Una rete di Insigne a tempo abbondantemente scaduto regala al Napoli tre punti fondamentali nella corsa alla Champions: al San Paolo gli azzurri piegano 3-2 un ottimo Cagliari e salgono a +7 sul Milan in attesa del posticipo contro la Juventus. E pensare che i rossoblù erano andati in vantaggio già al 18' con un destro forte e angolato di Ibarbo sul quale Rosati non ha potuto nulla. Nell'occasione, sbagliato il disimpegno in difesa di Cavani, generoso come al solito nel ripiegare ma impreciso nel rinvio. Non sarà l'unico. Il Napoli risponde subito con tre occasioni dello stesso Cavani in un quarto d'ora, ma in tutti i casi il Matador cerca la conclusione spettacolare (anche in rovesciata) senza inquadrare lo specchio. Soffrono gli azzurri sulle ripartenze degli ospiti e quando lo sprinter Ibarbo allunga la falcata diventa difficile contenerlo. I padroni di casa cercano spesso la rifinitura giusta con Dzemaili ed Hamsik e cingono d'assedio la porta di Agazzi. Ma al 34' il Cagliari sfiora il raddoppio con un velocissimo contropiede, guarda caso, di Ibarbo, che lascia sul posto Britos e serve al centro Nenè: la sua bordata è fuori di un niente. Gli undici di Mazzarri sentono il peso della sfida, decisiva in chiave-Champions, e diventano piuttosto imprecisi nei passaggi. La partita si incattivisce, tanto che De Marco è costretto qualche volta a intervenire per sedare gli animi. Sul finire del primo tempo il Napoli reclama per un sospetto fallo da rigore su Cavani, ma De Marco lascia proseguire.
La ripresa si apre con un controverso episodio che porta al pareggio dei padroni di casa. Su una punizione laterale, Zuniga rifinisce per Hamsik, il tiro dello slovacco viene deviato da Astori e sorprende Agazzi. Ma De Marco stoppa l'esultanza degli azzurri fischiando il sospetto offside di Cavani su segnalazione del guardalinee Viazzi. Dopo una lunga consultazione con lo stesso guardalinee e con l'arbitro di porta Doveri, De Marco ritratta la sua decisione e assegna l'1-1. Pulga viene cacciato per proteste.
Il Napoli sfiora subito il ribaltone ancora con Cavani che tira in diagonale dopo un triangolo con Pandev, Agazzi devia sul palo 'di tacco'. Il San Paolo si accende d'entusiasmo e il Cagliari, intimorito, arretra. Gli azzurri premono e la rimonta si completa al 21' con un altro episodio discusso. Su azione da corner gran sinistro di Cannavaro e miracolo di Agazzi, che respinge sui piedi di Maggio. Il centrocampista sbaglia lo stop e serve in posizione sospetta Cavani, che può ribadire a porta vuota. Finita? Per niente, perchè i sardi hanno in panchina il gioiello Sau, che subentra allo spento Thiago Ribeiro e, dopo un periodo paio di mesi bui per una serie di contrattempi fisici, rimette in sesto la partita dei rossoblù con una magia: riceve palla in area su punizione dalla trequarti, si destreggia con una serie di finte tra Cavani e Behrami riportandosi il pallone al limite dell'area e poi lo infila sotto il sette con uno splendido destro a giro alla Del Piero. Il Napoli spinge alla ricerca del nuovo vantaggio puntando soprattutto sulle discese dell'ottimo Armero a sinistra.
Ma è il Cagliari a sfiorare il clamoroso 3-2 prima con il 18enne Murru e poi con Ekdal. Gli azzurri insistono con cross a ripetizione per la testa del neoentrato Calaiò ma fanno tanta confusione. Ma è scritto nel destino di questa partita che le emozioni non debbano mai finire. Ed è così che, in pieno recupero, Insigne si accentra da sinistra e calcia forte verso il secondo palo: una deviazione di Perico alza la troiettoria rendendo il pallone imprendibile per Agazzi: è 3-2. Finale con i nervi a fior di pelle e rissa in campo tra i giocatori. Ma quando l'arbitro fischia la fine al 50' quel che conta per i tifosi, comunque sia arrivata, è una vittoria che vale oro per continuare a inseguire l'Europa che conta.
Fonte:Repubblica
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