In ansia per il Pocho Lavezzi e per Marek Hamsik, malgrado la presa di posizione assunta dal presidente De Laurentiis che ha puntato i piedi per lo slovacco, sbottando: «Costa cento milioni». I problemi però restano sul tappeto. C’è infatti il forte rischio che il Napoli possa perdere i due gioielli che il patron azzurro sta difendendo a denti stretti contro tutto e contro tutti. Tra il Pocho e Hamsik in realtà le situazioni sono piuttosto diverse, a causa della clausola rescissoria fissata a 31 milioni e contenuta nell’ultimo contratto sottoscritto dall’argentino. E’ una cifra blù quella fissata da De Laurentiis per liberare il fantasista sudamericano, ma l’operazione è possibile e potrebbe essere targata Manchester City che attraverso la cessione di Tevez, incamera tanti e tanti soldi da poter regalare ai suoi tifosi l’argentino-napoletano. Su Lavezzi c’è anche l’Arsenal che tuttavia è arrivato ad offrire 27 milioni, l’indiscrezione del portale specializzato sul calciomercato, Caughoffside. De Laurentiis è pronto allo scontro finale. Su Hamsik non molla ed ha fatto intendere chiaramente in giro che a Marekiaro non rinuncerà, a nessun prezzo. D’altra parte Hamsik e Lavezzi, sono i due pilastri del progetto partenopeo partito da lontano, un piano che deve andare avanti in Champions con l’argentino e lo slovacco, ai quali si è aggiunto Cavani. In apparenza il Milan si è lanciato sul tedesco Bastian Schweinsteiger del Bayern, ma nel club dei campioni d’Italia nessuno ha ancora rinunciato ad Hamsik che ha espresso una volontà specifica: «Voglio giocare nel Milan». De Laurentiis resiste, c’è tuttavia un’altra carta che rappresenta la soluzione di riserva, quella definitiva a cui arriverebbe la società rossonera: è pronto a scendere in campo direttamente il presidente Berlusconi, con una telefonata ultimativa al patron azzurro. Il Napoli è naturalmente impegnato anche in altre operazioni: al Bologna aveva chiesto Di Vaio, dichiarato però incedibile dal club felsineo. Per la difesa resta nel mirino Britos (manca un milione per l’accordo), mentre Inler è sempre vicino. Se tutto va bene, firma domani.
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