C’è sempre un perché. Ce n’è uno dietro quelle standing ovation che si susseguono di partita in partita. E ce n’è uno dietro quell’amore viscerale, che esplode sempre e comunque, pure a bordo campo. Ce n’è uno per quello sguardo malizioso, da scugnizzo. E ce n’è ancora un altro per quelle empatia che spinge ad andare oltre e a comprendere sempre. A prescindere.
C’è sempre un Pocho dietro ogni perché e c’è quell’espressione gioiosa, da napoletano dentro, che rappresenta il collante con una città a sua immagine e somiglianza.
RIECCOLO – La festa (le vacanze) è finita e, al solito, in contropiede, Lavezzi è tornato: atterra all’alba, ha gli occhi pieni di sonno, poi pieni di sole, poi pieni di Napoli, ammirata dall’alto prima e a seguire da dentro, apprezzata sino a rimanerne estasiato. Quanto gli è cara Napoli e quanto è amato da quella folla che l’ha elevato immediatamente a idolo (ieri anche a Palermo uno striscione per lui al «Barbera» “il Pocho non si tocca”), che ne ha fatto il totem, l’uomo-simbolo di una rinascita che è cominciata nel 2004 ma che dal 2007 è ripartita fragorosamente. Lavezzi e Napoli è un romanzone popolare che riannoda i fili con il passato, che induce a paragoni un po’ azzardati, recentemente – e ancora una volta – rimossi direttamente dal Pocho, consapevole del suo talento e dell’irraggiungibile grandezza di quel pibe al quale (mediaticamente) viene avvicinato.
«Questa sarà sempre la città di Diego, io sono un calciatore che è felice di regalare soddisfazioni a questa gente che mi vuole bene».
MENO TRE - Il conto alla rovescia è cominciato ma, prima di avventurarsi sullo stradone del recupero pieno, bisognerà verificare i risultati delle terapie a cui Lavezzi si è sottoposto. Lo stiramento alla coscia destra, del quale il pocho è stato vittima durante la gara con la Roma (18 dicembre scorso) e che sino ad ora gli è costato il match con il Genoa e quello di ieri sera con il Palermo, ha bisogno di quattro-cinque settimane di cure. E’ ovviamente inevitabile che l’attaccante argentino debba rinunciare al match di giovedì di coppa Italia con il Cesena, a quello di lunedì prossimo con il Bologna; ed è probabile che, per evitare rischi inutili, rinunci anche match di domenica 22 gennaio a Siena. La partita del rientro di Lavezzi è presumibilmente quella di Marassi, 29 gennaio, con il Genoa. Stamani, il primo consulto a Castelvolturno con il dottor De Nicola, gli inevitabili accertamenti, la nuova tabella di marcia per tentare di far quanto prima. Dalla Roma al Genoa sarebbero cinque settimane, il periodo giusto per non andare incontro a nessun pericolo e per potersi esprimere liberamente.
RILASSATO - Lavezzi c’è e s’è portato appresso un bel carico di entusiasmo, la voglia matta di riprendersi il Napoli, per andare poi incontro al Chelsea, a quella che, l’altro giorno, ha definito l’appuntamento storico. Lavezzi c’è e affinché lo sappia Napoli, la scritto su twitter, il suo megafono, attraverso l’ennesima dichiarazione d’amore, arricchita persino dalla foto del panorama mozzafiato che gli lascia poche (e però apprezzate) parole: «Dopo un lungo viaggio sono arrivato a casa ed ho trovato una splendida giornata. Quanto è bella Napoli».
Fonte:CDS
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