Buon compleanno, Fabio. Ieri sera il Cannavaro eroe di Berlino ha festeggiato a Dubai i 38 anni con la famiglia e l’amico Walter Zenga, che negli Emirati allena l’Al Ain. «Certo se per regalo arrivasse un bel risultato del Napoli a Manchester... L’ho chiesto anche a Paolo».
Un po’ di nostalgia per la musichetta della Champions?
«Ogni cosa a suo tempo. Io le mie soddisfazioni me le sono prese. Ora tocca al Napoli calarsi in questa nuova realtà. Fai tanta fatica per arrivare in Champions, ora è giusto godersela ».
Col City c’è da tremare.
«Io sono ottimista. Anche il gruppo di Mancini—che è fortissimo, non c’è dubbio — non ha comunque esperienza di squadra in Champions e questo può pesare nel debutto in casa»
A Paolo ha raccomandato qualcosa?
«E che posso dirgli quando di fronte si troverà Aguero, Dzeko, piuttosto che Tevez. C’è poco da raccomandare. Lui sa che in queste partite serve un pizzico d’incoscienza e tanta personalità».
Cosa la fa essere ottimista?
«Lo stato di salute della squadra, l’entusiasmo positivo che c’è, la capacità di Mazzarri di gestire queste situazioni. Del resto hai difficoltà simili a quando vai a giocare in casa del Milan, Inter o Juve. E mi pare che ultimamente il Napoli non abbia mai demeritato in queste sfide. Piuttosto saranno altre le difficoltà del tecnico toscano...».
Quali?
«Già c’è il Milan domenica sera al San Paolo. Ma anche lì gli stimoli arrivano da soli. Bisognerà avere continuità contro il Novara, il Lecce, insomma con quelle squadre cosiddette di seconda fascia».
A Cesena è stato un buon inizio: ha visto in tv?
«Certo. E ho avuto una discreta impressione della squadra, quella che mi ha reso ottimista anche per la partita di Manchester. Piuttosto una cosa non mi è piaciuta: il sintetico. Senza l’erba si perde il profumo del calcio ».
Emozioni, ricordi: Napoli e la Champions?
«Facevo il raccattapalle nel famoso Napoli-Real Madrid del settembre ’87. All’andata si era perso 2-0, al ritorno un gol di Francini aveva fatto entusiasmare tutti, ma Butragueño pareggiò. Quando anni dopo lo conobbi come dirigente del Madrid gli dissi: "Tu da piccolo mi hai fatto piangere, insieme a 90 mila persone"».
Vedrà la partita?
«Certo. Anzi ero stato invitato da Patrick Vieira, che ora è responsabile del settore giovanile del City, ma non potevo muovermi da Dubai, per impegni con la squadra. E dire che parlando col mio ex compagno alla Juve avevo commentato in estate: "Aguero è bravo però deve segnare più gol di quanti ne faceva all’Atletico. Sabato ne ha fatti tre... Meglio star zitti e sperare che si sia saziato».
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