Un braccio di ferro in piena regola. Che vede in vantaggio Aurelio De Laurentiis. Il presidente - infatti - è in posizione di forza e l’ha dimostrato a
Mazzarri con il silenzio di questi giorni. Neanche ieri alcun tipo di contatto. Tutti gli appuntamenti sono saltati in maniera irrevocabile. Il patron non ha questa esigenza, le priorità, semmai, sono altre. Cavani era una di queste (segnale inequivocabile della volontà di rinforzare la squadra in vista della Champions League), Mazzarri no: ha un contratto fino al 2013 e conosce bene le intenzioni del club. La guerra di nervi, insomma, è fin troppo chiara. La mossa serve a stanare il tecnico per fargli prendere una posizione chiara, in merito al suo futuro. È stato lui, infatti, a sollevare i primi dubbi sulla permanenza in panchina nell’ultimo mese e mezzo. Un crescendo di incertezze che sono culminate con il messaggio lanciato alla vigilia della trasferta di Lecce: «Non so se resto». Parole che hanno pregiudicato, forse in maniera definitiva, il rapporto tra i due artefici del progetto Napoli. De Laurentiis ha evitato la rottura (pubblica), ma gli ha creato terra bruciata attorno. Scacco in due mosse. La prima: niente Juve. Il patron ha fatto capire senza indugio al presidente bianconero, Andrea Agnelli, che non lo avrebbe liberato, tanto che la Vecchia Signora si è orientata in maniera definitiva su Antonio Conte. La seconda: l’attesa di un segnale da parte dell’allenatore. Dovrà essere lui, insomma, ad uscire allo scoperto: «Se qualcuno ha cambiato idea sul nostro progetto, deve dirmelo», disse all’inizio della scorsa settimana. La posizione di De Laurentiis - che oggi deciderà se seguire il gruppo a Torino oppure se anticipare la partenza per Cannes - non è cambiata di una virgola. Questione di strategia, dunque. Le responsabilità di un’eventuale rottura dovrà addossarsele tutte Mazzarri spiegando i motivi dell’addio. Il tecnico, dal canto suo, si è ritrovato senza offerte concrete (anche la Roma si sta orientando altrove) e rischia di restare senza squadra. Ecco perché potrebbe decidere di non sollecitare alcun tipo di incontro aspettando di conoscere le strategie della società per la prossima stagione. I tifosi, intanto, gli chiedono chiarezza e glielo hanno ribadito ieri pomeriggio quando una piccola delegazione è stata ricevuta al termine dell’allenamento a porte chiuse. Stamattina avrà la possibilità di farla nel corso della consueta conferenza.
Repubblica.it
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