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Atalanta-Napoli,probabili formazioni

Posted by napolipersempre 17:39, under | No comments



Il Napoli ha reagito con personalità ai risultati negativi di Torino e Dnipropetrovsk, ottenendo contro il Chievo un successo molto importante per classifica e morale. Dopo il riscatto, si guarda avanti. Mercoledì sarà di nuovo campionato. E ad attendere gli azzurri, allo stadio Atleti Azzurri d'Italia, ci sarà l'Atalanta di Colantuono. Partita da -2, con 9 punti (3 vittorie, 2 pareggi, 4 sconfitte, 7 gol fatti e 12 subiti) la squadra bergamasca occupa attualmente il 13mo posto in classifica insieme al Torino e al Genoa. Gli orobici, reduci dal deludente pareggio a reti bianche colto sul campo del Pescara, in questo inizio di stagione non appaiono imbattibili, soprattutto in casa. Ma la storia recente consiglia a mister Mazzarri di non fidarsi troppo dei prossimi avversari: il clamoroso risultato dello scorso 11 aprile insegna, con il Napoli, ancora in corsa Champions ma in netta fase calante, sconfitto 3-1 al 'San Paolo' dai lombardi. Senza dimenticare l'1-1 siglato in extremis da Edinson Cavani (94') nella sfida di andata in terra bergamasca...
L'Atalanta, falcidiata dalle assenze, sarà priva di Cigarini e Peluso squalificati e degli infortunati Ferri, Radovanovic, Ferreira Pinto e Capelli. Non al meglio Biondini, che dovrebbe partire dalla panchina. Colantuono schiererà i suoi uomini in campo con un 4-4-1-1. Tra i pali Consigli. In difesa, Stendardo e Manfredini al centro, Raimondi a destra e Brivio a sinistra. A centrocampo Cazzola e Scozzarella (in vantaggio su Carmona) in mezzo, con Schelotto e Bonaventura sugli esterni. In attacco Moralez a supporto dell'unica punta Denis.
Walter Mazzarri invece dovrà fare a meno di due titolarissimi come Zuniga e Cavani, che non hanno recuperato a pieno dai rispettivi infortuni. Ancora out Miguel Britos. Il tecnico di San Vincenzo dovrebbe confermare la squadra titolare, per poi attuare un pizzico di turnover nella prossima gara casalinga, contro il Torino. Davanti a De Sanctis, linea a tre difensiva con Campagnaro, Cannavaro e Gamberini. A centrocampo, sugli esterni Maggio e Dossena (che sostituirà Zuniga). Al centro, il terzetto con Inler, Behrami ed Hamsik, con lo slovacco che in fase attiva agirà più avanzato, alle spalle della coppia d'attacco Pandev-Insigne.
PROBABILI FORMAZIONI
ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Manfredini, Brivio; Schelotto, Scozzarella, Cazzola, Bonaventura; Moralez; Denis. All. Colantuono.
NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Behrami, Inler, Dossena; Hamsik; Insigne, Pandev. All. Mazzarri.
Fonte:Areanapoli.it

Lavezzi tornerà a Napoli il 13 novembre

Posted by napolipersempre 17:25, under | No comments



L'ex attaccante azzurro Ezequiel Lavezzi, sarà sentito il prossimo 13 novembre come teste al processo su riciclaggio e ristorazione in cui sono indagati tra gli altri l'imprenditore Marco Iorio, suo amico, e l'ex capo della squadra mobile Vittorio Pisani.

Cavani dà forfait. Non ci sarà con l'Atalanta

Posted by napolipersempre 17:22, under | No comments



NAPOLI - Edinson Cavani non sarà titolare nella sfida contro l'Atalanta. Il Napoli di Mazzarri, per la difficile trasferta in lombardia, dovrà fare a meno dell'attaccante uruguaiano che sarà costretto per la seconda giornata consecutiva a rimanere ai box per i postumi dell'affaticamento muscolare che lo aveva fermato alla vigilia della sfida contro il Chievo. Oggi il nuovo stop annunciato ufficialmente dal profilo twitter del club: «#Cavani non convocato per #AtalantaNapoli, le condizioni dell'attaccante verranno monitorate giorno per giorno dallo staff medico».

