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Ecco gli undici"Intoccabili"di De laurentiis

Posted by napolipersempre 23:41, under | No comments



Ieri, però anche oggi e sicuramente domani: il progetto, si chiama così, ha basi solide, ed è fondato su un principio chiarissimo, cerchiato d’azzurro, una filosofia di vita che sa di marchio di fabbrica. Volendo, e divagando, potreste definirlo «patto di stabilità»: perché lo dicono i numeri - del passato - e la conferma la tendenza - verso il futuro - che il «nuovo» Napoli avanzerà attraverso il «vecchio» e indistruttibile profilo tecnico, costruito in (circa) un decennio. Quelli che un giorno erano i titolarissimi, c’è da scommetterci, resteranno sicuramente come gli «intoccabili»: poi le gerarchie le farà il campo, ovviamente, e però si ripartirà da chi già sa cosa chiede Napoli e cosa vuole il Napoli, cosa significhi giocare nel Napoli e quale peso comporti. Undici uomini e una maglia (a meno di clamorose sorprese).

EL MATAD'OR... - La volontà è espressa da quel contratto, dalla imponenza dell’ingaggio, dalla stima smisurata che è giusto avere per un uomo capace di arrivare a novantacinque reti in meno di tre anni: «Però se arriva un pazzo, con un’offerta di 70 milioni lordi di euro, la decisione spetterà a Cavani, che qui è amato e stimato da chiunque». Così parlò De Laurentiis, a più riprese: ma poi verrà giugno e bisognerà misurarsi con il mercato, con gli sceicchi e con le sterline: il Napoli sogna di rinascere intorno al re del gol; e poi con Marek Hamsik, il figlioccio di De Laurentiis («un ragazzo straordinario»), il leader silenzioso che da sei anni s'è preso il Napoli sulle spalle e se lo è portato in giro con il suo talento.

...E LO ZOCCOLO D’ORO - La spina dorsale d’una volta (portiere, centrale, regista, centravanti) c’è: alle spalle di Cavani, nella zona nevralgica, dondola Inler, napoletano da due stagioni e garantito da accordo da altri tre; e poi, indietreggiando, la bandiera - e il simbolo della longevità all’interno d’un club - è Paolo Cannavaro; e con lui, a condividere l’armonia del settore ma anche quello del gruppo, De Sanctis, fresco di rinnovo fino al 2015, la cui statura internazionale è ribadita dalle convocazioni in Nazionale.

DESTRA, SINISTRA - In teoria, per il momento, c’è una formazione di «inavvicinabili», intorno ai quali continuare a dare spessore alla linea tecnico-tattica: Maggio può andare su e giù sulla fascia destra per almeno un biennio ancora; semmai, tra un po’, verrà il momento di discutere del rinnovo di Zuniga, che tra un anno e tre mesi, altrimenti, si svincolerebbe e che rappresenta ormai un fedelissimo di Mazzarri e garantisce la copertura tanto su una corsia quanto sull’altra. E a Behrami è bastato un paio di mesi per inserirsi con autorevolezza (e agonismo) nel mosaico.

GIOVENTU' BACIATA - Ma alle spalle delle «firme storiche» delle ultime annate, utili per conquistarsi la qualificazione in Champions e per vincere la coppa Italia, ci sono altre certezze: lo è, ad esempio, Migel Angelo Britos, che superati gli acciacchi ha ribadito la propria versatilità - da centrale o come difensore mancino - e poi (soprattutto) ci sono Insigne e Radosevic, le due testimonianze dirette delle intuizioni d’un club che osserva con cura i giovani (propri ed altrui), che ha nello scugnizzo di Frattamaggiore uno degli indiscutibili elementi della meglio gioventù nostrana e che nel mediano croato ha scommesso senza indugi ed ora aspetta di coglierne l'esplosione. Quelli che un giorno erano i titolarissimi, c’è da scommetterci, resteranno sicuramente come gli «intoccabili»: poi le gerarchie le farà il campo, ovviamente, e però si ripartirà da chi già sa cosa chiede Napoli e cosa vuole il Napoli, cosa significhi giocare nel Napoli e quale peso comporti. Undici uomini e una maglia (a meno di clamorose sorprese).


Chissà? Il destino è una palla di cuoio e scrutarla è impossibile: ma in quel macrouniverso in cui Napoli ha bandierine che sventolano ovunque, qualcosa sta accadendo: dall'Italia alla Spagna, dalla Germania sino al Brasile, c'è il made in Italy - Castelvolturno, please - che resta in esposizione e per quei giovanotti di belle speranze, il futuro non è ancora stato decodificato. Si gioca e però con se stessi, con la loro carriera, con gli investimenti (anche massicci) del passato; e poi si scruta ciò che suggerisce il campo, ciò che emerge dalle prove delle verità sottoposte a se stessi.

MISTER 12 MILIONI - E' quella la zavorra che pesa sulle spalle di Eduardo Vargas, la stellina del Sud America pagato a peso d'oro, dopo essersi consumati nel braccio di ferro con mezzo mondo, e però rimasto schiacciato dalle responsabilità, dalle difficoltà e dal tandem Lavezzi-Cavani: ma al Gremio è rinato, così dicono, ed ha mercato ovunque. Però poi, più o meno, tanto il Napoli spese per Luca Cigarini, da Prandelli definito il professore e da Pirlo, proprio l'altro giorno, l'erede alla regia: con Mazzarri non s'è preso, all'Atalanta è un leader, e pure quello è un tormento - economicamente parlando, ma anche tecnicamente - e dunque una tentazione per un giorno che verrà.

OH SUD AMERICA - Il paradosso in assoluto è Federico Fernandez, titolare della Nazionale argentina e invece interrogativo a Napoli: da quando è arrivato, il Getafe ha cambiato vita; e pure lui, che s'è messo anche a segnare (cosa già fatta pure in azzurro: doppietta al Bayern Monaco) e ne ha riconquistato in autostima. Ha dovuto fare le valigie Fideleff, che a Parma non è riuscito a imporsi e s'è trasferito al Maccabi Tel Aviv, aspettando magari una chiamata dall'Argentina per l'anno prossimo.

GIRO DI WALTER - Gargano all'Inter ha un domani, almeno questo si sussurra: l'impatto è stato bruciante e la personalità non gli è venuta meno; il contratto - chiaramente - contiene la voce riscatto, che, a quanto pare, dovrebbe essere esercitato. Uvini a Siena è ai margini e starà rimpiangendo la scelta di venirsene in Italia, lui che in Brasile aveva guadagnano una elevata considerazione: zero presenze pure là, dopo aver visto il san Paolo solo in occasione dell'Europa League (e, coincidenza, nella sfortunata prestazione con il Psv, a qualificazione ormai raggiunta). In serie B, s'è scatenato Luigi Vitale, non più un ragazzino ma persino un bomber: rigorista e goleador, sette reti e belle soddisfazioni, come Maiello e Ciano che con il Crotone inseguono la salvezza.

CRESCERANNO - C'è un'onda verde napoletana in Prima Divisione: nell'Avellino che si sta giocando la promozione in serie B, ha una sua centralità Izzo, difensore che il Napoli monitora, e che sta condividendo questa stagione assai speciale d'alta classifica con Dezi; nel Pisa, tra i pali, s'erge Sepe, che è riuscito pure a debuttare in serie A. Donnarumma sta maturando nel Como e Bariti, invece, è a Barletta. C'è tanto Napoli in quella palla di cuoio da interrogare.
CDS

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