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Gazzetta: il Napoli primo rivale dei rossoneri

Posted by napolipersempre 19:12, under | No comments


Dalla A di Aquilani alla Z di Zarate, l'alfabeto del mercato ha scambiato molte figurine senza modificare la griglia di ripartenza del campionato. Milan, sempre Milan, fortissimamente Milan. Questo dice la logica, spesso smentita in 90', o in un torneo breve, ma raramente in una corsa di nove mesi. Un pronostico non legato soltanto al fatto che i rossoneri sono i campioni d'Italia, perché conta di più il modo con cui si sono rinforzati, in rapporto a ciò che hanno, o non hanno, fatto le loro concorrenti. É vero che il Milan ha perso Pirlo e non ha trovato né Hamsik né Fabregas, ma in un gruppo affiatato tecnicamente e tatticamente sono entrati Taiwo per la fascia sinistra, Mexes preziosa riserva di Nesta, Aquilani jolly d'attacco per il centrocampo, Nocerino indispensabile alternativa di Gattuso o Ambrosini, e infine lo snobbato El Shaarawy, al positivo debutto proprio ieri a Como, che ha le grandi qualità per diventare la nuova rivelazione come Boateng.
PRONOSTICO - Ripartire con il lavoro già fatto e lo stesso allenatore è un vantaggio enorme che tra le grandi hanno soltanto Napoli e Lazio. E siccome Mazzarri è già arrivato terzo, proprio lui ci sembra il più attrezzato per ribaltare il pronostico. Intanto non ha perso Hamsik, che in pratica diventa così il miglior acquisto. E poi, grazie al grande lavoro di Bigon, avrà più qualità e potenza in mezzo al campo con la nuova coppia Inler-Dzemaili, senza dimenticare le importanti alternative in attacco rappresentate da Santana e Pandev. Se Cavani si ripete, l'unico interrogativo riguarda la difesa in cui Fideleff è ancora da scoprire.
SECONDA FILA - Rovesciando il discorso fatto fin qui, Inter e Juventus partono in seconda fila perché hanno cambiato tutto: allenatore, modulo tattico e giocatori-chiave. Gasperini, già pizzicato pericolosamente da Moratti di cui guarda caso non era la prima scelta, parte a handicap senza Eto'o, con i sostituti Forlan e Zarate. Siccome c'erano già i «doppioni» Milito e Pazzini, è da escludere che possano giocare tutti e quattro insieme, ma i punti interrogativi non terminano qui. Alvarez, pagato 11,5 milioni rischia di fare la fine del suo connazionale Rambert sparito in fretta, ma soprattutto Sneijder non nasconde il suo disagio tattico e ambientale. Come sempre sarà prezioso l'orgoglio dei grandi combattenti Stankovic, Cambiasso e naturalmente capitan Zanetti, alle spalle dei quali si affaccia il ventunenne Poli. Ma al di là delle speranze, rimangono i dubbi sulla difesa a tre e sull' equilibrio di una squadra con tre attaccanti, nessuno dei quali è un vero esterno di ruolo. Anche la Juventus è il classico cantiere, con un unico vantaggio: dopo il settimo posto degli ultimi due campionati può soltanto migliorare. L'affannosa ricerca degli esterni ordinata da Conte, con gli arrivi di Giaccherini, Estigarribia ed Elia, non basta però per completare una squadra già fragile in difesa dove sarebbe servito Lugano, o Alex, perché nel 4-2-4 o 4-4-2 le ali devono anche rientrare come sa fare soltanto Pepe. Inoltre Pirlo è abituato a giocare con due compagni al fianco e non uno soltanto, specie se l'unico ha vocazione offensiva come Vidal.
IMPIANTO TATTICO - Alle spalle di questo quartetto, senza dimenticare possibili rivelazioni come l'Udinese, vediamo più la Lazio della Roma, perché Reja è un tecnico tanto bravo quanto sottovalutato che ottiene il meglio dagli uomini che ha. L'impianto tattico è già collaudato ed Hernanes, al secondo anno in Italia, potrà crescere ancora. Cisse e Klose sono partiti bene, anche se il tedesco non è più abituato a fare il titolare per una stagione intera. Ma soprattutto, con la cessione di Floccari e dello stesso Zarate, non vediamo valide alternative in attacco.
POLEMICHE - La Roma, infine, è la più grossa incognita. Già fuori dall'Europa League, ma sempre qualificata per le polemiche legate all'impiego di Totti, riparte con un grande portiere, Stekelenburg, un utilissimo mediano come Gago, e tanti, troppi, giovani di bellissime speranze, a cominciare dal tecnico Luis Enrique. Diciamo la verità: il più a rischio è lui. Perché tutti hanno comperato tanto, la Juventus persino Pazienza. Ma nessuno ha preso, nemmeno in prestito gratuito, la pazienza: quella con la p minuscola.
GDS

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