Fonte:CDS

Europa Napoli, un altro crollo

Posted by napolipersempre 12:38, under | No comments



Dnipropetrovsk. Troppo fragile il Napoli europeo, quello delle seconde linee proprio non regge a certi livelli. Sconfitta pesante in Ucraina, come in Olanda contro il Psv. Senza i big e soprattutto senza Cavani quella azzurra diventa tutta un’altra squadra. Il Matador entra troppo tardi, segna un gol, ne sfiora altri e da solo mette paura al Dnipro. Non basta per recuperare la sfida. Un altro esame fallito un po’ per tutti e in particolare per Vargas. Il turn over annunciato di Mazzarri non paga, come in Olanda contro il Psv. Due solo i reduci di Torino nella formazione iniziale del Napoli: Gamberini in difesa e Zuniga a centrocampo, da interno destro, inserito all’ultimo momento per il leggero infortunio capitato a Behrami nell’ultima sgambatura. Al posto dello squalificato Hamsik c’è Dzemaili, poi largo a tutti quelli che non sono stati utilizzati in campionato contro la Juve. Nel Dnipro non c’è nell’undici base la stella Kalinic, attaccante croato che piace anche agli azzurri. Primo tentativo e il Dnipro va subito in gol. Un gol a freddo e non solo per la temperatura: poco più di un minuto e ucraini già in vantaggio. Solito difetto del Napoli, una rete presa da palla inattiva. Velenosa la traiettoria della punizione di Rotan battuta dal vertice sinistro, la palla passa tra mille gambe, nessuno libera: sotto misura Fedetskiy segna di prepotenza. Va subito sotto il Napoli e prova ad organizzarsi anche se la partita si mette subito tutta in salita. Un’altra serata maledetta in Europa, dopo quella olandese, seconda sconfitta consecutiva in trasferta. Napoli disegnato con il 3-5-1-1, lungo possesso palla alla ricerca degli spazi sulle fasce, dove ci sono Mesto e Dossena, che brillano poco (soprattutto l’esterno mancino sotto tono come contro il Psv) o della giocata di Insigne che si muove tra le linee in appoggio a Vargas, attaccante cileno ancora una volta in evidente difficoltà, l’ennesimo esame fallito. Zuniga prova a sfondare da interno ma non ci riesce. Tiene il pallino del gioco il Napoli senza sfondare mai, il Dnipro se ne sta dietro la linea della palla e riparte con grande velocità, spinto ad ogni accelerazione dall’urlo dei trentamila del «Dnipro Arena», pienissimo come sempre in occasione delle partite europee. Gli ucraini adottano la stessa tattica usata contro gli olandesi del Psv affidandosi ai contropiedi e soprattutto fanno paura ogni volta che vanno a battere calci da fermo. Quando ci sono punizioni o calci d’angolo nell’area di rigore del Napoli si crea sempre grande apprensione e grossa difficoltà a liberare. Al 38′ gol di testa di Insigne, annullato per fuorigioco di Fernandez: punizione lunga di Dzemali, sponda di Fernandez e il talento di Frattamaggiore segna a due passi dalla porta, tutto inutile. Il Napoli s’innervosisce. Entrata fuori tempo di Donadel e ammonizione, si accende una mischia, giallo anche a Dzemaili. E un minuto dopo incassa il secondo gol. Al 40′ raddoppia il Dnipro: altra palla velenosa a centro area, uscita incerta di Rosati, palla rimessa in mezzo e ultimo tocco vincente di Matheus. Dopo cinque minuti della ripresa entrano Cavani e Pandev, escono lo spento Vargas e il deludente Dossena. Il Napoli passa al 3-4-3. Cavani subito pericoloso: di testa (7′ st) colpisce il palo. Arriva la reazione ma è troppo tardi. Entra anche la stella del Dnipro Kalinici, grande azione personale, conclusione sul palo. Poi Giuliano segna il terzo gol. Il Matador però non si arrende, si guadagna e realizza un rigore, impegna il portiere ucraino con un colpo di testa, sfiora il palo su punizione.
Fonte:Il Mattino

Napoli, si ferma Berhami: gioca Zuniga trequartista

Posted by napolipersempre 20:17, under | No comments



DNIPROPETROVSK - Novità dell’ultima ora nella formazione del Napoli che alle 21,05 affronterà la Dnipro nella terza giornata di Europa League. Valon Behrami, stamani, ha avvertito un leggero affaticamento muscolare e dalla riunione tecnica di stasera è emersa l’avvicendamento: gioca Zuniga da trequartista, con Dzemaili che scivola sulla linea dei centrocampisti. Behrami dovrebbe essere comunque disponibile per la gara di domenica sera con il Chievo.

Napoli: ecco l'anti Dnipro, Behrami in campo dal 1'

Posted by napolipersempre 17:27, under | No comments



DNIPROPETROVSK - Tutto pronto per l'Europa League di stasera (21.05). In un clima rigido (intorno ai 7°), la squadra ha svolto la rifinitura allo stadio Meteor, il secondo impianto della città dove prima giocava il Dnipro.
LA FORMAZIONE - Mazzarri si affiderà al portiere Rosati, mentre, rispetto al Psv, c'è Gamberini spostato sulla destra e Aronica sulla sinistra. Nella zona mediana, Dossena e Mesto sulle corsie, con Behrami dal 1', e Dzemaili a fare il vice Hamsik, Coppia d'attacco Vargas e Insigne. Maggio e Campagnaro sono rimasti a casa, mentre El Kaddouri parte dalla panchina. Inizio in panca anche per Cavani e Pandev, pronti a subentrare in caso di necessità.
Fonte:CDS

Mazzarri:"Con il Dnipro vietato perdere,sono i più forti del girone"

Posted by napolipersempre 17:25, under | No comments



Siamo venuti in Ucraina per dare il massimo". Walter Mazzarri non vuole distinguo tra Europa e campionato. Il tecnico azzurro tiene alta la concentrazione ed annuncia che farà giocare chi ha maggiori motivazioni. "In campo andrà chi è più lucido e chi ha giocato sinora di meno. Fosse per me farei turnover totale, sia per dare modo a tutti di esprimersi e crescere di condizione, sia perchè giocando ogni tre giorni la stanchezza è inevitabile. In attacco ci saranno certamente Insigne e Vargas e a loro mi affido per dimostrare che stanno crescendo e possano essere all'altezza dei titolari".
"In campionato si spendono tantissime energie e difficilmente si possono fare grandi gare in Europa ed in Italia. Con la Società abbiamo deciso proprio in questa ottica di avere due squadre per il doppio impegno. Anche guardando squadre più blasonate di noi che stanno faticando in Europa, si comprende le difficoltà di gestire il fronte italiano e quello internazionale. Il Dnipro gioca molto bene e nel complesso merita i punti che ha e merita grande rispetto da parte nostra".
"Affrontiamo quella che ritengo la squadra più forte del girone, è una squadra ben attrezzata tecnicamente ed organizzata tatticamente. Sinora abbiamo giocato molto bene la prima gara con l'AIK e male il match in Olanda con il PSV, adesso vogliamo reagire e conosciamo l'importanza di questa partita perchè in caso di sconfitta sarebbe difficilissimo passare il turno".
"Sono certo che i ragazzi mi daranno le risposte che cerco. Se qualcuno fa vedere sul campo che è in forma smagliante, probabilmente potrebbe essere lui a giocare in campionato. Questa scelta servirà a tenere tutti in forma e pronti nei doppi ruoli. Domani saranno protagonisti quegli uomini che spesso la critica chiede di vedere in campo anche in campionato. Quindi tutti dovranno dimostrare di meritare fiducia".
Fonte: SSC Napoli

Mazzarri:"Accettiamo la sconfitta ma siamo cresciuti e migliorati"

Posted by napolipersempre 23:26, under | No comments



Walter Mazzarri commenta la sconfitta con la Juve: "E' stata una partita a scacchi, noi ci siamo difesi bene quando loro attaccavano, come hanno fatto loro. Abbiamo avuto maggiore possesso, l'unica macchia è stata sul gol preso nel nostro momento migliore. Doveva essere cambiata la marcatura su Caceres che è entrato dentro al posto di Barzagli. Fino a quel momento eravamo stati perfetti. Purtroppo è andata così, stavamo comandando la partita, c'era stato un grande salvataggio di Marchisio su Pandev. Accettiamo la sconfitta, ma sono contento. Siamo cresciuti e migliorati. Rispetto allo scorso anno, è cambiato tutto. Siamo venuti qui con il piglio della grande squadra. Mi fermo a fine stagione? Ho risposto che è possibile dopo tanti anni di grande stress. Ne parlerò al termine del campionato".

