Il Napoli colleziona un altro pari, dopo Udine, ma con il sapore amaro dell'occasione gettata alle ortiche. Perché la squadra di Mazzarri al San Paolo (per la prima volta con inizio alle 15) era in vantaggio di due reti, e perché la Lazio, fino al minuto 43', era un punto indietro. Poi è successo il ribaltone: Diakité ha siglato il gol-vittoria, Spolli e Lanzafame hanno firmato un'incredibile rimonta e a Napoli contro il Catania è finita 2-2. Il profumo di Champions si è trasformato in amarezza, ma non in beffa perché il Napoli nel finale ha abbassato la guardia, accusando la fatica di un ciclo terribile fra Champions e coppa Italia. Così ora la Lazio, terza, si è portata a +3. Il Catania ha invece trovato il settimo risultato utile consecutivo e ha avuto il grande pregio di crederci fino in fondo.
Primo tempo in bianco — Mazzarri, lanciato nel calcio professionistico da Pulvirenti (che gli diede in mano il suo Acireale) contro il Catania non rinuncia ai suoi tenori, regalando una giornata di riposo a Cannavaro e Inler, rilevati dal 1' da Fernandez e Gargano. Il napoletano Montella risponde con la rodata coppia Gomez- Bergessio in avanti e il solito Catania capace di fare la fisarmonica fra il 3-5-2 e il 5-3-2. Per un totale di dieci argentini contemporaneamente in campo. La squadra di Mazzarri fatica ad entrare in partita, il Catania parte con maggior aggressività. Tanto che il primo portiere a toccare il pallone sarà De Sanctis, che dopo 10' allontana d'istinto un tiro-cross di Gomez. Il primo acuto siciliano resterà anche l'unico della prima frazione. Complice forse il caldo, la partita si stabilizza su ritmi decisamente abbordabili: entrambe le squadre puntano a imporre il proprio possesso palla, ma alla fine il gioco staziona troppo su linee orizzontali, perdendo in imprevedibilità e pericolosità. Il Catania è bravo ad anestetizzare i padroni di casa soprattutto sulle fasce ma fatica a trovare spazi in avanti. Finché il Napoli si scuote: è il 21' quando Carrizo devia in angolo una punizione di Lavezzi. E' il segnale: d'ora in poi per una ventina di minuti la squadra di Mazzarri pare avere la gara in pugno. Salvo un episodio al 29': Bergessio al momento del tiro cade in area dopo un contatto con la gamba sinistra di Aronica ma Gervasoni lascia correre: il rigore potrebbe starci. Carrizo si oppone alle conclusioni dalla distanza di Gargano e Hamisk, a conferma del fatto che come il Napoli accelera il Catania va in difficoltà.
La ripresa si apre con un paio di tentativi del Catania, con Gomez che manda alle stelle tutto solo da ottima posizione e con Almiron che sfiora la traversa con un destro da fuori. Poi però al 13' entra Pandev, ed è la chiave che apre la gara. Al 14' la prova generale del gol, con Dzemaili che chiama Carrizo a un intervento tutt'altro che semplice. Due minuti più tardi anche il portiere alza bandiera bianca: lo svizzero scaglia da fuori un destro che gli piega le mani. Il Napoli è in vantaggio, e ha fretta di chiudere il conto: così Cavani, su assist di Pandev, prima colpisce il palo alla sinistra di Carrizo, poi approfitta di un liscio di Spolli e ribadisce in rete, di destro. E' il 22', il Napoli è in vantaggio di due gol. La gara s'infiamma, il Napoli sente profumo di Champions ma il Catania non ci sta. Così Pandev con una bella azione personale colpisce un palo, poi è Spolli a dimezzare lo svantaggio dei siciliani, segnando di testa su azione d'angolo. Per il Catania è il 21° gol su 37 realizzato su palla inattiva. Ma non è finita qui, perché oltre al gol di Diakitè, che regala la vittoria alla Lazio, arriva anche quello del neo entrato Lanzafame, abile ad approfittare di una palla vacante sugli sviluppi di un angolo, al 40'. Per il Napoli, che già pregustava vittoria e sorpasso, è un'autentica doccia fredda, con la Lazio che ora allunga.
Fonte:GDS
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