ROMA - Voleva continuare a sognare la Juve, ha scritto una pagina di storia il Napoli. Dopo 30 anni e senza Maradona in campo, la squadra alle pendici del Vesuvio riporta a casa un trofeo: la Coppa Italia, la quarta nella bacheca azzurra, la vincono Cavani and company, 2-0 ai campioni d'Italia, in una finale inedita in cui la festa è tutta partenopea.
Ed è tanta perchè da troppo tempo il Napoli non vinceva qualcosa: l'ultima coppa nazionale risale all'87, l'ultimo trofeo vinto (la supercoppa) al '90 con il Pibe de oro ormai ai titoli di coda. In un Olimpico da grandi occasioni, con il silenzio per i morti del terremoto e dell'attentato a Brindisi, i brutti fischi sull'inno di Mameli cantato live da Arisa, Cavani su rigore e Hamsik hanno messo a tacere la Vecchia Signora, regalando il sogno a una città intera. Per la Juve una serata amara: dopo 43 partite se ne va l'imbattibilità di una stagione comunque da record. E ad Antonio Conte, sotto pressione per il Calcioscommesse, non riesce la doppietta. L'addio più malinconico però è per Alex Del Piero: il 'One Love' stampato a metà petto sul patch creato apposta per la sua 'ultima' uscita in bianconero non ha lo ha fatto palpitare. Almeno non in campo: la finale di Pinturicchio dura poco più di un'ora e senza lampi, a parte una punizione calciata alla sua maniera. Esce tra gli applausi, che ricambia, lascia alla fine con un mini-giro d'onore in cui le lacrime fanno fatica a scendere, ma gli occhi sono lucidi.
La gara tanto attesa si è aperta con squadre speculari sul piano tattico: la Juve che si affida in attacco al tandem Del Piero-Borriello (il secondo preferito a Vucinic). Mazzarri mette in campo dal primo minuto Lavezzi al fianco di Cavani per violare la difesa bianconera, che vede tra i pali Storari. La prima palla è juventina, ma quella gol se la gioca subito il Napoli: brivido al 2' con Campagnaro che si accentra dalla destra e serve un assist perfetto a Zuniga, che schiaccia di testa costringendo Storari a intervenire in due tempi. E subito dopo Cavani manda fuori di tacco. Il primo quarto d'ora è un pressing tutto di marca napoletana: la squadra di Mazzarri è aggressiva, riparte veloce da centrocampo. Con Lavezzi che all'11' lancia su Cavani, fermato però in fuorigioco molto dubbio. Pochi secondi dopo è lo stesso Pocho che dal limite fa tutto da solo, con Hamsik libero, ma manda fuori. Una Juve remissiva e insolitamente lenta, che ha un guizzo al 18': ci prova Marchisio con un destro potente su cui interviene con una grande respinta Sanctis.
Nella serata del suo addio, Del Piero tocca palla al 25' quando si procura una punizione, ma poi calcia dritto sulla barriera. Il gioco rallenta, ma è sempre il Napoli a farsi pericoloso: ci riprova Lavezzi e stavolta, meno egoista, tenta di servire i compagni davanti a Storari. Ma Hamsik arriva in ritardo. Al 38' è la Juve però a mettere paura al Napoli, con un gran sinistro a giro di Borriello dalla distanza che finisce alla destra di De Sanctis. Al 40' fallo di Aronica da dietro su Marchisio che stava calciando a rete: Conte reclama il rigore, che c'era, ma l'arbitro lascia correre. Si comincia a vedere in campo Pirlo e i bianconeri ritrovano forma nel finale. L'ultimo brivido prima della pausa lo prova il portiere del Napoli, costretto a uscire su una bella punizione del capitano.
Poche emozioni e quando si torna in campo le formazioni restano invariate. La sfida si accende anche sul piano fisico: Cannavaro prima reclama un tocco di mano di Borriello in area poi commette un brutto fallo sul Del Piero che gli costa l'ammonizione. Al 18' la svolta: Lavezzi viene atterrato in area da Storari. Brighi, che non aveva brillato in altre occasioni, non esita e fischia il rigore. Dal dischetto Cavani non fallisce e segna il suo quinto gol in Coppa Italia. Conte corre ai ripari e fa ruotare la panchina: paga dazio anche Del Piero che al 23' viene sostituito da Vucinic (fuori anche Lichtsteiner per Pepe), con l'attacco che cambia faccia anche con l'inserimento subito dopo di Quagliarella per l'inconcludente Borriello. E l'occasione arriva al 32' con Pepe che penetra in area e tira di sinistro: salva miracolosamente di piede De Sanctis.
Ma la ruota gira sempre per il Napoli, che al 38' trova l'angolo per il raddoppio. La palla la costruisce Pandev entrato al posto del Pocho con un bel contropiede: passaggio filtrante per Hamsik che con un diagonale perfetto mette in crisi Storari. E manda in delirio i 30mila tifosi azzurri arrivati all'Olimpico. Il finale è teso, Quagliarella si fa espellere per una gomitata ad Aronica. Juve in dieci, ma risultato ormai deciso. Passerella per Del Piero e sogno per il Napoli. Non succedeva da troppi anni.
Fonte:Il Mattino
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