Juventus Napoli 2-0.Pogba e Caceres cambi decisivi

Posted by napolipersempre 23:23, under | No comments




TORINO - L'equilibrio è un filo sottilissimo. Juventus e Napoli l'hanno percorso per 80 minuti, rimanendo in piedi nelle rare occasioni in cui sembravano ad un passo dalla caduta. Ma non avevano calcolato il peso dei subentranti. Martin Caceres e Paul Pogba si alzano dalla panchina bianconera e danno al big match dell'ottava giornata la scrollata decisiva, quella che lancia la Vecchia Signora alla conquista della leadership solitaria della classifica, frustrando le ambizioni partenopee e trasmettendo una sensazione di invincibilità, almeno in territorio nazionale, che inizia a logorare anche psicologicamente le avversarie. È il risultato utile consecutivo in campionato numero 47, a 11 gare da quello fissato dal Milan di Capello.

INCROCIO PROVVIDENZIALE - Mazzarri ha a disposizione la formazione tipo e Cavani, nonostante le peripezie nel viaggio di ritorno dalla Bolivia, sembra tirato a lucido. Alessio, alla prima panchina stagionale dopo la riduzione della squalifica, deve rinunciare a Buffon e Vucinic: spazio a Storari e Giovinco. È proprio della "Formica Atomica" il primo squillo di giornata, dopo nemmeno un giro d'orologio: destro dai 14 metri, De Sanctis respinge. I ritmi in avvio sono infernali, il terzetto d'attacco ospite va in costante pressione su Pirlo, costretto a modificare il suo gioco per rendersi pericoloso. Ci riesce al 13': Bonucci fa il regista e va in verticale per Quagliarella, sponda verso l'ex milanista che di prima intenzione cerca di scavalcare la difesa, lanciando Giovinco.
La sfera appare alla portata di Campagnaro, la cui chiusura è però imperfetta: il 12 bianconero si inserisce fra l'argentino e De Sanctis, se la cava in qualche modo l'estremo della Nazionale. L'intensità scende col passare dei minuti, le occasioni non arrivano. Fino al 27', quando Inler è atterrato da Vidal all'ingresso in area di rigore dal lato corto sinistro. Sul pallone va Cavani, il suo destro è un mix terrificante di potenza e precisione: Storari è una statua di sale, la fortuna e l'incrocio dei pali lo salvano.

L'IMPORTANZA DI MARCHISIO - La prima frazione, che aveva visto la Juventus tremare per un infortunio a Bonucci rivelatosi poi meno grave del previsto, va in archivio con un sinistro da fuori di Marchisio, centrale e alzato sopra la traversa da De Sanctis. È il segno della crescita del centrocampista, in ombra per i primi 40 minuti e scintillante da lì alla fine. Una sua chiusura, al decimo della ripresa, nega a Pandev la possibilità di concludere a tu per tu con Storari, dopo un bel dribbling ai danni di Chiellini. Sul ribaltamento di fronte il Napoli rischia grosso. Asamoah crossa per Giovinco, talmente solo da poter ciccare il mancino e avere comunque il tempo di portarsi la sfera sul destro, botta a lato di un soffio. Quagliarella non ce la fa più, al suo posto Matri. Non sarà il cambio decisivo.

DUE MINUTI FONDAMENTALI - Il centravanti al 21' è bravissimo nel leggere in anticipo una sventagliata di Pirlo: lo è meno nell'aggancio, mancato. De Sanctis smanaccia via il pallone, con una risposta forse fin troppo plateale. La partita si fa sporca, imprecisa, nervosa. È il 25' quando, quasi inosservato, si materializza il primo punto di svolta. Asamoah scappa centralmente, Maggio interviene alla disperata: palla o gamba, purché non prosegua. Palla, poi gamba. Caviglia, per l'esattezza. Il ghanese zoppica e resta in campo fino al 33', lasciando spazio a Caceres. Tre minuti prima Pogba aveva preso il posto di un opaco Vidal. Il cronometro segna 35', Behrami stende Marchisio. Sarebbe punizione e giallo, Damato sbaglia l'ennesima decisione di una gara arbitrata in maniera discutibile e assegna l'angolo. Dalla bandierina va Pirlo, la Juve ora ha un saltatore in più. Inler non lo segue, Martin Caceres stacca in totale solitudine e fa 1-0. Il colpo, già violento di suo, si fa mortifero per il Napoli due minuti più tardi. La chiusura di Campagnaro è pigra, il pallone si alza e Pogba si coordina alla perfezione: sontuoso mancino al volo dai 20 metri, via la polvere dall'angolino basso, 2-0 e tripudio bianconero. Mazzarri prova le carte Insigne e Dzemaili ma è tardi: l'equilibrio è un filo sottilissimo, Caceres e Pogba lo avevano spezzato definitivamente.

JUVENTUS-NAPOLI 2-0 (0-0)
Juventus (3-5-2): Storari 6; Barzagli 7, Bonucci 6.5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5.5, Vidal 5 (30' st Pogba 7), Pirlo 6, Marchisio 6.5, Asamoah 6.5 (33' st Caceres 6.5); Giovinco 6, Quagliarella 5.5 (15' st Matri 5.5). (Branescu, Rubinho, Lucio, Marrone, Isla, Giaccherini, Padoin, Bendtner). All.: Alessio
Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6.5; Campagnaro 5.5, Cannavaro 6, Gamberini 6 (40' st Insigne sv); Maggio 5.5, Behrami 5 (43' st Dzemaili sv), Inler 5.5, Zuniga 6; Hamsik 5.5; Pandev 5, Cavani 6.5. (Colombo, Rosati, Aronica, Dossena, Fernandez, Grava, Uvini, Mesto, Donadel, Vargas). All.: Mazzarri
Arbitro: Damato di Barletta
Reti: 35' st Caceres, 37' st Pogba
Ammoniti: Barzagli, Vidal e Inler per gioco falloso, Cavani per proteste, Chiellini e Campagnaro per reciproche scorrettezze
Fonte:Repubblica

Cannavaro:"A Torino per vincere"

Posted by napolipersempre 01:46, under | No comments



Il difensore del Napoli Paolo Cannavaro ha parlato ai microfoni di Sky Sport in vista del big match in programma domani allo “Juventus Stadium”.

