Una pessima notizia per il calcio italiano, che con il Fair Play finanziario alle porte, continua purtroppo a spendere molto di più di quanto ricava. L'inchiesta pubblicata oggi dalla Gazzetta dello Sport parla chiaro: in Italia le società vivono al di sopra dei propri mezzi. Nell'ultima stagione di riferimento, quella 2009-2010, sono stati bruciati 193,5 milioni di euro. Un lieve miglioramento, considerando i 200 milioni spesi nella stagione 2008-2009. Ma il traguardo del pareggio è ancora lontanissimo.
SOCIETA' MODELLO - Esistono per fortuna alcune società virtuose. Tra queste rientra pure il Napoli, che dunque sta tenendo fede alla promessa fatta da De Laurentiis: mai più bilanci in disordine con tutti i rischi derivanti. La società partenopea è "dentro" di soli trecento mila euro. Ma è in utile, ed è questo ciò che conta. Al primo posto della classifica c'è la Fiorentina, che ha prodotto utili per 4,4 milioni di euro, seguita dal Catania (2,5 milioni) e dal Livorno (1,8 milioni), che poi è retrocesso.
FAIR PLAY - A partire da luglio, inizieranno i controlli della Uefa sui bilanci delle società. E in un futuro prossimo, per accedere alle manifestazioni internazionali, l'elemento discriminante sarà rappresentato proprio dal pareggio in bilancio. Se questa regola fosse già in vigore oggi, ben sette squadre italiane sarebbero fuori. Ciò che incide maggiormente sono gli stipendi da pagare ai calciatori: è la spesa che preme per il 68% sul fatturato. E anche l'esposizione verso le banche rimane molto alta. E' ora che il calcio italiano si cominci a dare una regolata: il fair play finanziario è una realtà molto più vicina di quello che si può immaginare.
tuttonapoli.
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