Ruota tanto intorno a lui e alla sua imminente cessione, doloroso crocevia verso la nascita di un nuovo Napoli. L'addio di Ezequiel Lavezzi segnerà la conclusione di un ciclo piena di soddisfazioni, per la società azzurra, che arriva al culmine con la finale di stasera (ore 21) all'Olimpico. Comunque vada, da domani, De Laurentiis si dovrà mettere al lavoro per costruire una squadra sempre più forte e ambiziosa, degna delle aspettative della maxicarovana (30 mila tifosi) al seguito nella trasferta romana. Ma stanotte il futuro non conta: nemmeno per il Pocho, che alla vigilia ha fatto capire chiaramente di avere in testa soltanto la Juve. "Deve essere un gran giorno: siamo pronti per dare l'assalto alla Coppa Italia", ha scritto su Twitter l'argentino, lasciando intendere di aver ritrovato serenità e buonumore. Toccherà a Mazzarri, adesso, decidere se puntare dal primo minuto sulla sua voglia di rivincita, restituendogli un posto tra i titolari. Lavezzi c'è, almeno per stasera. E merita di giocare la finale contro la Juventus, per tutto quello che ha dato alla squadra nelle ultime cinque stagioni. Ma non è solamente una questione di riconoscenza. Con un Pocho in più nel motore, infatti, il Napoli avrà più chance di battersi alla pari con i bianconeri, che scenderanno in campo da favoriti. I due precedenti stagionali, in campionato, si sono conclusi in parità (3-3) nella sfida d'andata al San Paolo e con la netta sconfitta degli azzurri nel ritorno a Torino (3- 0). Ma quella di stasera è una sfida secca: 90' da brividi, più gli eventuali supplementari e rigori, che assegneranno la Coppa Italia. Il Napoli, reduce da una grande avventura europea, avrà dalla sua parte la maggiore abitudine a giocare partite del genere: senza appello. Ieri sera, nel loro ritiro nella capitale, gli azzurri si sono dati la carica guardando in tv la partita tra Bayern e Chelsea: le due regine della Champions contro cui la squadra di Mazzarri si è battuta senza tremare. Contro la Juve ci vorrà l'identico coraggio. Sarà pure una guerra di nervi, ma quelli del Napoli sembrano essere di nuovo saldi. "Siamo già a Roma e super concentrati per questa finale...", ha promesso ieri mattina Lavezzi, mandando un messaggio rassicurante a Mazzarri e ai tifosi. Il Pocho pensa a stasera, non al suo futuro: dovunque sarà. E con queste premesse, una settimana dopo i dolorosi fischi del San Paolo, per l'argentino ci sono le premesse per un'accoglienza molto più affettuosa. Poi toccherà a lui riconquistare coi fatti i 30 mila dell'Olimpico: tirando fuori una prestazione delle sue, vecchia maniera. Per battere la Juve e mettere le mani sulla Coppa Italia, dopo 21 anni scivolati via senza trionfi per il club azzurro. Il Napoli, stasera, ha finalmente la chance per aggiungere un pezzo pregiato alla sua bacheca. Mazzarri si affiderà ai titolarissimi: da De Sanctis a Cannavaro, da Hamsik a Cavani, con Dzemaili al posto dello squalificato Gargano. C'è un ciclo da chiudere in bellezza e Lavezzi (richiamato dalla sua Nazionale) spera di battere la concorrenza di Pandev. Nell'ultima notte azzurra il Pocho vuole Coppa e corona: ottavo re di Roma.
Fonte: Repubblica
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