Che significato ha per te l’anno della promozione dalla B alla A?
«E’ sicuramente motivo di orgoglio, poi quando arrivai speravo che un giorno accadesse tutto questo. Poi, nel momento in cui arrivi in una squadra in Serie B, anche se è il Napoli, forse qualcuno può storcere un po’ il naso, ma sapevo che saremmo arrivati a quello. Ci ho creduto tanto e i fatti mi hanno dato ragione».

Quali sono i tuoi migliori ricordi dell’anno in Serie B?
«Le lacrime a Marassi nello spogliatoio dopo Genoa-Napoli. Quello in Serie B è stato un anno indimenticabile, per assurdo ho gioito di più della Coppa Italia. Era la rinascita di un Napoli che oggi è quello che è» .

Sulla continuità della Juve.
«La Juve è sempre stata a quei livelli, il Napoli ci sta tornando e se si affermerà come sta facendo ultimamente lo sarà anche nei prossimi anni».

Su De Laurentiis.
«È il classico papà che interviene nei momenti giusti e sa quando deve dire bravo senza mai farti montare la testa. I suoi interventi non sono mai fatti a caso ma sempre ben mirati e utili».

Su Mazzarri.
«Il mister ha una grinta allucinante, una forza e un’energia che forse ha più lui che una rosa di 23 giocatori messi insieme. Sa anche quando strigliare i titolarissimi. Magari non lo fa davanti al gruppo, ma a quattr’occhi. Non mi ha mai messo in dubbio sulle cose che dice. È quando un allenatore dice la verità che si impara ad apprezzarlo. È un allenatore pignolo, quest’anno forse ancora di più di quando è arrivato. Ad oggi credo che sia il top tra quelli che si trovano in giro».

Ci sono somiglianze con Conte?
«Sicuramente, perché hanno la stessa grinta, lo stesso carattere, preparano le partite in modo perfetto e i fatti danno ragione a tutti e due».

Cos’è che temi di più della Juventus in questo momento della stagione?
«La Juve ha acquisito una mentalità che è veramente da invidiare: gioca nella stessa maniera quando affronta Napoli, Milan, Inter o le ultime della classifica. Credo che questo vada oltre la tattica e le individualità dei singoli giocatori».

Quanto può cambiare il campionato vincere questa partita?
«Forse in noi può dare quella scintilla di consapevolezza. Loro hanno dominato l’anno scorso e sono quelli imbattuti, quindi i dati dicono che loro ad oggi sono i favoriti perché sono i campioni in carica. Ma la partita ci può dare qualcosa in più».

Vi sentite pronti per una grande impresa?
«Andiamo lì per vincere, la mentalità è quella, al di là dello stadio e della squadra che si affronta».

Fonte:CDS

Juve Napoli supersfida a Torino

Posted by napolipersempre 01:43, under | No comments



TORINO - Ci siamo, è il grande giorno di Juve-Napoli. Dopo due settimane di attesa ricche di polemiche a distanza, adesso a parlare sarà soltanto il campo. Le squadre di Conte e Mazzarri si giocano la prima fetta di scudetto in uno Juventus Stadium che si annuncia infuocato. Tutto il mondo sarà collegato per godersi questa supersfida che vede di fronte le due capoliste del campionato, quelle che finora hanno mostrato di essere le più autorevoli candidate alla vittoria finale. A parlare sono i numeri: si affronteranno le due uniche squadre ancora imbattute, quelle che hanno vinto più gare (6), quelle che hanno i migliori attacchi del torneo (prima la Juventus con 17 reti all'attivo, secondo il Napoli con 14 alla pari della Roma) e le migliori difese del campionato (primo il Napoli con appena 3 gol incassati, segue la Juventus con 4).

QUI JUVE - Deve fare i conti con le assenze Conte (in panchina torna dopo la squalifica il suo vice Alessio). Nemmeno convocati Buffon (problema all'adduttore), Vucinic (influenza), De Ceglie (affaticamento) e Pepe che ancora non ha completato il recupero. In porta andrà Storari, in attacco Quagliarella e Giovinco sono favoriti su Matri.

QUI NAPOLI - Recuperato pienamente Cavani, rientrato solo giovedì sera dall'Uruguay, Mazzarri sembra aver sciolto tutti i dubbi: il Matador in avanti insieme a Pandev, con Hamsik a supporto. In difesa Gamberini confermato nel terzetto con Campagnaro e Cannavaro. Il capitano azzurro festeggerà la 400/a presenza ufficiale della propria carriera professionistica.

PROBABILI FORMAZIONI JUVE-NAPOLI ORE 18
tempo reale su Corrieredellosport.it
JUVENTUS (3-5-2):
30 Storari, 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah, 27 Quagliarella, 12 Giovinco. A disp. 31 Branescu, 34 Rubinho, 4 Caceres, 2 Lucio, 6 Pogba, 20 Padoin, 33 Isla, 24 Giaccherini, 39 Marrone, 32 Matri, 17 Bendtner. All. Alessio-Conte Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno. Indisponibili: Buffon, Vucinic, De Ceglie.
NAPOLI (3-4-1-2): 1 De Sanctis, 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 55 Gamberini, 11 Maggio, 88 Inler, 85 Behrami, 18 Zuniga, 17 Hamsik, 19 Pandev, 7 Cavani. A disp. 22 Rosati, 2 Grava, 3 Uvini, 21 Fernandez, 6 Aronica, 16 Mesto, 4 Donadel, 8 Dossena, 20 Dzemaili, 24 Insigne, 9 Vargas. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno Indisponibili: nessuno.
ARBITRO: Damato di Barletta. Assistenti Niccolai-Tonolini. Arbitri d'area: Bergonzi-De Marco. Quarto uomo: Maggiani

