Torino. C’è solo lui quando sale su in cielo, sempre più in alto, mentre i capelli volano e la palla si avvicina cronometrata con una precisione millimetrica: colpo di testa e l’urlo del Matador, delle migliaia a Torino, dei milioni incollati dietro gli schermi.
Nella partita più pazza dell’anno c’è solo Cavani unico signore dell’area di rigore, il Napoli cala il full sbarazza-Toro, tra la doppietta dell’attaccante e la tripletta di Dzemaili.
La colpa è tutta Pasqua che distrae uomini e panze. Alla mezz’ora del primo tempo, in vantaggio di un gol, dopo una serie di azioni non clamorose ma comunque continue, è Britos a distrarsi con capretto e pastiera: dovrebbe solo appoggiare la palla, la butta al vento per Santana. Fermato in angolo. Il Toro batte, la palla rimbalza, tutti i giocatori del Napoli si avventano sul pallone che beffardo rimbalza, finisce a Barreto che tira sbilenco ma supera Rosati e segna. E’ il suicidio su cui si sacrifica, dopo lo scudetto, anche il secondo posto in classifica. Un gioco, quello degli azzurri, completato dopo una decina di minuti da Hamsik: Marekiaro riesce prima a servire Maggio che in velocità si avventa in area, viene abbattuto per il sacrosanto rigore. L’uomo della cresta parlotta con Pandev, poi decide di battere lui dagli undici metri: tiro loffio loffio, né forte né angolato. Parata facile facile per Gillet e nulla di fatto.
Cavani arriva all’ultimo momento in Italia e va in panchina, ko anche De Sanctis e Campagnaro. Il Napoli operaio, con Hamsik come unica mente pensante, subisce all’inizio il Toro. Poi prende coraggio. Zuniga e Dzemaili aiutano l’unica cresta alzata in mezzo al campo, Superlorenzino si smarca e prende palla. Arrivano gli angoli. E finalmente uno schema: è il 10’ tutti dentro l’area, palla fuori proprio per Dzemaili che fa partire un siluro preciso e forte che attraversa alla velocità della luce l’area avversaria mentre tutti guardano a bocca aperta. Palla radente al palo e vantaggio del Napoli. Poi per 20’ è un monologo azzurro fino alla pausa-Pasqua.
La ripresa comincia con la pazzaria straordinariamente pratica di Zuniga. Juan Camillo scende sulla fascia e comincia il suo balletto sul limite dell’area finché non viene raddoppiato. A quel punto libera Hamsik che scarica dietro per il rimorchio di Dzemaili che spinto da Vives resta in piedi e infila preciso ancora alla destra di Gillet.
Cavani continua a scaldarsi a bordo campo, ma il Napoli per dieci minuti gioca di gran classe. Anche in modo pratico con Dzemaili, Insigne e una rovesciata di Cannavaro in area. E’ il 20’ entrano Cavani nel Napoli e Jonathas per il Torino. Subito il Matador protagonista: tocca con la mano in area, rigore che il nuovo entrato dei granata mette dentro. Passa un minuto e l’incubo peggiore si materializza in Meggiorini che sbuca alle spalle di uno sbadato Britos (che poi esce in lacrime) e insacca il vantaggio dei piemontesi.
Questa volta il Napoli non ci sta. La reazione ancora sull’asse Hamsik-Zuniga-Dzemaili che infila l’incredibile tripletta. Poi, poi c’è solo lui. Il Matador è deciso a vendicare il rigore che ha causato. Al 33’ decide di battere la punizione procurata dal solito Dzemaili dalla distanza: il tiro è un capolavoro, la palla gira intorno alla barriera e si insacca per il 4-3. Finita? Manco per niente. Il Toro reagisce, il Napoli regge all’urto. Hamsik sradica una palla dagli avversari, passa a Pandev che vede Armero infilarsi sulla fascia, cross millimetrico per Cavani che vola e segna il definitivo 5-3.
Nella partita più pazza dell’anno c’è solo Cavani unico signore dell’area di rigore, il Napoli cala il full sbarazza-Toro, tra la doppietta dell’attaccante e la tripletta di Dzemaili.
La colpa è tutta Pasqua che distrae uomini e panze. Alla mezz’ora del primo tempo, in vantaggio di un gol, dopo una serie di azioni non clamorose ma comunque continue, è Britos a distrarsi con capretto e pastiera: dovrebbe solo appoggiare la palla, la butta al vento per Santana. Fermato in angolo. Il Toro batte, la palla rimbalza, tutti i giocatori del Napoli si avventano sul pallone che beffardo rimbalza, finisce a Barreto che tira sbilenco ma supera Rosati e segna. E’ il suicidio su cui si sacrifica, dopo lo scudetto, anche il secondo posto in classifica. Un gioco, quello degli azzurri, completato dopo una decina di minuti da Hamsik: Marekiaro riesce prima a servire Maggio che in velocità si avventa in area, viene abbattuto per il sacrosanto rigore. L’uomo della cresta parlotta con Pandev, poi decide di battere lui dagli undici metri: tiro loffio loffio, né forte né angolato. Parata facile facile per Gillet e nulla di fatto.
Cavani arriva all’ultimo momento in Italia e va in panchina, ko anche De Sanctis e Campagnaro. Il Napoli operaio, con Hamsik come unica mente pensante, subisce all’inizio il Toro. Poi prende coraggio. Zuniga e Dzemaili aiutano l’unica cresta alzata in mezzo al campo, Superlorenzino si smarca e prende palla. Arrivano gli angoli. E finalmente uno schema: è il 10’ tutti dentro l’area, palla fuori proprio per Dzemaili che fa partire un siluro preciso e forte che attraversa alla velocità della luce l’area avversaria mentre tutti guardano a bocca aperta. Palla radente al palo e vantaggio del Napoli. Poi per 20’ è un monologo azzurro fino alla pausa-Pasqua.
La ripresa comincia con la pazzaria straordinariamente pratica di Zuniga. Juan Camillo scende sulla fascia e comincia il suo balletto sul limite dell’area finché non viene raddoppiato. A quel punto libera Hamsik che scarica dietro per il rimorchio di Dzemaili che spinto da Vives resta in piedi e infila preciso ancora alla destra di Gillet.
Cavani continua a scaldarsi a bordo campo, ma il Napoli per dieci minuti gioca di gran classe. Anche in modo pratico con Dzemaili, Insigne e una rovesciata di Cannavaro in area. E’ il 20’ entrano Cavani nel Napoli e Jonathas per il Torino. Subito il Matador protagonista: tocca con la mano in area, rigore che il nuovo entrato dei granata mette dentro. Passa un minuto e l’incubo peggiore si materializza in Meggiorini che sbuca alle spalle di uno sbadato Britos (che poi esce in lacrime) e insacca il vantaggio dei piemontesi.
Questa volta il Napoli non ci sta. La reazione ancora sull’asse Hamsik-Zuniga-Dzemaili che infila l’incredibile tripletta. Poi, poi c’è solo lui. Il Matador è deciso a vendicare il rigore che ha causato. Al 33’ decide di battere la punizione procurata dal solito Dzemaili dalla distanza: il tiro è un capolavoro, la palla gira intorno alla barriera e si insacca per il 4-3. Finita? Manco per niente. Il Toro reagisce, il Napoli regge all’urto. Hamsik sradica una palla dagli avversari, passa a Pandev che vede Armero infilarsi sulla fascia, cross millimetrico per Cavani che vola e segna il definitivo 5-3.
Fonte:Mattino.it
0 commenti:
Posta un commento