Ventisettemila spettatori per un’amichevole in famiglia: robe da Napoli! Un fenomeno che ha dell’incredibile, che va ben oltre la passione. Quando si sfidano i 33 gradi di un pomeriggio di piena estate per assistere ad una gara senza pretese, vuol dire che il Napoli è un patrimonio da custodire gelosamente. Un test che precede la sfida di lunedì, al Camp Nou, contro il Barcellona e che, quindi, Mazzarri ritiene essenziale per sperimentare il suo Napoli. Per l’occasione, in campo c’è la squadra titolare, contro le riserve, con il centrocampo nuovo di zecca (Dzemaili-Inler) e con il tridente Lavezzi-Cavani-Hamsik che il popolo del San Paolo ha già avuto modo di apprezzare nella passata stagione.
Ciclone Lavezzi - La fase iniziale è condizionata dall’afa che avvolge Fuorigrotta. Mazzarri oppone ai titolari l’altro Napoli schierato col 4-3-3, modello Barcellona, con Mascara tra le linee. Ed è l’ex catanese che prende i primi applausi chiudendo in gol una triangolazione con Lucarelli. Intorno alla mezz’ora sale in cattedra Lavezzi: irrefrenabili le sue ripartenze. E le reti in successione di Maggio (2) e dello stesso Pocho evidenziano il solito schema in contropiede, la migliore arte che esalta il gioco napoletano. Il gol di Lavezzi, poi, è un vero capolavoro di tecnica: dribbla in successione Fernandez e Ruiz ed in velocità scarta pure Rosati depositando il pallone in rete: il boato del San Paolo è assordante.
Cavani in ritardo - L’intesa coi compagni di reparto non si discute, ma il Matador non ha ancora nelle gambe la forza e la velocità per mettere paura agli avversari. Nonostante tutto tocca in rete il quarto gol dei titolari, approfittando di una respinta corta di Colombo, prima dell’autorete di Britos che chiude la sfida. Mazzarri dedicherà maggiori attenzioni a Cavani per portarlo nella condizione migliore in tempo utile per l’inizio di campionato e Champions.
Importanza Inler - E’ l’uomo che mancava al centrocampo napoletano. I suoi lanci, millimetrici, hanno spesso esaltato la velocità di Lavezzi ed Hamsik. Il tecnico lo ha schierato in coppia con Dzemaili, tenendo Gargano tra le riserve. Ma proprio il centrocampista uruguaiano è stato il migliore tra i suoi e, per caratteristiche, è il giocatore che meglio potrebbe integrarsi con Inler.
Britos da rivedere - Dei tre, è quello che sta soffrendo di più in questa fase della stagione. Mentre Cannavaro e Campagnaro stanno dimostrando di essere già in uno stato di forma accettabile, Britos è ancora lento ed impacciato. A Barcellona dovrà confrontarsi con la velocità di Messi, Pedro e Villa. E lì di energia ce ne vorrà tanta.
GDS
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