Ai tifosi del Napoli è bastato ascoltare poche frasi rilasciate da Hamsik al quotidiano slovacco «Pravda» per andare su tutte le furie. Si è scatenato il finimondo. Centralini delle redazioni in tilt. «Chi? Marek, proprio lui?», «Come può aver detto quelle cose?», «Fino ad un mese fa ripeteva di essere felice di essere approdato in Champions, è diventato campione con noi», «Sarà stato fomentato, evidentemente». L’indignazione dei tifosi è cresciuta man mano che passava il tempo e non arrivava la smentita del giocatore.
GIOIELLERIA SENZA SALDI - Il Napoli è diventato una gioielleria particolare perché non ha bisogno di aspettare i saldi per realizzare. Da quattro anni, il bilancio si chiude in attivo. E il club, grazie alla politica del presidente, viene considerato tra i più virtuosi d’Europa. Altro che fair play finanziario, il Napoli è diventato un modello di gestione per tutti. E neanche le sviolinate di Hamsik serviranno ad addolcirlo («il presidente è generoso e simpatico, assiste a tutte le partite e con lui parlo tanto»). Se per Cavani chiede cento milioni, per lo slovacco De Laurentiis si sederebbe a discutere solo davanti a una proposta che parta come minimo da cinquanta milioni di euro.
DAL CLUB NESSUNA REPLICA - Ma se i tifosi si sono infuriati, il Napoli no. Ha mantenuto la calma De Laurentiis. Nessuna replica a quella intervista. Nessun commento. Intanto Hamsik dovrà dire a lui cosa pensa di fare: ha un contratto appena rinnovato che scade nel 2016 a circa 2 milioni di euro a stagione e senza clausola rescissoria. Inoltre, chi è davvero interessato al giocatore (dirigenti, non intermediari) dovrà presentarsi con un’offerta adeguata. Niente contropartite o dilazioni. E in casa Napoli le regole ci sono e vanno rispettate: i contratti si onorano fino in fondo. Ne sanno qualcosa Lavezzi, Mazzarri e chi ha tentato di forzare la mano oltre il lecito.
CDS
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