ROMA - "A questo punto pensassero ad un altro stadio, per noi il discorso è chiuso". La controrisposta, affidata all'ANSA, del presidente del Coni Gianni petrucci a quello della Lega, Maurizio Beretta, sulla sede della finale della Coppa Italia, è durissima.
IL COMUNICATO - "Pensavo - afferma Petrucci - che le lettere di richiesta per l'utilizzo dello stadio e le riunioni svolte dalla Lega all'Olimpico fossero ufficiali, non formali. Altrimenti non avrei nemmeno risposto accogliendo le richieste. Beretta dimentica che l'anno scorso Inter-Palermo ha fatto registrare il tutto esaurito all'Olimpico. Ha voluto mettere una toppa ma non s'è accorto che è rimasto il buco. A questo punto pensassero ad un altro stadio. Per noi il discorso è chiuso".
BERETTA: «FINALE A ROMA» - "Ho parlato con Petrucci pochi minuti fa, ora siamo d'accordo: la finale di coppa Italia si giocherà a Roma". Dopo ore di botta e risposta con il Coni, il presidente della Lega Maurizio Beretta dice all'ANSA quella che sembra essere l'ultima parola sulla sede della finale di coppa Italia Juve-Napoli, in programma il 20 maggio. "Voglio chiudere la porta - afferma Beretta all'ANSA - ad ogni tipo di equivoco o dubbio. La finale di Coppa Italia-Tim Cup si giocherà allo stadio Olimpico di Roma. Stiamo lavorando e continueremo a farlo nei prossimi giorni, per garantire al più alto numero possibile di tifosi di partecipare a questo evento. Su questo - conclude Beretta - sono d'accordo con il presidente del Coni, che ho appena sentito al telefono".
AGNELLI - "La Coppa Italia è definita da alcuni anni Coppa del Presidente della Repubblica, quindi è naturale che la sede della finale sia a Roma. Appena tre anni fa si è disputata allo Stadio Olimpico la finale Barcellona- Manchester United, non si vede per quale motivo non si possa giocare Juventus-Napoli". È il pensiero del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, sulla querelle relativa alla sede della finale del prossimo 20 maggio, affidato ad una nota sul sito ufficiale del club bianconero.
DE LAURENTIIS - "Io sono d'accordo con Andrea Agnelli quando dice che bisogna giocare a Roma. Per noi l'importante è garantire la presenza dei nostri tifosi, quelli che hanno la tessera del tifoso ma anche i tanti che non la hanno, che sono venuti a sostenerci per tutta la stagione e che sono venuti con noi in giro per l'Europa". Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis in collegamento con Radio Marte commentando le polemiche sulla sede della finale di Coppa Italia contro la Juventus.
Secondo De Laurentiis, il problema vero non è la sede ma "garantire ai tifosi juventini e napoletani di poter partecipare all'evento". "Nei giorni scorsi - ha aggiunto il presidente azzurro - ho sentito dire che sarebbe entrato all'Olimpico solo chi aveva la tessera del tifoso che è in possesso degli abbonati, che per noi sono 15.000 circa, e poi altri 35.000 tifosi che però magari sono venuti di rado allo stadio e che verrebbero a Roma solo perchè è una partita-evento. A questo punto mi sembra estremamente scorretto penalizzare chi viene allo stadio tutto l'anno e non ha la tessera, per questo avevo detto che il 2 aprile non si possono vendere i biglietti, perchè si deve capire per quali fruitori si vendono". De Laurentiis ha sottolineato la correttezza del pubblico azzurro, che "si comporta bene in tutti gli stadi d'Italia, e anche a Londra nell'ultima trasferta europea i tifosi azzurri sono stati molto corretti". "Credo quindi che Petrucci abbia male interpretato le mie dichiarazioni dei giorni scorsi e forse ha pensato che noi disdegnassimo l'Olimpico: non è vero, è un bellissimo impianto, Roma è la capitale e ci teniamo a giocare nella città del Presidente della Repubblica. Ora quindi bisogna mettersi intorno a un tavolo e organizzare la partita con l'osservatorio del Viminale e con Tagliente (il questore di Roma, ndr): abbiamo le persone più giuste per organizzare l'evento".
"L'importante - ha concluso De Laurentiis - è che le decisioni non passino sopra le teste del Napoli e della Juve, perchè noi conosciamo bene il territorio, noi abbiamo rapporti continuativi con i tifosi e sappiamo quello che è giusto o meno: non possiamo farci dire dagli altri come si gioca, dove si gioca, quanti posti abbiamo e dove ci dobbiamo sedere". A proposito della tessera del tifoso, il presidente azzurro ha detto: "Le autorità devono garantire la presenza di coloro che vengono tutto l'anno allo stadio, perchè o si stabilisce per legge che senza tessera tifoso non si va allo stadio oppure non va bene che improvvisamente per la finale serve la tessera del tifoso". A proposito dei trasporti verso Roma, De Laurentiis ha annunciato di aver "parlato con Moretti (l'ad di Trenitalia, ndr), lui ha messo il suo braccio destro a contatto con i miei dirigenti per studiare prezzi, orari, treni e quantità di vagoni a disposizione dei tifosi per raggiungere Roma".
ABETE - "Una brutta pagina scritta dalla Lega di A, che per fortuna è stata superata con un rinsavimento finale". È dura la presa di posizione del presidente della Figc, Giancarlo Abete, in merito alle polemiche per la sede della finale di Coppa Italia, che, dopo un braccio di ferro concluso dall'intervento del presidente del Coni, Gianni Petrucci, sarà come previsto l'Olimpico di Roma. "Leggendo l'ordine del giorno dell'Assemblea di lunedì prossimo, speriamo che non se ne aggiunga un'altra" ha concluso Abete.
Fonte CDS
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