L'attaccante del Napoli era stato espulso contro il Lecce. Il presidente critica l'allenatore: "Se ha cambiato idea, deve venire da me e me lo deve dire perché siamo uomini e non caporali. Per me il rispetto reciproco è sacro". Sui giocatori: "Ho le scatole piene dei premi"
NAPOLI, 10 maggio 2011 - Il giudice sportivo ha squalificato per tre giornate l'attaccante del Napoli Edinson Cavani dopo l'espulsione contro il Lecce. La sanzione è stata inflitta all'attaccante del Napoli, come si legge nel comunicato, per la "doppia ammonizione per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario" e per avere "al 29' del secondo tempo, all'atto della seconda ammonizione, rivolto all'arbitro, battendogli per due volte la mano sulla spalla, un ironico e irriguardoso apprezzamento". "Tre giornate di squalifica per Cavani? E' il solito Tosel. Si vede che nelle sfere alte contiamo poco”: è stato poi il commento a caldo del presidente De Laurentiis.
Uomini e non caporali — Al Teatrino di Corte di Palazzo Reale per la presentazione del libro “Napoli, passione azzurro”, Aurelio De Laurentiis prosegue nel balletto di dichiarazioni con Walter Mazzarri, citando anche il grande Totò: “Mazzarri ha un contratto per i prossimi due anni e per il momento, dal mio punto di vista, si va avanti così. Non vedo ragioni per le quali un allenatore cui è stato affidato il mandato di arrivare quinto, dopo una stagione esaltante, possa non avere più stimoli. Se così fosse, non lo capirei. Vorrebbe dire che c'è un problema che non conosco. Mazzarri sa perfettamente quali sono i programmi del club e lui ha sposato questo progetto. Poi, in itinere si può cambiare idea. Se lui ha cambiato idea, deve venire da me e me lo deve dire perché siamo uomini e non caporali”.
Malafede — Durissimo il presidente nei confronti dell'ipotesi di un addio da parte del suo allenatore: “Io non mi aspetto mai di essere tradito. Sono tifoso dell'onestà intellettuale e della non malafede. Quando mi rendo conto di essere preso in giro, reagisco male. Per me il rispetto reciproco è sacro. Non mi sono mai permesso in vita mia di disattendere un contratto. Mazzarri non mi ha comunicato nulla in via ufficiale. Certo è che gli impegni non si possono interrompere e vanno onorati. Il Napoli non è al servizio di nessuno, soltanto dei tifosi”. Parole al fiele, anche, per i giocatori: “Ho le scatole piene dei premi. I giocatori sono già ben pagati. Non credo che quelli del Chievo che ci hanno battuto due volte, guadagnino più dei nostri. Comunque, se arriveremo terzi farò una cena per ringraziare la squadra e poi forse porterò i ragazzi una settimana a Capri”. La Champions non modificherà comunque i programmi della società: “Siamo indirizzati al rispetto del fair play finanziario. Del resto, lo Schalke è arrivato in semifinale di Champions, ma non ha nulla più di noi. Inoltre, non sappiamo ancora se finiremo terzi o quarti. I preliminari sarebbero una jattura perché impedirebbero di fare programmi precisi di mercato e anche in sede di preparazione”.
Gazzetta.it
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