NAPOLI. Oltre alla beffa calcistica anche il danno. È questo l'epilogo della costosa e perdente trasferta londinese di un tifoso napoletano che si è visto rapinare prima della partita da altri supporters azzurri. Notizie che colorano di nero una festa sportiva che tale doveva rimanere a prescindere dal risultato e che invece invade la cronaca per lo squallore dei comportamenti di alcuni teppisti solo travestiti da amanti della maglia azzurra.
Sono gesti che non dovrebbero per definizione essere compiuti, ma se si vuole trovare un'aggravante basta notare come la stessa cittadinaza, la stessa fede calcistica, lo stesso dialetto non bastino a creare comunanza ma tutt'altro diventino sprono per atteggiamenti violenti e ingiustificabili. La vittima, infatti, era in giro per la capitale inglese al seguito del giudice D'Urso. Ad un tratto è stato avvicinato da balordi partenopei che con l'aiuto di un coltello si sono fatti consegnare il biglietto e ben 100 sterline.
Ecco che la partita, da motivo d'aggregazione, è diventata motivo di divisione. Anzi di una profonda frattura sociale tra una Napoli perbene che si distingue ed esalta la città anche in terra straniera, e una Napoli da combattere che non fa altro che infangare la dignità di chi ha valori da insegnare.
Fonte: Il Roma
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