe risposte a Sosa davanti ai microfoni di Sky. Lui è gradito da me, è il quarto attaccante e quando lo reputo opportuno, è molto utile ed è già capitato a Plzen. L'ho inserito anche contro la Lazio. Se non l'ho messo ad Udine, è solo perché ho fatto altre scelte".

"Tornando alla Juve, gioca molto bene, ha tante sicurezze. Non abbiamo avuto tempo di preparare la partita, però abbiamo studiato alcune cose. Nelle ultime tre gare di campionato, abbiamo giocato male contro la Lazio, con la Samp siamo stati condizionati dal campo, ad Udine la prestazione mi è piaciuta tanto. Anche Guidolin ci ha fatto i complimenti: abbiamo messo sotto i friulani. E' mancato solo il risultato perché è un periodo che ci gira male. Noi guardiamo avanti ma anche alle squadre che ci inseguono. Milan, Inter, Lazio, Roma e Fiorentina sono fortissime e le temo. Abbiamo undici finali".

"Cavani? Potrei dire cinquecento cose, Conte dice che è un top player, lui ne ha quindici, quindi c'è poco da aggiungere. Quando segna è un fuoriclasse, quando non segna la colpa è di Mazzarri che non lo mette in condizione di segnare. Ero convinto che si sbloccasse ad Udine, Armero gli aveva messo una grande palla. Gli ho detto di non pensarci e di fare le cose semplici. Edi è un tipo di giocatore diverso da Gilardino o Inzaghi che giocavano in area. Lui deve cercarselo".

"Ho detto alla squadra che dopo questa partita sarò il solito martello, abbiamo undici finali e le disputeremo al massimo. Dal mio punto di vista, la vittoria non cambierebbe nulla. Penserei subito al Chievo che diventerebbe una gara durissima. Dobbiamo entrare in campo a giocarcela come sappiamo. Quando affrontammo il Milan due anni fa, entrammo in campo timorosi. Ora abbiamo fatto esperienza in Champions e non dobbiamo avere paura. Dal punto di vista psicologico, questa è una gara facile da preparare. Ho solo evitato che la squadra fosse molto tesa. Vorrei un passo in avanti dal punto di vista della maturazione. Non so se saremo più forti rispetto all'andata. Fino al momento del gol di Caceres, eravamo alla pari, ma ci è andato male il risultato. Credo che domani mi aspetto qualche occasione in più e un gioco migliore. Già allo Juventus Stadium capirono che siamo tosti. Sono contento della crescita della squadra. Credo che comunque adesso dovremmo stare meglio dal punto di vista fisico, è una caratteristica delle mie squadre. Sono fiducioso".

"Pirlo? Non dico come lo marcherò. Lui è un fuoriclasse, è un play basso che non va fatto giocare, come capita a noi con Hamsik. Cercheremo di limitare il raggio d'azione. Pirlo è fondamentale, così come Marchisio, Vidal, i due esterni, Vucinic. Affrontiamo una squadra completa".

"L'elogio di Maradona? Fa sempre bene al Napoli, ha fatto la storia. E' un uomo intelligente e carismatico. Spero che ci porti fortuna, sarebbe il massimo. E' stato delicato e rispettoso nei miei confronti. Colgo l'occasione per salutarlo".

"Voglio maggiore cattiveria. La Juve sarà diversa rispetto a quella che ha giocato a Roma. Speriamo che basterà, ma loro sono al top, hanno preparato questa sfida nel miglore dei modi con i giocatori più affidabili. La loro spavalderia? I tifosi trasformeranno una bolgia lo stadio. Ci devono aiutare anche se ci saranno difficoltà. Loro sono più forti, a volte anche i meno forti vincono. E poi Napoli non è Glasgow. Contro il Milan, tremò la terra. Voglio quell'ambiente. Insigne? Sta crescendo nel migliore dei modi, partirà dalla panchina, c'è l'esperienza di Pandev che sta bene".

Fonte:Radio Marte

Napoli-Juve,probabili formazioni

Posted by napolipersempre 14:58, under | No comments

  NAPOLI - Tra poche ore la sfida che può valere lo scudetto. Al San Paolo si sfidano Napoli e Juventus, con i partenopei a caccia di una vittoria che riaprirebbe il campionato e farebbe sognare di nuovo un titolo che solo pochi anni fa sembrava impossibile. Per Mazzarri formazione fatta: rientrano Pandev, Maggio e Zuniga, con Insigne inizialmente in panchina.

JUVE, DUBBIO CHIELLINI - Conte deciderà solo all'ultimo se rischiare Chiellini, ancora dolorante a una caviglia. Al suo posto è pronto Peluso, con Bonucci e Barzagli blindati. Fasce con Lichtsteiner e Asamoah, rientra Vidal in coppia con Marchisio davanti a Pirlo. In attacco Giovinco sembra aver vinto il ballottaggio con Matri come spalla di Vucinic.

Fonte:CDS

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