Terzo posto. Preliminari di Champions. Il Napoli che solo tre settimane fa era scivolato ai bordi della speranza ora ci crede un'altra volta. Rialza la testa, giura di non fare conti, vive alla giornata, ma soprattutto vince. Come prima e più di prima. Dodici punti nelle ultime quattro in campionato. Quattro vittorie una di fila all'altra. Chievo, Fiorentina, Inter e Parma messe sotto. E in casa o fuori non fa differenza. Nell'ultimo mese nessuno ha saputo fare meglio.
IL RECUPERO - E così, rispetto alla classifica della ventiduesima giornata (ora siamo alla ventiseiesima), il Napoli ha rosicchiato punti a tutti quanti: 2 al Milan, 7 alla Juve, ma, soprattutto 11 all'Inter, 9 alla Roma, 7 all'Udinese e 3 alla Lazio. Era settimo e ora, dopo aver sorpassato Roma e Inter, è arrivato al quinto posto. Ma non s'accontenta, è ovvio. Ora, infatti, ha l'Udinese nel mirino. I bianconeri hanno tre punti in più, ma il 18 marzo, appena dopo il Chelsea, il Napoli sarà ospite al Friuli per quello che, se il prossimo turno lascerà tutto tale e quale, può diventare la partita dell'aggancio. Solo allora, se i piani azzurri saranno rispettati, il Napoli penserà alla Lazio, squadra che pure sta macinando risultati assai importanti: tre vittorie e solo la incredibile "bambola" di Palermo nelle ultime quattro e squadra che il Napoli incrocerà all'Olimpico tra un mese.
IL CAMBIAMENTO - Insomma, passo svelto che più svelto non si può e scontri diretti da vincere assolutamente: questo il progetto di Mazzarri, il quale, dopo un evidente – e forse anche naturale momento d'annebbiamento generale – ha riportato il Napoli ai migliori rendimenti. Già, ma come bisogna leggerlo questo cambiamento? Che cosa ha trasformato il Napoli dalle mollezze di gennaio all'esuberanza degli ultimi tempi? L'aria della Champions? Probabile. Basta far di conto, infatti, per accorgersi che quando c'è l'Europa di mezzo il Napoli si trasforma, si sente più forte e più importante e ciò si riflette positivamente anche sul campionato. Altro che "distrazione"! Nient'affatto. La media punti-partita in campionato, infatti, il Napoli l'ha centrata – e continua a farlo – proprio quando ha la Champions nei pensieri. E poi? Poi c'è una ragione da cercare in mezzo al campo.
ZONA STRATEGICA - A centrocampo. E' lì in mezzo, infatti, che le cose son cambiate. Il recupero di Dzemaili, la frenesia di Gargano, ma anche i rientri più frequenti di Hamsik, infatti, hanno dato maggiore concretezza a quel reparto. E a goderne è stata immediatamente la difesa. Cosicché non è un caso se nelle ultime sei partite il Napoli ha incassato solo un gol (l'altro giorno a Parma), mentre, invece, nelle precedenti sei ne aveva incassati addirittura dieci. Insomma, se è vero che i grandi successi, così come le grandi rimonte, si basano su una difesa forte, ebbene, il Napoli di queste ultime giornate ne è l'esempio.
FATTORE LAVEZZI - Ma non è finita. Il terzo elemento, decisamente quello più importante, riguarda ovviamente i gol. E in casa Napoli quando si dice gol ora non si dice più Cavani e basta. Ora, infatti, il gol si chiama pure Pocho. Ed è proprio lui, Ezequiel Lavezzi, la novità che ha fatto volare gli azzurri in campionato e pure in Champions. Cinque gol in cinque partite per El Matador, infatti, e altrettanti per Lavezzi, il quale sotto rete in vita sua tanta grazia non aveva mai ricevuto e neppure regalato. Ecco, è per tutto questo e per quei numeri che oggi sorridono alla squadra, che il Napoli punta, crede, vuole la grande rimonta in campionato. Obiettivo terzo posto, dunque, mentre arriva un altro momento clou della stagione. In otto giorni appena, infatti, il Napoli incrocerà uno dopo l'altro il Chelsea, l'Udinese e il Siena. Come dire: quarti di Champions, aggancio al quarto posto e finale della coppa Italia. Beh, come programma è decisamente niente male.
Fonte:CDS
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