Fonte:CDS

Mazzarri:"Napoli più maturo e più completo"

Posted by napolipersempre 18:03, under | No comments



Nel cono di luce che si staglia in lontananza, c'è il più grande spettacolo del prossimo week-end: e quando tutto sarà finito, ciò che resterà di Juventus-Napoli è un'emozione incontrollabile durata quindici giorni. Il Classico del calcio contemporaneo, nel quale infila però anche tutte le suggestioni e le argomentazioni suggerite dal passato, le sfide indimenticabili degli anni '80, il duello a distanza tra Maradona e Platini, ma soprattutto l'evoluzione dell'ultimo quinquennio, affrontato a braccetto dopo la promozione ottenuta (ma guarda un po') insieme dalla B. Juventus-Napoli è già nella pelle e nella testa e nei pensieri di Walter Mazzarri che si tuffa - attraverso un forum spigliato - nelle pieghe d'un match senza freni e pure senza veli: Sua Maestà è al suo fianco - e chi l'avrebbe detto? - e le vibrazioni d'un sabato specialissimo già s'avvertono nella scelta ricercata del sostantivo, dell'aggettivo, dell'annotazione da infilare al posto giusto perché è già arrivato il momento giusto. Juventus-Napoli è un testa a testa nel quale non si possono trascurare manco i dettagli e figuratevi un po' se a Mazzarri, nella sua lucidissima «ossessione», possa mai sfuggire una virgola in questo viaggio del personalissimo triennio che conduce all'Evento. Il calcio è un gioco da prendere sul serio e Juventus-Napoli è praticamente cominciata.

E' Juventus-Napoli, Mazzarri: cioè il meglio del nostro campionato, uno spot del calcio italiano per l'Europa.
«Ho sempre impostato la mia filosofia professionale sulla ricerca del bel gioco: posso solo sentirmi orgoglioso d'essere il tecnico di una delle due squadre. Una partita si vince, si perde, ma ai risultati si accede attraverso l'organizzazione, il metodo di lavoro e qualche personalizzazione».

Quanto vale questo match?
«Presto per dirlo: siamo appena alla ottava, ne resteranno altre trenta da giocare. Saremo ospiti in uno stadio bellissimo d'una Juventus imbattuta da oltre un anno. Ma la strada è lunga e poi al ritorno si va in scena al San Paolo: sarà più importante quella gara lì, perché più prossima alla chiusura del campionato».

Ma potrebbe diventare una partita, come dire?, decisiva, se una delle due formazioni dovesse dominare l'avversaria?
«Assolutamente no. Puoi perdere in qualsiasi modo, hai il tempo per rifarti. Già dopo una settimana, ad esempio. No, questa non incide; la sfida che conta la affronteremo a Fuorigrotta».

E' vero almeno che voi del Napoli siete diventati più cinici?
«Forse più maturi, più completi. Ora siamo più squadra: in passato abbiamo pagato le minime disattenzioni persino nel corso di match nei quali per 60-70 minuti avevamo dominato. Per subire un gol, ci bastavano una ventina di minuti di sofferenza o una serie di calci d'angolo. Un anno fa, con la Juventus, passammo dal 3-1 al 3-3; quest'anno abbiamo battuto la Fiorentina e la Sampdoria: è stato prezioso lavorare sulla testa, su qualche movimento, modificare le nostre scelte sulle palle inattive e colpire quando avevamo il pallino del gioco in mano».

La Juventus alla lente d'ingrandimento: è tanto ritmo, per cominciare.
«Ricalca un po' il modello-Barcellona: quando perde il pallone lo va a riprendere subito. Nella passata stagione, non ti faceva respirare e poi trovava sempre il gol. Tutto è incentrato sulla fase difensiva, ma se non hai il pieno di energia devi essere saggio, saper far girare la palla e costringere gli altri a correre».

Di nuovo a Napoli: cresce la squadra, ma pure il pubblico.
«Ricordo la mia prima frase, quando arrivai tre anni fa: voglio essere il vostro garante, avremo sempre un'anima. E' nato così il feeling e poi si è via via sviluppato. Abbiamo subito sconfitte interne e ricevuto l'applauso del pubblico. Ho visto uno striscione: oltre il risultato. Io alla gente parlo e la gente capisce. E poi Napoli ha tradizione e buon gusto: ricordano ancora, giustamente, Vinicio, che faceva divertire».

Le tre reti a Eindhoven non hanno lasciato tracce nell'umore popolare.
«E' stato importante essere onesti: abbiamo spiegato qual era il progetto societario; abbiamo sottolineato i rischi delle partite ogni quattro giorni, i cicli di sette gare in tre settimane; abbiamo ribadito le difficoltà del nostro campionato e le agevolazioni di alcune nostre avversarie. Siamo stati chiari. E' inevitabile che a volte le cose vadano in un certo modo: il Psv, ad esempio, può spendere contro di noi tutto e poi limitarsi, alla domenica, a dare il 40% per vincere in campionato».

Altrove c'è una forbice ampia...
«E in Italia è ridottissima. Il livello generale del nostro calcio è elevato. Qui le partite vere sono trentotto, in Portogallo o in Spagna o in Olanda o in Svezia o in Ucraina, saranno sette-otto. So già che il Dnipro con noi farà la partita della vita; come lo Shakthar con la Juventus: loro non hanno rivali, sono venuti a Torino e andavano, andavano. Non avevano consumato prima, non avrebbero consumato dopo».

Dicevamo: tre anni di Mazzarri a Napoli.
«E risultati straordinari, tra cui la crescita di un club che vuole essere grande nel tempo e anche virtuoso».

Nella sua carriera, non ha sbagliato un anno: ma pensava d'arrivare a giocarsela alla pari con la Juve da anti-Juve?
«Mi permetto di ribadire miei vecchi concetti: i risultati vanno studiati in base ad un'analisi ampia che tenga presente vari parametri. Oggi, classifica alla mano, escludendo il Napoli per ovvii motivi, la vera sorpresa è il Catania di Maran. E se dovesse chiudere al quinto posto, sarebbe quello il caso eclatante: io nelle riflessioni ci calcolo il budget, il bacino d'utenza. E poi che il Napoli sia l'anti-Juve lo dite voi. Spiegatemi il perché».

