TUTTI in vacanza per due giorni. Ed è pure il modo per festeggiare una data speciale per la società azzurra — fondata il primo agosto 1926 — che proprio oggi compie dunque 85 anni, con la piacevole consapevolezza di essere ritornata ai vertici del calcio italiano. Il merito, al di là dei suoi eccessi comportamentali e qualche evitabile caduta di stile, è indiscutibilmente di Aurelio De Laurentiis: l’artefice della rinascita, dal fallimento al traguardo Champions. Sempre in copertina, più che mai nelle ultime settimane: prima come protagonista del mercato, poi per le sue picconate al calcio italiano. Si è parlato soprattutto di lui, nel bene e anche nel male, mentre il nuovo Napoli prendeva forma tra i boschi del Trentino. Coccolato da migliaia di tifosi, ma allo stesso tempo lontano dai riflettori, per la gioia di Walter Mazzarri. «Abbiamo lavorato al meglio », ha infatti tirato le somme l’allenatore, contento di avere ceduto la ribalta al suo presidente. Non ci sono state polemiche e distrazioni, durante il ritiro. Nemmeno per qualche evidente limite in attacco, aspettando i rientri di Cavani e Lavezzi. Meglio gli altri due reparti, intanto: difesa solida e centrocampo più potente. Copertina per quattro: Fernandez (la scoperta), Inler (la sicurezza), Maggio (il trascinatore) e Hamsik (la conferma). Sono loro, almeno per adesso, i più bravi della classe. Ecco le prime pagelle della stagione.
DIFESA — C’è più concorrenza tra i pali, con gli arrivi di Rosati (6.5) e Colombo (6). Ma la certezza resta De Sanctis (7), leader dello spogliatoio e subito protagonista nel test contro il Grosseto. Sui suoi standard Cannavaro (6.5). Meglio al centro che sulla fascia Aronica (5.5). Verso il recupero Grava (6). Poco impegnati Britos (gran fisico, 6) e Ruiz (6), da rivedere contro avversari più tosti. In partenza Rinaudo (5.5). Senza voto l’infortunato Campagnaro, di cui non ha fatto sentire la mancanza il promettente Fernandez (7.5). Voto d’incoraggiamento, che ne premia soprattutto la personalità. Il difensore argentino, bravo anche nel gioco aereo in attacco, sta studiando da titolare.
CENTROCAMPO — La rivoluzione promette bene, anche se il reparto sembra un po’ più compassato e ha perso (solo per ora?) i cambi di ritmo di Gargano. Ma il pallone viaggia meglio, grazie alla visione di gioco di Inler (7.5, forza e qualità), all’ordinata distribuzione di Donadel (6.5) e alle potenzialità che già si intuiscono in Dzemaili (6, in attesa che il suo motore arrivi a pieno regime). Alti e bassi per Cigarini (5.5). Sulle fasce, aspettando Zuniga, nessuna alternativa allo straripante Maggio (7.5) e all’ormai affidabile Dossena (6.5). I ricambi non sono all’altezza. Mannini (5.5) sarà ceduto. E ha altre caratteristiche il giovane Dezi, a segno col Barletta (7). Va lasciato crescere.
ATTACCO — Finora è passata la linea Mazzarri, convinto che il reparto offensivo sia già all’altezza così. Hamsik è ripartito di slancio (7.5), dimostrando di non aver perso le motivazioni e di essersi subito lasciato alle spalle il corteggiamento del Milan. Ma le assenze di Cavani e Lavezzi sono pesate, anche contro avversari modesti. La buona volontà di Lucarelli, ancora poco sciolto dopo il grave infortunio (7, comunque, per il fiuto del gol e l’esperienza), non garantisce certezze assolute. Dovranno dare molto di più Mascara (5.5), meno brillante rispetto all’ottimo finale dello scorso campionato, e soprattutto il nuovo acquisto Santana (5.5). L’argentino, finora, ha mostrato due volti: super negli allenamenti, in cui ha sbalordito i compagni di squadra per le sue doti nel dribbling, e inconcludente in gara. Provato come mezzapunta anche Bogliacino (6): il suo futuro è altrove, però. E De Laurentiis, che sogna un’altra punta, sta alla finestra.
Repubblica
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