l gol più bello di Lavezzi. Quello per la vita. Realizzato in questo caso lontano dal San Paolo, dai riflettori e dagli obiettivi. Il Pocho lo ha messo a segno nell'immediata vigilia della partenza per Vila-Real incontrando, a Castelvolturno, Anna, una diciassettenne di San Gennaro Vesuviano alla quale la vita ha negato quasi tutto.
Affetta da una malattia rarissima per la quale non ci sono cure risolutive, ma solo trattamenti per alleviarne i sintomi, Anna aveva un solo sogno da realizzare: incontrare il Pocho. Una storia da libro cuore. Anna aveva lanciato un appello attraverso il nostro giornale: «Voglio abbracciare il mio eroe Lavezzi». E lui, campione dal cuore grande e generoso, che strappa applausi a scena aperta, indiscusso leader della band di Mazzarri che fa felice un'intera città, ha subito risposto.
L'incontro lunedì scorso nel ritiro azzurro di Castelvolturno. Prima di concedersi alle telecamere e al Tapiro di «Striscia», il giocatore ha abbracciato Anna che è scoppiata in un pianto a dirotto. Di gioia. Commozione e tenerezza. Lacrime e sorrisi. Prima le foto con Hamisk e Cavani. Poi il «colpo al cuore», di quel cuore affaticato che però batte forte per la squadra di Mazzarri.
Ecco, l'abbraccio tanto sognato con il Pocho. Il suo idolo.
«Datemi un pennarello» ha detto l'argentino. E, sfilandosi la maglia vi ha poi apposto l'autografo, prima di regalarla ad Anna. Un momento di tenerezza che ha inevitabilmente coinvolto tutti i presenti.
Affetta dalla sindrome di Klippel-Trenaunay-Weber, una malattia che registra in tutto il mondo appena mille casi, Anna non parla, se non per pronunciare il nome della mamma e della sorella maggiore. Ma ha comunque la forza di incitare la propria squadra del cuore e il suo calciatore preferito. Ha voglia di vivere Anna, come tutte le ragazzine. E come tutte le ragazzine balla nonostante la malattia le abbia aggredito le gambe. E si considera una «tifosa pazza». «Per questo attraverso il Mattino avevo chiesto a Lavezzi di abbracciarla», confida mamma Angela. È la seconda volta che Anna arriva a Castelvolturno. A maggio non fu però possibile incontrare il Pocho. Lunedì invece, per la ragazzina di San Gennaro è stato un giorno che difficilmente dimenticherà.
Ora stringe gelosa tra le mani la maglia azzurra del Pocho. La riporrà in bella mostra nella stanzetta piena di gadget, pupazzi e poster della squadra azzurra. Accanto alla sciarpa dei tifosi della curva B.
«È il più bel regalo di Natale che Anna potesse ricevere - aggiunge mamma Angela - per una madre accontentare una figlia nelle cose che lei più desidera, è la gioia più grande che si possa provare. Per questo ringrazio Lavezzi e tutti gli altri che hanno reso felice la mia Anna».
Aveva un sogno Anna e lo ha realizzato. E per il Pocho è stato il gol più bello. Quello della vita.
Fonte:Il Mattino
0 commenti:
Posta un commento