I procuratori di Edinson Cavani non sbattono la porta in faccia al Napoli. Al contrario. E anche se si tratta comunque di una porta girevole, destinata probabilmente ad aprirsi e chiudersi in continuazione, le ultime parole del manager del giocatore, Claudio Anellucci, non sembrano, però, di quelle destinate a piacere al presidente Aurelio De Laurentiis.
«È corretto che il Napoli pensi a vincere queste quattro partite per arrivare in alto - ha spiegato ieri - Il campionato non è ancora finito. Alla fine della giostra, ci siederemo per fare una chiacchierata». Quando il Matador scenderà dalla giostra, ovvero il 23 maggio, dopo l’ultima gara con la Juventus, allora si discuterà del nuovo luna park dell’uruguaiano. Che, sicuramente, sarà ancora con vista sul golfo di Napoli e con i tacchetti ben piantati sul prato del San Paolo. Ma è evidente che il procuratore tenterà di dare una ritoccatina al conto in banca del numero 7 di Salto. Magari con gli sponsor personali. Una delle richieste che i due agenti di Edy presenteranno è la rinuncia a una buona fetta dei diritti d’immagini da parte del club, quelli ceduti per intero la scorsa estate quando «l’Atleta di Dio» arrivava dal Palermo ed era sì un buon attaccante ma non ancora uno dei più forti al mondo.
Magari quel giorno Cavani avrà superato Di Natale e sarà diventato il capocannoniere della serie A (titolo che un giocatore con la maglia azzurra ha vinto solo in un’occasione nell’87-’88, con 15 gol, e quel giocatore si chiamava Maradona) e i legali che curano i suoi interessi busseranno alla porta della società per chiedere l’adeguamento dell’ingaggio del loro assistito. Il Matador ha in tasca un quinquennale da 1,8 milioni netti a stagione (scadenza giugno 2015) che vorrebbero, a quanto pare, portare a tre milioni. Una montagna di soldi. In più Cavani vorrebbe comodamente gestirsi per conto proprio la sua immagine, il suo valore pubblicitario, la sua capacità di bucare lo schermo, non solo i portieri.
Blindare l’uruguaiano con un nuovo contratto e con l’inserimento di una clausola rescissoria da almeno 50 milioni di euro potrebbe far comodo al Napoli. Nel teatro delle trattative virtuali, infatti, Real Madrid, Manchester City e Liverpool sembrano aver già sondato il terreno. Cavani ha preso tempo e ha trovato rifugio nella frase facile: «È chiaro che davanti a una richiesta di un club come il Real sarei molto emozionato», spiegò al portale della Coppa America pochi giorni fa.
Difficilmente tra De Laurentiis e i procuratori di Edy si arriverà ad un braccio di ferro a fine stagione: sui tempi, modi e contenuti del nuovo accordo, però, tanto verrà scritto. Perché è sulle attività extrasportive del campione (che si è già tuffato nell’editoria con la Mondadori e la sua biografia) che ci sarà da discutere perché questo ragazzo piace un po’ a tutti.
Particolare che fa gola ai pubblicitari. Probabilmente, però, il patron ce l’aveva proprio con il Matador quando, nel chiuso dello spogliatoio, ha chiesto ai suoi ragazzi di dare il massimo «e alla fine faremo le valutazioni». Serenamente. «Sul futuro di Cavani sono state scritte tante cose inutilmente. Ma è inutile oggi addentrarsi in queste cose», ha spiegato ancora ieri Anellucci. Ed è questa un’ipotesi che De Laurentiis non scarta. Non a caso nella riunione di martedì c’era anche Andrea Chiavelli, un po’ il ministro delle finanze del gruppo Filmauro: tra gli argomenti l’equilibrio economico della società, in vista del fair play finanziario del 2013-2014.
In quella data i costi (ovvero gli stipendi) non potranno essere superiore ai ricavi. Ed è il momento di fare i primi conti e capire fino a quanto spingersi con gli ingaggi. Nel frattempo il Napoli è al lavoro in vista dell’anticipo con il Genoa. Nella partitella Mazzarri ha provato a centrocampo la coppia Yebda-Gargano all’inizio e messo Zuniga al posto di Maggio.
Possibile un po’ di turnover, anche con il ritorno di Aronica al posto di Ruiz. In attacco riecco il Pocho: senza di lui, il Napoli ha segnato solo 4 gol in otto partite.
IlMattino
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