Finisce senza vincitori né vinti il posticipo della 32.ma giornata di Serie A. L'1-1 di San Siro tra Milan e Napoli sorride alla squadra di Mazzarri che con questo pareggio mantiene il secondo posto in classifica con quattro punti di vantaggio sui rossoneri di Allegri. Il tabellino si sporca nel primo tempo, dal 30' al 33', con il gol di Flamini e la risposta di Pandev. Nella ripresa i ritmi si abbassano e lo stesso Flamini si fa espellere al 72'.
LA PARTITA
Può un pareggio valere una vittoria o una sconfitta? Nel calcio, più ancora che in altri sport, la risposta è affermativa. Non può che essere intrerpretato in questo modo l'1-1 di San Siro da cui il Napoli di Walter Mazzarri esce con un punto che solidifica il secondo posto in classifica mentre il Milan di Allegri, passato in vantaggio con Flamini, si rivede gettato nella mischia con la Fiorentina in scia e qualche certezza minata. La sfida di Milano però di fatto è durata un solo tempo, veloce e spettacolare, ma effimero in vista di una ripresa dai ritmi estivi che altro non ha fatto che constatare il pareggio sul campo. Forse questo è l'unico appunto che si può fare al Napoli: rimasto in 11 contro 10 per il quarto d'ora finale (espulso Flamini per un'entrataccia su Zuniga), gli azzurri si sono accontentati di portare a casa il punticino senza mai accelerare per rischiare qualcosa di più. Guardando la classifica però, a sei giornate dalla fine, la scelta non si può criticare più di tanto.Detto di un secondo tempo a ritmi più che blandi con le occasioni solo nel finale, più potenziali che altro, per Cavani e Calaiò, i primi quarantacinque minuti hanno regalato a un Meazza stracolmo e commosso per l'omaggio a Claudio Lippi, uno spettacolo più che godibile. Una partita a scacchi velocizzata sul terreno di gioco con le occasioni frutto di abili mosse strategiche più che delle giocate dei singoli. Senza Balotelli squalificato e con Niang ed El Shaarawy in panchina, il Milan senza creste gioca di triangoli, ma le conclusioni di Boateng e Zapata non trovano il bersaglio grosso. Obiettivo centrato invece da Flamini, al secondo gol consecutivo, con un bel sinistro a conclusione di una triangolazione ampia tra Boateng, Robinho e Pazzini. La gioia rossonera però dura poco più di due minuti effettivi. Sulla sinistra Hamsik sfonda, Zapata esce con largo anticipo e Pandev, solo soletto, ha il tempo di stoppare il pallone in area, bersi un caffé e piazzare il sinistro alle spalle di Abbiati. Il pareggio tramortisce il Milan che di fatto non crea più un'occasione degna di questo nome fino a fine partita, mentre sveglia - fino all'intervallo - il Napoli che, annusata la preda, prova a finirla con il morso del Matador. Sfortuna di Cavani però Abbiati ha con sé l'antidoto in grado di neutralizzare con un grande colpo di reni l'aggancio con pallonetto dell'attaccante in un intervento spettacolare.
Nella ripresa non succede praticamente niente, nemmeno dopo l'entrata folle (aiutata dal campo) di Flamini su Zuniga che lascia il Milan di Allegri in dieci proprio al momento dell'ingresso di El Shaarawy. I rossoneri non accelerano, gli azzurri si riposano e il pari si trasforma nel risultato più logico. Un punto che fa gioire tutta Napoli e una parte di Firenze, mentre lascia sull'attenti il Milan. Due rimonte consecutive subìte contro due avversari diretti sono forse un lusso che non ci si può permettere nemmeno se sei il club più titolato del mondo.
Fonte:Sportmediaset.it
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