Perché è il tecnico che da più tempo è sulla stessa panchina; perché ha dato continuità: perché avete ottenuto risultati; perché vi siete rinforzati mentre Milan e Inter hanno ceduto i gioielli di famiglia...
«Lettura organica che posso accettare. Però la Roma un anno fa aveva cominciato ad allestire una squadra fortissima; e la Juventus, sempre un anno fa, ha acquistato sei calciatori di spessore internazionale, Pirlo-Vucinic-Vidal tanto per fare solo tre nomi. Io vivo di razionalità».

Alla Juventus lo scudetto a voi il titolo di società modello: investimenti nettamente inferiori, monte ingaggi pari ad un terzo di quello della Vecchia Signora. E' un miracolo napoletano?
«Mi fa piacere che si notino certe strategie: il Napoli ha costruito un'impresa e penso che certe valutazioni non vadano sostenute soltanto attraverso i risultati sportivi».

Mazzarri, racconti Mazzarri.
«Quando cominciai a fare l'allenatore dissi a mia moglie: voglio farlo a modo mio, con le mie idee, sapendo che una domenica potrei essere in panchina e l'altra no. Sono partito dalla C2 e qualcuno mi dava del matto: sono ancora qua, con il gusto di allenare i giocatori e di vincere, di migliorare il mio percorso. Foti, presidente alla Reggina, ripeteva: lei è sempre lo stesso, comunque vada la partita. E' così: io non mi godo i successi, al fischio finale penso già alla gara successiva. Solo dopo aver vinto la Coppa Italia con il Napoli sono stato cinque giorni a pensare d'aver realizzato qualcosa di importante. Poi, per il resto, i tre punti servono per gestire; al resto penso con il lavoro: e lì mi sento libero».

Da dove nasce questa libertà?
«Dal rispetto che dò e ricevo. Io se non vengo attaccato non entro mai in polemica: eppure c'è chi mi dà dell'antipatico senza che neppure mi conosca. Mi sembra pazzesco. Ma so che c'è faziosità, ci sono interessi: al di sopra delle parti ci sono soltanto i giudici, gli arbitri».

A proposito dei quali: nota per caso difformità di giudizio su episodi identici?
«Ho parlato dopo la partita di Pechino e non lo faccio più: quelle riflessioni dovevano servire da spunto. Sono accadute alcune cose, in Cina, e ho pensato di fare un discorso costruttivo. Altri commenti non ne aggiungo».

Par di capire: doppio giallo a Zuniga, nella finale di Supercoppa; secondo giallo risparmiato a Chiellini a Siena...
«Non parlo».

La difformità di giudizio dove nasce?
«Quando si dice che l'importante è che ci sia uniformità, ma soprattutto le regole ci sono e vanno applicate nello stesso modo».

Si sente osservato speciale dagli arbitri, dai quali viene spesso espulso?
«E quante volte sono poi stato squalificato? Statisticamente, sono stato cacciato meno volte di altri tecnici di cui non si parla. E sempre perché semmai mi agito, sbraccio. Posso capire che può non piacere, ma non faccio nulla di male. In dodici anni di panchina, sono uscito anzitempo sedici volte: meno di due a stagione, e sono stato pure nel Bronx del calcio».

Dicono di lei: trasforma i calciatori.
«Grazie per l'annotazione: Bellucci con me ha battuto il suo record di gol ed era a fine carriera; Cassano fece dieci gol nel suo primo anno di Samp; e poi Ciccio Cozza che non è una punta e Protti e Bianchi e Amoruso. E Hamsik e Cavani: diciamo che è fortuna».

Ma se glielo lo stiamo riconoscendo....
«Eppure c'è chi continua a dire che sono un difensivista, c'è questa favola che il napoli giochi in contropiede. Noi che attacchiamo sempre con almeno cinque giocatori. Sento certe cose e però poi scopro con soddisfazione che Guardiola, il massimo in materia, uno al di sopra di tutti che osserva dall'esterno, sottolinea il nostro modo di attaccare».

Va di moda la difesa a tre...
«Sapete quando Conte ha cambiato? Quando ha voluto neutralizzarci. Non voleva certo copiarci, ma bloccarci sulle fasce, frenare la nostra superiorità. E pure Guardiola, incuriosito, la provò. Persino in Inghilterra, impensabile, c'è chi ha tentato. La visibilità permette di fare scuola, ma è per questo che io guardo il lavoro di Maran».

Non si ricordano scontri clamorosi tra lei e qualche calciatore.
«Preferisco prevenire piuttosto che curare. Chiedete a Santoro - il team manager - che passa con me tutto il tempo, o a Frustalupi, il mio secondo che è un grande allenatore: colloqui quotidiani, anche ripetuti. Quando Gargano è rientrato dallo spogliatoio in ritardo, in campo c'è andato Dzemaili. E poi il giorno dopo ne abbiamo parlato tutti assieme. Credetemi, più difficile all'Acireale, in C/2. Qui arrivo sfinito, perché voglio gestire tutto: sono pignolo, ma la credibilità la acquisiti così».

La Juventus non avrà Conte in panchina: quanto incide la sua assenza?
«Non so e non posso saperlo».

Lei ha espresso grandi apprezzamenti nei confronti di Conte ma che idea si è fatto della vicenda delle scommesse?
«Non mi inoltro neanche in argomenti in cui non sono preparatissimo. Non vorrei che qualcuno pensasse che voglia fare il Ponzio Pilato: ma non so».

La Champions toglierà anche alla Juventus?
«Pure i giornalisti al seguito si stancano. Con campionato e una coppa del genere, qualsiasi cosa tu faccia se perdi è sbagliata. Ma la coperta è sempre corta, perché ogni tre giorni lo stress e la fatica ti prosciugano. E poi non riesci ad allenare, a spiegare: a me piace dare gli input, far digerire anche dodici soluzioni. Ma se hai una sola seduta, come fai a spiegarne più di due?».

