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Udinese-Napoli: le verità nascoste

Posted by napolipersempre 13:42, under | No comments


Udine – Udinese Napoli è forse la partita più sentita da queste parti. Più che con la Juve, più che con il Milan. Questione di mentalità diverse, modi di pensare, di vivere. Ma anche una storia fatta di episodi che hanno penalzzato l’Uidnese, vedi gol di mano di Maradona. Uno dei tanti capitoli di un libro che riserva sorprese anche fuori dal campo.
Domenica pomesriggio due simboli delle città non sederanno probabilmente fianco a fianco al Friuli, ma una telefonata tra Gianpaolo Pozzo e Aurelio De Laurentiis sicuramente ci sarà. E non sarà solo di cortesia, perché tra i due il rapporto di amicizia è strettissimo e legato anche fuori dal campo a particolari che non tutti conoscono.
Come citato anche nel libro “Fuori gioco”, il vulcanico presidente partenopeo dopo aver concluso l’affare Inler per 16 milioni, si è presentato a Udine per parlare con il sindaco Honsell di alcune attività a lui care: De Laurentiis, infatti, ha una serie di proprietà in città come il cinema Capitol, l’Ariston, il Cristallo, ma è anche interessato ad altre aree che attendono solo un cambiamento di destinazione come il cinema Odeon, l’ex macello e la vecchia caserma “Osoppo”.
Si parlerà anche di mercato, anche se il Paròn non sembra volerlo confermare: “Cuadrado, Isla e Benatia nel mirino del Napoli? Con Aurelio De Laurentiis i contatti sono frequenti, di mercato però al momento è inutile parlare. Quindi, pensiamo a chiudere la stagione, poi a fine anno potremo intavolare ogni eventuale discorso”. Come da lui ammesso i contatti sono frequenti, ovvio che qualche scambio di battute sul mercato ci sia stato. Anche per inler fu così: a gennaio sapevamo già che sarebbe andato al Napoli. Se n’è parlato anche perché a marzo si intavolano i discorsi importanti. Che non riguarderanno Cuadrado (che non sa ancora fare la fase difensiva e necessita ancora di un anno di maturazione in un club di media fascia), ma di Isla e Benatia. Sono loro gli obiettivi veri di De Laurentiis. Il valore di Isla è calato, ma la valutazione finale sarà sempre alta: si parla di una operazione che potrebbe superare i 20 milioni. Con Insigne che piace a Pozzo. Il procuratore di Floro ha detto che rimarrà a Udine: lo diceva anche l’anno scorso, poi sappiamo tutti che la conferma è stata “dovuta£ causa impossibilità di procacciarsi una punta alternativa sul mercato. Floro sta soffrendo questa stagione: qualche buona partita (PAok su tutte), ma anche tanto tedio e qualche controversia sul modo di stare in campo.
L’idea di Pozzo è cercare di avere un attacco nuoov, capace di allevarlo per due-tre anni almeno. Totò sarà quasi pensionabile, e accanto a lui il sogno è mettere Insigne, Muriel, più qualche numero 10, come Carlos Sanchez. Cantieri in corso sia a Udine sia a Napoli e non solo per la squadra.
Per De Laurentiis essere amico di Pozzo significa probabilmente avere anche una via privilegiata col sindaco, visto che uno degli sponsor maggiori nella campagna elettorale dell’attuale giunta udinese è stato proprio il patron dell’Udinese (appena condannato 30 mila euro anche per quei famigerati SMS agli abbonati). Pozzo come De Laurentiis vede nel calcio uno sbocco, dopo che le attività principali sembrano essere passate in secondo piano. Udine come Napoli sogna il nuovo stadio e, guarda caso, entrambe le realtà sono le più vicine a realizzarlo in un mare di chiacchiere come quello italico. Avere stadi di proprietà significherebbe avere maggiori introiti per due club che, insieme alla Lazio, sono gli unici attualmente a rispettare il fairplay finanziario voluto da Platini. L’Udinese ha però un bilancio sano grazie alle plusvalenze, il Napoli grazie a introiti pubblicitari e televisivi maggiori. Un bilancio, quello bianconero che può migliorare se arriverà lo stadio: si dice che i soldi per farlo ci sono già, che non intaccherà l’aspetto sportivo (anche se la scorsa estate c’è stata una frase ambigua a proposito). Ieri il PAròn ha voluto scherzarci sopra (o almeno così sembrava): “Chiedete sullo stadio a Rigotto, nel bene e nel male tutto dipende da lui. Comunque sono fiducioso che si faccia”. Siamo agli sgoccioli: a fone marzo si devono aprire le buste con le oferte, per ora non è giunta nessuna.
A Napoli De Laurentiis sta cercando di perseguire la stessa strada: amicizia con la giunta comunale, qualche favore, poi lo stadio.
Pozzo e De Laurentiis così vicini, così lontani: il primo imprenditore vecchio stampo che paga solo Di Natale sopra il milione di euro all’anno, che come personale tecnico spende 30 milioni a stagione (il più basso della A) il secondo che spende per una presentazione in pompa magna su una nave da crociera, che spettacolarizza perfino la presentazione di Inler.
Se non arrivassero a costruire lo stadio come lo vogliono loro c’è chi giura che potrebbero lasciare. Se non arrivassero a cambiare qualcosa in Lega (l’avv Campoccia dell’Udinese sta per prendere il posto di Lotito) c’è chi pensa che prima o poi dovranno trovare altre alleanze. Con una differenza sostanziale: a Udine nessuno pretende nulla, a Napoli sì. La sfida di domenica vale molto in questo senso: il terzo posto in campionato significa Champions, quindi altri introiti. Perché in tutto questo una cosa è certa: a Udine come a Napoli l’aspetto sportivo è subordinato a quello aziendale. Ai tradizionalisti non piacerà, ma il mondo va così.
Fonte: Udineseblog

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