NAPOLI, 12 maggio 2011 - Ezequiel Lavezzi, da quattro anni a questa parte, è l’uomo simbolo del Napoli. In campo e fuori. A Radio Marte, l’argentino rivela come gli azzurri quest’anno abbiamo accarezzato il sogno di diventare campioni d’Italia: “In estate non pensavamo di arrivare così in alto, però strada facendo abbiamo cominciato a crederci. Vincendo a Roma abbiamo capito di valere la Champions, ma se ci guardiamo indietro c’è rammarico perché era un anno da sfruttare per vincere lo scudetto ed invece, complice un po’ di inesperienza, non siamo riusciti a lottare fino in fondo con il Milan. La partita chiave, in tal senso, è stata quella persa con l’Udinese. Sicuramente, l’anno prossimo sarà tutto più difficile”. Anche perché gli azzurri saranno impegnati pure in Champions.
Basta un pari — Al Napoli basta un pari domenica sera contro l’Inter per garantirsi il terzo posto ed evitare così i preliminari: “Siamo consapevoli che siamo ad un punto da un obbiettivo fondamentale. Dobbiamo essere tranquilli. L’Inter farà la sua partita, noi la nostra. Se la gente ci sosterrà come al solito, potremo festeggiare tutti insieme a fine partita”. Poi, il Napoli dovrà rinforzarsi: “Mantenendo la base del gruppo attuale, sicuramente continueremo a crescere – continua Lavezzi -. Ma debbono arrivare giocatori nuovi, serve una rosa più ampia per lottare per traguardi ancor più importanti”.
coppa america — In estate, il Pocho sarà di scena in Copa America: “Ho una possibilità da sfruttare e voglio giocarmi bene la mia carta con la Seleccion. I napoletani tiferanno per una finale Argentina-Uruguay. Batista e Maradona sono diversi. Io e Diego ci sentiamo spesso, ma quello che ci diciamo lo tengo per me e comunque non ce l’ho con lui per non avermi convocato per il Mondiale”. Il paragone tra il Pibe de Oro e Messi stuzzica Lavezzi: “Leo si sta avvicinando molto a Maradona, ma credo che nessuno arriverà mai a fare quello che ha fatto Diego. Il mio gol al Milan è stato “maradoniano”, ma non so neppure come ci sono riuscito e soprattutto non è servito a niente. Spero di farne uno meno bello ma più importante contro l’Inter. Ho segnato poco e sotto questo aspetto debbo migliorare per completarmi come giocatore”. Vicino a lui, però, Cavani si è esaltato: “Ho appena regalato un cagnolino a Edy per la nascita di suo figlio Bautista e lui l’ha chiamato Pocho: tra noi c’è una bella amicizia. Io mi metto sempre a disposizione sua e della squadra”.
Gazzetta.it
Gazzetta.it
0 commenti:
Posta un commento