Paradosso: sembrate più equilibrati senza Lavezzi.
«Lavezzi ci ha dato tanto ed è andato via da top player. Un po' credo di averlo aiutato anche io ad arrivare a certi livelli. Noi abbiamo delle logiche: Pandev è arrivato ad agosto del 2011, era l'alternativa del Pocho, siamo stati bravi a riportare Goran alla luce, a tenerlo poi qui con noi. Ma su certi processi siamo soliti poderare, non sprechiamo e tentiamo di avvicinarci ad uno status elitario attraverso il nostro modo di far calcio. Qui c'è continuità: sono andati via due uomini già affermati come Gargano e Lavezzi, sono arrivati un centrocampista di qualità, Behrami, e una promessa che arriva dalla B, Insigne. Il mosaico si completa attraverso le intuizioni».

Lavorate in proiezione...
«Ma non è facile, anche perché poi per deragliare basta poco. Ora tutta l'attenzione è su Insigne, ma per prendere una capata (testuale..., ndr), bastano un paio di partite sbagliate. E allora, io provo a proteggere i ragazzi: quando arrivai, Lavezzi e Hamsik avevano fatto addirittura un punto in meno della mia Reggina; e il Cavani di Palermo era diverso. A me piace parlare di calcio in questi termini, ma so che un titolo sbagliato su un giornale....».

A proposito, quanto vicino è stato alla Juventus...?
«Ecco, vedete, appunto: non lo so, per niente, non mi cercò nessuno».

Le manca la Champions?
«Io mi arrabbio solo quando non posso preparare le partite come vorrei, magari storpiando i nomi degli avversari per provare a trasmettere ai miei ragazzi un pizzico di convinzione in più: un modo per farli pensare che ciò che conta è la tattica, il modo di attuarla; che ha importanza e dunque incidenza ciò che facciamo noi, non chi sono gli altri».

Cavani tornerà da La Paz, 3600 metri sul livello del mare, a due giorni dalla Juve...
«Mi fate venire l'angoscia, così m'ammazzate. Spero smaltisca, ha avuto indicazioni, come mangiare e come riposare; e poi lui sa come fare, è abituato. E questa è una partita che dà stimoli da sé».

Firmerebbe per il pari e per il secondo posto che vale la Champions?
«No, perché non fa parte della mia natura. Io non mi accontento mai e ai miei voglio infondere mentalità vincente».

Quando si ferma un po', magari per un anno: con tutta questa tensione?
«A fine stagione, se ci arrivo. A parte gli scherzi: sono da dodici anni che corro, senza soste. Ma lo stress l'ho conosciuto in C2, non a questi livelli e quando sei in una grande squadra».

Fonte:CDS

De Laurentiis ospiterà il Quarto al San Paolo

Posted by napolipersempre 17:56, under | No comments



Quarto. Dopo la Nazionale, anche il Napoli di De Laurentiis aderisce ufficialmente al progetto anticamorra del club antiracket Nuovo Quarto per la Legalità: un gruppo di calciatori flegrei della prima squadra e i ragazzini della juniores, fischiati un mese fa durante una partita amichevole dagli ultrà di Pianura con cori contro i pm anticamorra e la polizia, saranno ospiti del Napoli al San Paolo nella gara di campionato contro il Chievo del 28 ottobre. De Laurentiis in una recente intervista al «Mattino» aveva espresso solidarietà alla dirigenza del club che milita nel campionato di Promozione e che era stato oggetto di una serie di raid vandalici. Un sodalizio calcistico rinato per volontà della procura e del pm della Dda Antonello Ardituro, dopo il sequestro delle quote societarie ad un imprenditore accusato di presunti legami con il clan camorristico dei Polverino. Il progetto legalità va avanti e il presidente del Napoli ha fatto pervenire alla dirigenza quartese 30 biglietti per la gara casalinga della squadra di Mazzarri, il 28 ottobre, contro il Chievo. «Dopo la decisione della Figc di venire in delegazione sul nostro campo con il ct Prandelli, questa è un’altra bella notizia per il nostro impegno anticamorra – sottolinea il presidente Cuomo – De Laurentiis ci aveva subito espresso pubblicamente solidarietà e ci aveva invitato ad una gara amichevole nel centro tecnico di Castelvolturno. Ora, anche grazie all’assessore allo Sport Pina Tommasielli che è da sempre vicina al nostro progetto, saremo ospitati sugli spalti del San Paolo». La dirigenza quartese ha deciso di destinare una parte dei 30 tagliandi di Napoli-Chievo alle parrocchie e alle scuole elementari e medie inferiori del territorio. Un segno tangibile dell’importanza riposta nei giovani. Per cancellare l’onta di un club accusato dai pm anticamorra di essere diventato in passato un «giocattolo in mano ai boss». «Siamo grati al presidente De Laurentiis perché l’appoggio dimostrato dal Napoli ci permetterà di veicolare ancora meglio il nostro messaggio anticamorra – conclude Cuomo – Intorno a noi cresce l’entusiasmo e sempre più giovani vengono a vedere le nostre partite. È un segnale importante, per un calcio pulito che mette alla porta gli ultrà violenti e i cori ingiuriosi contro forze dell’ordine e magistrati». Oggi il Nuovo Quarto per la Legalità giocherà a Sessa Aurunca il big-match che vale la leadership della classifica nel girone A del campionato Promozione contro il Virtus Caiazzo, ma la testa è già al San Paolo.

Lavezzi,da idolo di Napoli a separato in casa a Parigi

Posted by napolipersempre 13:24, under | No comments



Un avvio così difficile non se lo sarebbe mai aspettato. Ezequiel Lavezzi sceglie Parigi in estate per consacrarsi a livello internazionale e Napoli diventa un ricordo lontano.

I tifosi cominciano a soffrire di nostalgia dopo cinque anni di amore intenso. Ma in pochi mesi la situazione si rovescia. Perché il destino è beffardo e ci mette lo zampino.

Cavani, Pandev e Hamsik macinano gol e spettacolo e il fantasma del Pocho si allontana dal San Paolo. L'argentino, nel frattempo, soffre l'impatto con la Francia. La strada è disseminata di trappole e Lavezzi ci casca in pieno.
L'espulsione  -  alla seconda di campionato  -  contro l'Ajaccio per un'entrataccia su Andrè gli costa immediatamente il posto da titolare. Carlo Ancelotti lo relega in panchina mentre Ibrahimovic, Pastore e Menez deliziano il Parco dei Principi.

