A caccia del centesimo gol. Cavani si lancia verso il Lecce, dove l’8 maggio 2011, quasi un anno fa, ha vissuto una delle giornate più amare, quella dell’unica espulsione in serie A. Alla terz’ultima giornata, sul prato dello stadio di Via del Mare, beccò il cartellino rosso e fu costretto a chiudere in anticipo il campionato, lasciando a Di Natale il titolo di capocannoniere. Con la rete segnata sabato scorso al Novara il Matador ha raggiunto quota 99 reti con le squadre italiane - Palermo e Napoli - tra campionato e coppe. Le prime segnate cinque anni fa quando arrivò in Sicilia, una felice intuizione del presidente Zamparini e del direttore sportivo Foschi, che rinchiuse il ventenne attaccante del Danubio in un albergo di Milano per evitare che potesse essere avvicinato da Real Madrid e Fiorentina. Cavani torna in campo con i compagni dopo quattro giorni e soprattutto dopo parole che preoccupano i tifosi. Perché dire «non so se resto» dopo aver firmato la vittoria sul Novara e aver rilanciato la candidatura del Napoli al terzo posto, adesso distante quattro punti? Cosa c’è dietro la dichiarazione di un uomo sempre misurato? Probabilmente l’intenzione di ridiscutere, confortato dai suoi procuratori Anellucci e Triulzi (ieri visto a Castelvolturno), il contratto che lo lega a De Laurentiis fino al 2016 anche alla luce di segnali arrivati dai più prestigiosi club europei. Ancelotti, Di Matteo, Guardiola e Mourinho - gli allenatori di Paris St. Germain, Chelsea, Barça e Real Madrid - hanno da sempre il debole per il Matador, arrivato a 62 reti nelle 90 partite in azzurro. Numeri importanti che hanno fatto lievitare la quotazione di Cavani, considerato incedibile da De Laurentiis. «Per me vale 100 milioni», esagerò il presidente un anno fa, quando esplose il fenomeno Edy. Lo scenario potrebbe cambiare soltanto in presenza di una clamorosa offerta o di un irrigidimento da parte del giocatore e dei suoi manager, che hanno provveduto ad ammorbidire i toni nelle ore successive a quella intervista. E, a proposito di uruguaiani, sono arrivate le dichiarazioni del procuratore Bentancur, che assiste Gargano: «La società deciderà il suo futuro, però so che a Walter sono interessate alcune squadre tedesche. Certi discorsi si faranno a fine stagione». Prima di sedere a tavolino con il presidente e i procuratori, per Cavani c’è l’obiettivo da centrare. Anzi, tre. La qualificazione in Champions, il titolo di capocannoniere e la coppa Italia. La sfida del 20 maggio contro la Juve, proprio il club che pensa all’uruguaiano per rafforzarsi in vista della prossima stagione. Cavani ha parlato con Mazzarri dopo le dichiarazioni di sabato sera. Ha chiarito di non avere ”distrazioni” e d’altra parte l’allenatore conosce la sua professionalità: lo considera irrinunciabile, tanto è vero che raramente lo ha fatto riposare. «A Napoli io e la mia famiglia stiamo bene, penso soltanto a raggiungere il massimo con la squadra». Terzo posto, titolo di capocannoniere e coppa Italia per chiudere brillantemente la seconda annata azzurra. La triste notte allo Stamford Bridge, quando cadde l’illusione del Napoli di arrivare tra le otto grandi d’Europa, è stata cancellata. Cavani ha assicurato che lui e i suoi compagni si sono ricaricati in queste settimane dopo aver superato i problemi fisici per la stressante stagione. Il Matador ha ripreso a correre e a segnare, un segnale importante per Mazzarri. L’unico che l’allenatore vuole cogliere: a quelle parole, «non so se resto», si sforza di non attribuire una particolare importanza.
Fonte:Il Mattino
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