Più forti delle avversità, più forti di una condizione fisica che non è ancora al top, più forti di Zeman e della sua pazza Roma, più forti della cosiddetta giustizia sportiva.
Il Napoli vince e convince e si riprende il terzo posto con supermatador che quando entra in area non perdona.
E' la partita di Cavani, con la sua tripletta, ma è la partita di tutta la squadra. La difesa la smette di essere orfana di Cannavaro (che esulta in tribuna come se fosse in campo) e non lascia spazi. E' la partita di spiderman De Sanctis: è lui che para l'impossibile inchinandosi solo a Osvaldo ma si era già sul 3 a 0.
E' la partita di speedy gonzalez Zuniga che sulla fascia sinistra impone la sua legge riuscendo anche a tenere sotto controllo la sua esuberanza in difesa. Sontuoso poi Pandev che torna a essere tatticamente un pandevmonio: Goran controlla, inventa, distribuisce assist. In mezzo, poi, Inler e Behrami scalciano e lottano all'infinito mentre Hamsik anche non segnando, è sempre pronto a riproporsi in grandi azioni. L'unico un po' sotto tono è Maggio che si riscatta alla fine: una galoppata infinita a campo libero in un inserimento sontuoso concluso con il quarto gol.
Questa volta è il 4 il numero fortunato: 4 i gol, 4' del primo tempo, 4' del secondo tempo. All'inizio è Pandev che inventa l'assist: la palla sembra comandata dall'alto per arrivare a Cavani che in area non perdona nonostante il tentativo di Goicoechea. Partita in discesa? Neanche a pensarlo. Dopo una serie di ripartenze del trio Hamsik-Pandev-Cavani è la Roma a prendere in mano la partita. Tiri a ripetizione, modello mitragliatrice, con la difesa che balla, Morgan in versione X-factos che vola e urla, falli, ammonizioni e Napoli che non riesce più a ripartire.
Il 4 ritorna nel secondo tempo: Zuniga vola ancora sulla sinistra entra in area, cross per Pandev, la palla rimbalza maldestra, resta lì. Prima di vedere il giocatore, si vedono i capelli al vento del matador che calcia come può ma la palla è amica, entra dentro per il raddoppio. Questa volta la Roma non riprende in mano il gioco, gli undici azzurri sono inferociti, aggrediscono, non lasciano spazi, ripartono.
In una percussione tira Pjanic dal centro dell'area, respinge De Sanctis, riprende Lamela, Morgan da per terra respinge, Bradley a porta vuota tira ancora ma è fuori. Sull'altro fronte è calcio d'angolo per il Napoli: batte Pandev e incredibilmente ancora Cavani che vola più in alto di tutti per schiacciare di rabbia la palla a terra per il 3 a 0.
La Roma non ci sta. Osvaldo, entrato da pochi minuti, riceve un assist da Pjanic: tira di destro e centra l'angolino, 3 a 1. Mazzarri che ha piazzato la squadra in modo impeccabile, con Behrami davanti alla difesa fa le sostituzioni giuste: Mesto per Pandev, poi Dzemaili per Inler per rinforzare il centrocampo. Da questo momento la Roma non c'è più. Prima Hamsik, poi Cavani si mangiano il quarto gol, il matador viene atterrato in area ma il rigore non arriva. Poi, al '90, è un contropiede a chiudere i conti. Tutti aspettano Cavani sulla sinistra invece arriva un assist dall'altra parte del campo per Maggio che arriva come un treno, tira, riprende la respinta e segna. E' game over. Il Napoli torna terzo, aspettando i giudici il 17 gennaio.
Il Napoli vince e convince e si riprende il terzo posto con supermatador che quando entra in area non perdona.
E' la partita di Cavani, con la sua tripletta, ma è la partita di tutta la squadra. La difesa la smette di essere orfana di Cannavaro (che esulta in tribuna come se fosse in campo) e non lascia spazi. E' la partita di spiderman De Sanctis: è lui che para l'impossibile inchinandosi solo a Osvaldo ma si era già sul 3 a 0.
E' la partita di speedy gonzalez Zuniga che sulla fascia sinistra impone la sua legge riuscendo anche a tenere sotto controllo la sua esuberanza in difesa. Sontuoso poi Pandev che torna a essere tatticamente un pandevmonio: Goran controlla, inventa, distribuisce assist. In mezzo, poi, Inler e Behrami scalciano e lottano all'infinito mentre Hamsik anche non segnando, è sempre pronto a riproporsi in grandi azioni. L'unico un po' sotto tono è Maggio che si riscatta alla fine: una galoppata infinita a campo libero in un inserimento sontuoso concluso con il quarto gol.
Questa volta è il 4 il numero fortunato: 4 i gol, 4' del primo tempo, 4' del secondo tempo. All'inizio è Pandev che inventa l'assist: la palla sembra comandata dall'alto per arrivare a Cavani che in area non perdona nonostante il tentativo di Goicoechea. Partita in discesa? Neanche a pensarlo. Dopo una serie di ripartenze del trio Hamsik-Pandev-Cavani è la Roma a prendere in mano la partita. Tiri a ripetizione, modello mitragliatrice, con la difesa che balla, Morgan in versione X-factos che vola e urla, falli, ammonizioni e Napoli che non riesce più a ripartire.
Il 4 ritorna nel secondo tempo: Zuniga vola ancora sulla sinistra entra in area, cross per Pandev, la palla rimbalza maldestra, resta lì. Prima di vedere il giocatore, si vedono i capelli al vento del matador che calcia come può ma la palla è amica, entra dentro per il raddoppio. Questa volta la Roma non riprende in mano il gioco, gli undici azzurri sono inferociti, aggrediscono, non lasciano spazi, ripartono.
In una percussione tira Pjanic dal centro dell'area, respinge De Sanctis, riprende Lamela, Morgan da per terra respinge, Bradley a porta vuota tira ancora ma è fuori. Sull'altro fronte è calcio d'angolo per il Napoli: batte Pandev e incredibilmente ancora Cavani che vola più in alto di tutti per schiacciare di rabbia la palla a terra per il 3 a 0.
La Roma non ci sta. Osvaldo, entrato da pochi minuti, riceve un assist da Pjanic: tira di destro e centra l'angolino, 3 a 1. Mazzarri che ha piazzato la squadra in modo impeccabile, con Behrami davanti alla difesa fa le sostituzioni giuste: Mesto per Pandev, poi Dzemaili per Inler per rinforzare il centrocampo. Da questo momento la Roma non c'è più. Prima Hamsik, poi Cavani si mangiano il quarto gol, il matador viene atterrato in area ma il rigore non arriva. Poi, al '90, è un contropiede a chiudere i conti. Tutti aspettano Cavani sulla sinistra invece arriva un assist dall'altra parte del campo per Maggio che arriva come un treno, tira, riprende la respinta e segna. E' game over. Il Napoli torna terzo, aspettando i giudici il 17 gennaio.
Fonte:Il Mattino
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