Il Pocho prova a ritrovare la maglia da titolare perduta ma nel frattempo si fa male. Due infortuni consecutivi: lo stiramento alla coscia sinistra e l'ultimo  -  in Champions League - all'adduttore.

Entra con il Porto, gioca sette minuti e sente il muscolo pizzicare. Esce e s'infuria. In Francia esplode ufficialmente il caso. 'Non fa una vita d'atleta', questa l'accusa dei media transalpini che si accorgono immediatamente del feeling del Pocho con il by night.

Carlo Ancelotti, suo allenatore al Psg, apre il fronte: "Non so cosa faccia la sera. Non sono il padre di Lavezzi, ma uno stile corretto è fondamentale". Lo 'schiaffò
aumenta i rimpianti del 27enne attaccante di Villa Gobernador Galvez che si rifugia su twitter, il social network preferito dove esternare i suoi pensieri. I messaggi d'amore per la maglia azzurra diventano  quasi ininterrotti.

L'ultimo è eloquente ("Grazie ai tifosi italiani che scrivono cose belle ma anche a quelli che la pensano diversamente") e fa il verso alla massima di Oscar Wilde. 'Bene o male, basta che se ne parli'.

Lavezzi soffre l'anonimato parigino: a Napoli era un idolo e gli veniva perdonato tutto, in Francia è sempre sulla graticola. Adesso ne avrà almeno per un mese e sabato 20 sicuramente darà un'occhiata alla supersfida contro la Juve. A maggio  -  in occasione della finale di Coppa Italia  -  lui c'era ed è stato protagonista. Stavolta gli toccherà un posto davanti alla tv. Il magone è garantito.

Repubblica.it

2.099 biglietti per la sfida con la Juve

Posted by napolipersempre 13:18, under | No comments



Solo 2.099 biglietti per i tifosi del Napoli allo Juventus Stadium di fronte a una richiesta di oltre diecimila tagliandi. La società bianconera ha reso noto ilnumero e le modalità di vendita dei biglietti del settore ospiti per la sfida di sabato 20 ottobre alle 18. La capienza del settore ospiti è di 2.099 spettatori, suddivisi in 1.016 (1° livello) e 1.083 (2° livello). La vendita dei tagliandi del 2° livello su indicazione della Questura di Torino avverrà solo ad esaurimento del primo livello. I biglietti potranno essere acquistati da lunedì 15 ottobre alle ore 10.00 al prezzo di Euro 40 per l'intero e Euro 20 per il ridotto (under 16). La vendita è riservata esclusivamente a chi è in possesso della Tessera del Tifoso in originale, ed avverrà attraverso la rete biglietteria Calcio Ospiti della Listicket (www.listicket.it). La vendita terminerà venerdì 19 ottobre alle ore 19.00.

Fonte:CDS

Un Napoli inguardabile scivola in Olanda 3-0 contro il Psv

Posted by napolipersempre 23:40, under | No comments




EINDHOVEN - Brutta uscita del Napoli in Olanda. Nel gioco, nel risultato e forse anche nella mentalità. Si perchè Mazzarri per la seconda volta è sceso in campo con una formazione ben diversa da quella che in campionato vola, e se la prima giornata di fronte aveva l'Aik e uno come Vargas faceva la differenza, stasera il Psv ha letteralmente schiacciato El Kaddouri e compagni.

IMPATTO - Si è capito subito che sarebbe stata una serata difficile per i partenopei. Dopo pochi minuti una papera di Rosati portava al gol di Lens, facile facile. A fine primo tempo raddoppio ovvio del Psv, dopo un predominio netto con Mertens. Nella ripresa si parte con Cavani al posto di El Kaddouri, ma il 'Matador' non basta per spostare gli equilibri, e nel finale all'ennesimo svarione su calcio piazzato Rosati capitola ancora sullo stacco di Marcelo.

CONCLUSIONI - Con la vittoria del Dnipro sull'Aik, il Napoli si ritrova fuori dalla zona qualificazione. E il rischio di uscire c'è, perchè adesso c'è la doppia sfida con gli ucraini di Juande Ramos, che si stanno dimostrando sempre più squadra competitiva, e se non si dovesse fare almeno una vittoria e un pareggio la qualificazione passerebbe per la sfida col Psv al 'San Paolo', con gli olandesi in netto vantaggio per la classifica avulsa.
Fonte:Calciomercato.it

Finanza da Napoli e Figc. «Non ci sono indagati»

Posted by napolipersempre 18:11, under | No comments



ROMA - Gli uomini della Guardia di Finanza hanno trascorso circa mezz'ora negli uffici della Figc a Roma, per acquisire, su mandato della Procura di Napoli, copie dei contratti tra i giocatori e la società Napoli Calcio e tra giocatori e i propri agenti. I finanzieri sono saliti al terzo piano della sede di via Allegri, intorno alle 10, e si sono fatti consegnare dal segretario federale Antonio Di Sebastiano la documentazione relativa alle procedure di acquisto e cessione dei diritti sulle prestazioni sportive dei calciatori partenopei, ai rapporti con gli agenti e alle relative movimentazioni finanziarie. Non si conoscono ancora i nomi dei calciatori e il periodo in cui i contratti sono stati sottoscritti. Secondo l'Agi, poi, i finanzieri sarebbero andati anche nella sede della Filmauro, il colosso cinematografico di Aurelio De Laurentiis, che è anche presidente della SSC Napoli. Al momento non ci sono ancora reazioni ufficiali da parte della società i cui dirigenti sono in viaggio per la trasferta di domani sera in Olanda contro il Psv Eindhoven per il match di Europa League.

LEGALE NAPOLI
- L'acquisizione di documenti da parte della Guardia di Finanza relativa ad alcuni contratti della Società Sportiva Calcio Napoli è "oggetto di un'indagine conoscitiva che consiste in una mera acquisizione documentale su alcuni calciatori. Ma non ci sono indagati né soggetti nei confronti dei quali viene mossa alcuna accusa". Lo ha detto all'ANSA l'avvocato del Napoli Mattia Grassani in merito alle perquisizioni che si sono svolte questa mattina.
Fonte CDS

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