Era dal lontanissimo 1969 che il Napoli non passava in quello che fu la Favorita ai giorni nostri rinominato Barbera. Lo stadio Barbera era la Cabala. Era appunto, perche' l'8 gennaio del 2012, in una sola notte, il Napoli cancella il passato e riprende la corsa verso la zona Champions, parola che piace alle falde del Vesuvio. Palermo-Napoli finisce 1-3 sotto i colpi di Pandev, Cavani e Hamsik, per una volta l'assenza di Lavezzi (con Edu Vargas in tribuna a studiare i nuovi compagni), non si e' sentita.
LA PARTITA - Pronti via e Mutti da' subito spazio al neoacquisto Vazquez, centrocampista argentino dai piedi buoni, ma piano con i paragoni con Pastore. Mazzarri risponde con Pandev e Cavani supportati da un Hamsik in grande forma. Partita che scorre bella e piacevole fino al break di Gargano al minuto 35, discesa impetuosa e assist per Pandev che si gira e fa secco Benussi. Un buon Palermo, almeno fino a li', si scioglie all'improvviso. Perche' la ripresa e' un esempio di forza e convinzione targate Napoli: per la verita' Mutti se la complica con Alvarez e Acquah per l'inconsistente Vazquez e Della Rocca. Cambia il modulo, cambia la partita: Cavani strappa applausi commoventi ai suoi ex tifosi con un destro a giro che si spegne all'incrocio dei pali. Potesse farlo, applaudirebbe anche Benussi, ma non puo', resta immobile. Il 3-0 e' un capolavoro di tattica: azione di contropiede perfetta con Inler che scatena Hamsik, dribbling sul portiere e diagonale preciso, palla in fondo al sacco. Il resto e' accademia e un guizzo del solito Micoli in chiusura che sigla il 3-1: il Napoli riparte e riprende la Roma. L'Inter e' poco li' davanti, cosi' come un sapore d'Europa che almeno in campionato, mancava.
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